|
|
TUTTI IN PIAZZA CONTRO LA VIOLENZA NEO-FASCISTA!
·Perché è stato accoltellato Celeste Caranci, presidente del Circolo Arci di Isernia, che lavora per l’aggregazione intorno alle tematiche sociali, la cittadinanza attiva e l’accoglienza
·Perché la recrudescenza fascista è cresciuta, grazie alla depenalizzazione del reato di apologia del fascismo, nell’indifferenza dell’opinione pubblica, contando sull’inerzia delle forze di polizia e delle istituzioni che hanno voluto girare la testa da un’altra parte con fastidio e sufficienza
·Perché anche nella nostra regione, come in tutta Italia, si sono intensificate minacce, intimidazioni ed aggressioni ai danni di giovani colpevoli soltanto di indossare una maglietta non gradita, di avere il colore della pelle diverso, di appartenere ad una diversa etnia, di avere una particolare acconciatura di capelli
La risposta migliore al clima di intimidazione e violenza che vorrebbero imporci è quella di essere in tanti e festosi, rivendicando il nostro desiderio di felicità, ribadendo che la nostra lotta sarà sempre per la liberazione di tutti da qualsiasi fardello di ingiustizia, che noi amiamo la vita ed il bene comune ….. il fascismo è violenza, morte, oppressione… e la differenza non è poco
Sabato 19 gennaio ore 17.00
da p.zza Stazione – Isernia
ADERISCONO
·ARCI NAZIONALE
·ARCI “INSIEME” di VENAFRO
·EMERGENCY
·Associazione ALTIERO SPINELLI
·I CARE Associazione culturale
·C.G.I.L. CAMERA DEL LAVORO DI ISERNIA
·U.I.L MOLISE
·IL BENE COMUNE rivista
·IL PONTE rivista
·ALTRO MOLISE quotidiano on line
·OSSERVATORIO REPRESSIONE DEL PRC/SE
·P.R.C. CENTRO STORICO
·SOCIALISTI DEMOCRATICI ITALIANI
·PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
·PARTITO DEMOCRATICO
·P.d.C.I. MOLISE
·PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI MOLISE
·MOVIMENTO SINISTRA DEMOCRATICA
·SLAI-Cobas TERMOLI
Isernia ha detto “NO” alla violenza neo-fascista
*di Paolo De Chiara
*“E’ stato un atto vile e fascista”. In questo modo Cosmo, fratello di
Celeste Caranci, accoltellato qualche giorno fa ad Isernia, si è espresso
sotto i portici del Comune di Isernia. Ma se è stata richiesta la sala
consiliare (alla presenza di ben tre giornalisti) perchè è stato concesso
solo il porticato di Palazzo San Francesco? Non vorremmo pensare alla parte
politica che, attualmente, amministra la città. Ma una risposta chiara deve
essere fornita. Anche con determinati e piccoli “gesti” si possono
combattere e allontanare determinate e stupide ideologie. Però, lo sfogo del
fratello della vittima di “un atto vile e fascista” fa ben capire il
comportamento di alcuni amministratori della “cosa pubblica”.
“Esprimo il mio più grande dispiacere per la totale assenza
dell’amministrazione di Isernia”. Per la verità l’intera maggioranza del
Comune di Isernia era rappresentata dall’assessore allo sport Raffaele
Teodoro, l’unico a cogliere il vero segnale dell’insano gesto.
Ma bisogna anche dire che nemmeno l’opposizione era ben rappresentata. Sta
di fatto che l’istituzione Comune, quindi (per una questione di
par-conditio) centro-destra e centro-sinistra, ha ritenuto di non essere
presente. Dal punto di incontro, la stazione di Isernia, al punto di arrivo,
il chiostro comunale, si è sviluppato un civile corteo composto da giovani,
donne, adulti, famiglie, segretari di partito, consiglieri regionali,
associazioni (sono arrivate anche da Termoli e Campobasso)e da una decina di
agenti, tra polizia, carabinieri e vigili urbani. In testa alcuni striscioni
(“Celè siamo con te”, “Contro la cultura dell’aggressione…, Arci è
aggregazione”, “Mai più violenza neo-fascista”), nel resto bandiere della
“Pace”, dell’Arci, della Figc e delle altre associazioni presenti a
sventolare, quasi sulle canzoni cantate a squarciagola dall’intero gruppo di
persone. “Noi non ci stiamo accanendo contro nessuno – ha tenuto a precisare
Tiziano Di Clemente, Partito Comunista dei Lavoratori – Isernia deve uscire
dall’intolleranza. Hanno voluto colpire Celeste per colpire una parte della
città. Se riusciamo a sollevare questa città potremo restaurare un clima
sereno”. Nel corso degli interventi è stato messo in evidenza come ancora
molta stampa locale continua a vedere un semplice gesto isolato e senza,
ulteriori, conseguenze. “Dobbiamo – secondo Italo Di Sabato – fare i conti
con le aggressioni fasciste che avvengono quotidianamente in tutta Italia.
