pubblicato il 13.01.11
Liste ebrei, indignazione bipartisan ·
Liste ebrei, indignazione bipartisan
"Rintracciare al più presto gli autori"
Le rivelazioni di Repubblica sul forum neonazista Usa. Due interrogazioni parlamentari. Pacifici: "Serve una legge internazionale per fermare questo fenomeno sul web". Veltroni alla Camera: "In siti come questi cresce l'odio che porta agli attentati stile Tucson". Interviene il ministro Alfano
di MARCO PASQUA
Liste ebrei, indignazione bipartisan "Rintracciare al più presto gli autori" Il sito Stormfront
INDIVIDUARE al più presto gli autori delle liste di ebrei "influenti", che compaiono sulle pagine italiane del Forum neonazista Usa Stormfront. La richiesta è bipartisan, e arriva da deputati e senatori, nel giorno della pubblicazione, su Repubblica 1, della notizia delle blacklist trascritte, a più riprese, sul sito americano. Dai vice-presidenti di Camera e Senato, rispettivamente Rocco Buttiglione (Udc) e Vannino Chiti (Pd), a Walter Veltroni, che è intervenuto in Aula per esprimere solidarietà ai politici citati nella lista, e per chiedere alle autorità di rintracciare gli autori del gesto. L'indignazione, per questo gesto, è unanime, e si traduce anche in due interrogazioni parlamentari. La prima è del deputato Emanuele Fiano (Pd), che chiede al presidente del consiglio e al ministro dell'Interno di verificare se i contenuti del sito non siano "da ritenersi lesivo delle norme previste nella cosiddetta legge Mancino". Alessandro Ruben, deputato di Fli, chiede al governo di riferire in Parlamento "sullo stato delle indagini" e di attivarsi "per una ricognizione dei gruppi e movimenti esplicitamente antisemiti, operanti in Italia anche solo attraverso il web".
In serata, interviene anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano, con una durissima nota: "Questo grave
fatto impone interventi immediati e prese di posizione nette. Il governo italiano è pronto, come sempre, a fare la sua parte. E' stata approvata all'unanimità una risoluzione, di cui è prima firmataria Fiamma Nirenstein, che impegna il governo a siglare il Protocollo Addizionale alla Convenzione di Budapest sulla cybercriminalità, protocollo di strategica rilevanza poichè mira alla repressione dei reati di tipo razzista e xenofobo commessi attraverso sistemi informatici".
Alla polizia postale, adesso, spetterà il compito di lavorare sulle tracce telematiche lasciate dagli autori di quei post. Che, nel loro forum, ostentano sicurezza e spavalderia: "Non abbiamo commesso nessun reato", sostengono convinti, scandendo ancora insulti antisemiti.
Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma (e promotore di un appello per introdurre in Italia il reato di negazionismo), oltre ad esprimere solidarietà a tutte le persone inserite nella lista, evidenzia come il vuoto legislativo possa rendere difficile il contrasto a questo fenomeno. "Sulla rete - dice - il sistema è totalmente fuori controllo, in Italia dopo le nostre denunce è stato possibile far oscurare i siti perché è stata rintracciata la sede legale e quindi si è potuto agire di conseguenza, ma sulla rete questo non è possibile. Il problema è che queste persone, o gruppi organizzati, possono ricominciare altrove, in Paesi dove non è possibile scoprirli o raggiungerli per le vie legali poiché non vi è collaborazione in ambito giudiziario con il Paese che li ospita". Le possibilità di intervento, per le autorità, ci sono: "In Italia - osserva Pacifici - siti neonazisti sono stati chiusi e se la comunità ebraica americana presenta le denunce di rito anche negli Stati Uniti si potrà intervenire. Lancio un appello alle istituzioni, al governo italiano affinché si rendano promotori di una legge internazionale, in Italia c'è e funziona bene, che possa contrastare efficacemente questo fenomeno".
