Un'ombra nera si proietta sui risultati delle elezioni greche: quella del partito di estrema destra Chrysi Avgi, ovvero 'alba dorata', una simbologia luminosa che però cela idee che vengono da un passato oscuro.
Una formazione che si fregia di simboli neanche troppo velatamente neonazisti e che ha un programma che molti greci, delusi dai partiti e spaventati dalla crisi e dall'immigrazione, trovano attraente: linea durissima contro il crimine, espulsione degli immigrati illegali, il tutto per "ripulire" la Grecia. Vestiti di nero, le teste rasate, col loro logo (un 'meandro', ovvero quello che in italiano si chiama 'la greca', che nella versione di Chrysi Avgi ricorda una svastica), i militanti di Alba Dorata sono instancabili nel portare con migliaia di volantini il loro messaggio di sicurezza e pulizia nei quartieri ateniesi dove la criminalità dilaga e gli abitanti sono esasperati. Distribuiscono alimentari, vestiti e scarpe ai poveri.
Hanno proposte ben precise, come quella di minare i confini della Grecia, per evitare che gli immigrati varchino i confini (dalla Grecia passa il 90% dell'immigrazione illegale verso l'Ue). Si oppongono ai partiti tradizionali e pensano che "i responsabili della crisi devono stare in galera".
Dopo 20 anni ai margini della scena politica greca, Alba Dorata entra in parlamento con circa il 7% dei voti contro lo 0,23% del 2009.
Il partito presenta circa 220 candidati. I gruppi per la difesa dei migranti accusano i membri di Chrysi Avgi di aver picchiato diversi stranieri, e anche l'Unhcr in Grecia segnala l'aumento delle aggressioni razziste, ma ogni domanda sull'uso della violenza viene abilmente dribblata: "Noi non facciamo nient'altro che proteggere i greci - ha detto in una recente intervista Epaminondas Anyfantis, un candidato del partito - Ora, se nel proteggere i greci, uno straniero si becca uno schiaffo o un calcio, credo che questo si inserisca nel quadro di questa protezione... perchè ormai i greci devono rivolgersi ad Alba Dorata per avere protezione. Noi non siamo politici, siamo soldati che combattono per una causa".
A chi li accusa di essere dei neonazisti appena mascherati, i militanti di Chrysi Avri replicano dicendo di essere "semplici nazionalisti greci" e che molti dei loro padri fecero la Resistenza contro i nazisti. Ma il loro leader Nikolas Mihaloliakos, che nel 2010 conquistò un seggio nel consiglio comunale di Atene, scioccò l'opinione pubblica facendo il saluto romano alla sua prima partecipazione a una seduta.
E successivamente ha fatto affermazioni come "Hitler è una grande personalità della storia", mentre in un video in sostegno alla sua campagna elettorale, afferma di voler reintrodurre la pena di morte per chi spaccia droga e mettere al bando i sindacati. Messaggi estremisti, ma che nella situazione estrema in cui si trovano molti greci, rischiano di avere un seguito sorprendente.
Fonte:
Ansa.it
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