La nostra società sta diventando fascista nell’anima. Chi vuol rimuovere
l’antifascismo produce un’offesa verso coloro che sono morti per i valori
della libertà e della democrazia. L’elemento fondante – conclude il
dirigente del PRC – della nostra pratica politica è l’antifascismo”.
Infatti, anche la Costituzione è stata scritta secondo i principi
dell’antifascismo, della libertà, dell’uguaglianza e della democrazia.
Speriamo proprio che Isernia, dopo questo episodio vile e drammatico, possa
ritornare ad esser definita “un’isola felice”. Ma questo potrà accadere solo
se tutti insieme (forze dell’ordine, istituzioni locali, cittadini,
associazioni e politica) cominciassero a ragionare intorno ad un problema
che potrebbe creare non pochi fastidi all’intera comunità pentra. La
legalità, insieme al sociale, non potranno essere più accantonati,
indipendentemente dalla bandiera o coalizione politica. Bisognerà
rilanciarli con forza per rendere Isernia, almeno, civile.
CARO CELESTE, DA QUALCHE PARTE ABBIAMO SBAGLIATO…
Non è bastato che tu venissi accoltellato chiaramente per motivi politici da
un aggressore neo-fascista. Eppure l’episodio è talmente grave da indurci
non solo a indignarci ma a reagire rilanciando la cultura della
non-violenza, della tolleranza e della pace. Bastava che la lama del
coltello penetrava più in profondità e le conseguenze sarebbero state
tragiche. Ma il fatto che tu potevi morire per mano fascista è stato
considerato alla stregua di un incidente domestico, un atto di bullismo o un
qualsiasi scontro automobilistico. La notizia è scivolata addosso ad una
società assuefatta che non reagisce da anni a nessun livello contro la
presentazione di liste elettorali inneggianti al fascismo in vari comuni
della provincia. *Gli ideali della Resistenza Anti-fascista, base della
nostra Costituzione Repubblicana che ha appena compiuto 60 anni, sono stati
accantonati.* Il 25 aprile è considerato un giorno come un altro. E se il
fascismo rialza la testa, si riorganizza, semina la cultura violenta di cui
è portatore, e arma la mano di qualche giovane facinoroso, trova ad
attenderlo solo una sparuta rappresentanza di irriducibili. Ieri sera
abbiamo fatto bene a reagire e a manifestare in piazza per esprimerti
solidarietà e condannare un gesto politico che in troppi vogliono
derubricare in un episodio di delinquenza comune. Ed è stato bello scorgere
nel centinaio di antifascisti attempati anche i volti degli studenti di
Campobasso così come la delegazione della Diocesi di Termoli o altre gradite
presenze. Ma ciò non cancella il fatto che di fronte ad un atto così grave
il massimo della risposta democratica che siamo riusciti a dare è contenuta
nelle cento persone che hanno sfilato a Isernia. *E le Amministrazioni
Locali ? E il mondo del lavoro ? E la cultura ? E le Istituzioni
democratiche ? E l’informazione ? E l’associazionismo ? E la chiesa ? *Perché
hanno ritenuto normale non esserci ? Ci voleva la tua morte per scuotere il
torpore di coscienze assuefatte ? O nemmeno quella sarebbe stata sufficiente
per far uscire dai loro gusci gli antifascisti ? O più semplicemente nella
cultura di massa il fascismo è stato riabilitato e quindi è ormai
tacitamente considerato come un qualsiasi altro movimento politico ? Non lo
so dove. E non so quando. Ma ho la percezione che da qualche parte abbiamo
sbagliato. Se solo un gruppo di irriducibili ha considerato un dovere
democratico manifestare a Isernia contro un gesto di violenza così grave è
segno che dobbiamo promuovere, moltiplicando le forze, la cultura
non-violenta, pacifista e tollerante che è agli antipodi del fascismo.
Michele Petraroia
*Capogruppo Ds *
Regione Molise
**
*Nell’aggressione fascista c’entra soltanto un’ideologia **criminale *
e un “laissez-faire” durato troppi anni
di Paolo De Chiara
Molti comunicati stampa sono stati inviati dalle associazioni, dai partiti
politici, da esponenti di partiti e da molte altre persone per solidarizzare
e condannare con fermezza l’atto pericoloso, vile, fascista, violento e
ingiustificabile. Una nota è stata inviata anche dal neo consigliere
regionale del Partito Democratico (nei giorni scorsi si parlava anche di una
sua eventuale sospensione dal nuovo soggetto politico e una traversata verso
lidi politici “migliori”) Massimiliano Scarabeo, fermo sostenitore di Rosy
Bindi alle ultime primarie per l’elezione del nuovo segretario nazionale.
“La politica – si legge nella lunga nota, dove non risparmia “inviti” agli
“amici del centro-sinistra” – c’entra poco o nulla con l’aggressione al
presidente dell’Arci di Isernia. Alla base dell’episodio ci sono problemi di
natura sociale, che vanno risolti subito.