Della necessità di un intervento su internet, a livello legislativo, parla anche il Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec) - istituto che appena un mese fa aveva denunciato l'incremento dell'antisemitismo on-line: "Occorre, senza ledere i diritti, stringere le maglie del controllo". Poche ore dopo, intervenendo alla Camera, Walter Veltroni - che da sindaco di Roma ha dato forte impulso al progetto della Memoria nelle scuole della capitale - esprime solidarietà a tutti i parlamentari inseriti sulle pagine del sito neonazista e dice: "Bisogna segnalare per tempo questi rischi, perché questi sono veleni che marciano molto rapidamente. Lo stesso attentato che c'è stato contro la deputata negli Stati Uniti, muove probabilmente da ragioni che legano quel gesto all'antisemitismo. Per questo insieme alla solidarietà è giusto verificare se esistano per gli italiani che hanno collaborato alla realizzazione di questo sito, vedere se esistono gli estremi di essere perseguiti ai termini di legge".
Anche Rocco Buttiglione, vicepresidente della Camera e presidente dell'Udc, si dice indignato, e, oltre ad esprimere "vicinanza alla comunità ebraica", si augura che "i responsabili vengano isolati dal mondo civile". Vannino Chiti (Pd), definendo la lista "un vile atto razzista", ricorda come fu "sulla base di liste di questo genere che tanti ebrei furono segnalati alla polizia nazi-fascista, privati di qualunque diritto, braccati, internati e trucidati". Da Roma, parole di sdegno arrivano dal presidente della Provincia, Nicola Zingaretti ("questa lista, come altre decine di siti denunciati negli scorsi mesi, è lo strumento - dice - utilizzato da codardi che si nascondono nell'apparente anonimato della Rete per compiere un atto infame") e dal sindaco, Gianni Alemanno ("Vergogna e rabbia - ha commentato - Sono le prime due parole che vengono in mente nell'apprendere del sito neonazista statunitense che pubblica una lista di ebrei italiani. Vergogna, perché?? vengono cancellati in un solo colpo decenni di storia e di sofferenza. Rabbia, perché sono tanti gli ignoranti e i razzisti codardi che hanno trovato su quel sito un luogo dove sfogare la propria frustrazione"), mentre la governatrice Renata Polverini sostiene l'appello di Pacifici affinché "vengano emanate apposite leggi a livello internazionale, sull'esempio di quella italiana, che funziona, per evitare il diffondersi anche attraverso Internet di strumenti che alimentano odio e razzismo".
Enrico Gasbarra (Pd), chiede al governo italiano "di intervenire con urgenza presso l'Unione Europea per mettere in campo ogni strumento legislativo che ponga fine, una volta per tutte, alla possibilità di poter usare la Rete come strumento di violenza e persecuzione". E, tra quanti vengono citati dai neonazisti, Gad Lerner ("una faccia da eliminare", come viene definito sul sito), dice: "Senza alcuna intenzione di chiedere una scorta o altro, colgo l'occasione di notare che a volte anche gli imbecilli servono". L'utilità di questa operazione antisemita, dice il giornalista, sta nel fatto che "a me ricorda come il privilegio mi vincoli al dovere della memoria, a noi ricorda come 70 anni fa in questo paese uno come me non poteva lavorare in tv. Lungi dal fare la vittima - sottolinea Lerner - il ricordarlo aiuta". "La rivelazione oggi di un sito antisemita legato al Ku Klux Klan che pubblica numerosi elenchi di ebrei italiani "influenti" nel mondo
della finanza e dei media, dove per l'ennesima volta mi trovo inclusa - sostiene Fiamma Nirenstein (Pdl) è la conferma della diffusione dell'antisemitismo online e della minaccia reale che questo fenomeno comporta all'incolumità fisica degli ebrei".
«Non è un caso che tra le manifestazioni organizzate in occasione del Giorno della Memoria quest'anno ci sia anche una tavola rotonda, promossa dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sul tema del pregiudizio antiebraico nell'epoca di internet» sottolinea Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei).
Marco Boato, ex-parlamentare e membro dell??Ufficio di presidenza dei Verdi, aggiunge: "La più ferma condanna politica e morale deve riguardare non solo l??aspetto italiano di questa azione criminale di stampo neo-nazista, ma anche l??intera operazione che coinvolge gli Stati Uniti e altri paesi. Ma, per quanto riguarda l??Italia, è assolutamente necessario che questo crimine venga perseguito con gli strumenti giudiziari e istituzionali".
(12 gennaio 2011)
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/01/12/news/ebrei_reazioni-11138731/
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