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Ieri intorno alle 17.00 si è conclusa l’occupazione dell’edificio dove aveva sede lo Spazio Sociale Mario Lupo. * compagn* che si trovavano sul tetto sono stati portati in questura ed oggi intorno alle 11.00 si svolgerà il processo per direttissima. Sono stati accusati di occupazione e danneggiamenti.
Invitiamo chi può a partecipare.
Seguiranno ulteriori comunicazioni
Inviamo il testo del comunicato inviato alla stampa questa mattina.
Alle 8 di questa mattina, domenica 28 gennaio, il presidio è ancora in corso e proseugirà per tutta la giornata.
I/le nostri/e compagni/e continuano a resistere sul tetto.
Durante la notte la polizia ci ha impedito, minacciando cariche, di mandare coperte e un pasto caldo sul tetto.
Gesti che si commentano da soli.
In merito a quanto accaduto ieri, vogliamo compiere alcune precisazioni.
Innanzitutto va sottolineato che il breve scontro con le forze dell’ordine è stato provocato da un eccessivo nervosismo da parte delle forze dell’ordine, sfociato in manganellate gratuite rifilate ad alcuni manifestanti. Il presidio si è difeso da una carica arrivata in un contesto fino a quel momento tranquillo e piuttosto disteso.
Ribadiamo inoltre la nostra proposta, aperta a tutta la città, di creare in quell’edifico un centro di documentazione antifascista intitolato alla memoria di Mariano Lupo, le cui forme di gestione siano frutto di una discussione collettiva, tutt’ora aperta, tra le realtà interessate.
Vorremmo inoltre invitare gli abitanti di Parma a riflettere sull’importanza di questa questione, che l’amministrazione comunale cerca di relegare come un conflitto tra “teppisti/autonomi” e forze dell’ordine. La reatà è ovviamente molto diversa. Da un lato si tratta dell’ennesima messa in discussione del modello di amministrazione e sviluppo della città, dall’altra sono le stesse dichiarazioni del sindaco Elvio Ubaldi ad evidenziare la necessità di un centro di documentazione antifascista che permetta una corretta conservazione della memoria.
Se è vero che abbiamo spesso attaccato il “primo” cittadino, ed è quindi comprensibile il suo risentimento personale nei nostri confronti, è altrettanto vero che le sue parole sono per lo meno opinabili e sopprattutto, delirio da onnipotenza?, vorrebbero attribuire ad alcuni termini un significato nuovo, anomalo e strumentale.
La risposta alle sue dichiarazioni meriterebbe una lunga e dettagliata spiegazione, ma vorremmo fare chiarezza su almeno un punto che in questo momento ci pare il più rilevante: Ubaldi parla di metodi fascisti, secondo noi si tratta invece di autodifendere le persone che si trovano in presidio e di legittimare la pratica dell’occupazione, storicamente strumento di riappropriazione di diritti e spazi negati.
da mariolupo@bastardi.net
repressione