pubblicato il 30.05.18
Torino, blitz nella sede di CasaPound: un arresto e cinque denunce per la violenta aggressione a un simpatizzante ·
Sequestrati tirapugni, manganelli, coltelli, mazze di legno e bandiere col fascio littorio. Il questore Messina: "Lavoriamo per garantire la sicurezza"
29 maggio 2018
Operazione della Digos di Torino, questa mattina, che ha perquisito le abitazioni di sei militanti di CasaPound, tutti deferiti per lesioni aggravati in concorso, e la sede denominata “Asso di Bastoni”.
IL PESTAGGIO.
Il blitz è scattato in seguito a un’indagine da ricondurre alla violenta aggressione subita da un simpatizzante di CasaPound nella notte del 5 aprile davanti alla sede di via Cellini.
In quella circostanza i militanti lo colpirono con mazze e oggetti contundenti, procurandogli lesioni che richiesero l’intervento del 118 e il trasporto all’ospedale Molinette.
LE INDAGINI.
Le indagini hanno chiarito le dinamiche della vicenda: la sera precedente, durante un presidio all’ex Moi, c’era stato un alterco tra il simpatizzante d’area, M.M. (46), e il coordinatore provinciale di CasaPound.
In particolare, il primo, ubriaco, aveva provato a colpire il leader del movimento politico, venendo poi allontanato dalla polizia.
SEQUESTRATE DIVERSE ARMI.
Nel corso delle perquisizioni nelle abitazioni degli indagati sono stati trovati e sequestrati alcuni indumenti indossati in occasione dell’azione criminosa.
Nell’appartamento e nell’auto del 20enne F. D. sono stati sequestrati un tirapugni con lama, un manganello di legno, un coltello e una torcia in metallo allungabile (utilizzabile come manganello): il ragazzo è stato denunciato.
Presso l’abitazione di Pasquale Calabrò (50) è stata trovata una bomboletta spray al CS: l’uomo è stato arrestato per detenzione illegali di armi.
Denunciato il 44enne B.G., che in casa nascondeva un taser.
Durante la perquisizione presso la “Asso di Bastoni” sono state trovate 14 mazze di legno (alcune avvolte dalla bandiera tricolore), 2 tubi in ferro e uno in plastica rigida, 2 bastoni di carta pressata, e 2 congegni elettrici per rilevare microspie. Sequestrate anche due bandiere con il fascio littorio e l’aquila della Repubblica Sociale Italiana.
LE PAROLE DEL QUESTORE.
“Lavoriamo per garantire la sicurezza, ma ci troviamo di nuovo davanti a persone che si pongono come soggetti politici e agiscono come delinquenti”. Sono le parole del questore di Torino, Francesco Messina: “Se ci si pone come soggetto politico, si devono rispettare le regole del sistema democratico. Se si agisce diversamente, si viene indagati e arrestati”.
https://www.cronacaqui.it/torino-blitz-nella-sede-di-casapound-un-arresto-e-cinque-denunce-per-la-violenta-aggressione-a-un-simpatizzante/
Blitz della Digos nella sede di CasaPound: un arresto e cinque denunce
Ritrovate nelle abitazioni e nelle sede una serie di armi improprie tra cui coltelli e manganelli
«I soggetti politici devono rispettare le regole come tutti i cittadini, altrimenti devono essere indagati e arrestati». Così il questore di Torino, Francesco Messina, a margine della presentazione delle indagini della polizia che per la prima volta ha portato alla perquisizione della sede torinese di CasaPound, in via Cellini.
Tutto nasce tra il 4 e il 5 aprile scorso, nei pressi dell’ex Moi. Un gruppo di militanti di CasaPound furono coinvolti in uno scontro interno tra gli stessi appartenenti del movimento. Le indagini della Digos avevano già portato al sequestro di armi improprie: dagli sviluppi questa mattina, martedì 29 maggio, in esecuzione ai provvedimenti emessi dalla procura di Torino, sono state eseguite cinque perquisizioni in altrettante abitazioni e nella sede dell’Asso di bastoni, a San Salvario.
Le armi sequestrate
Mazze, manganelli, coltelli, taser è una bomboletta con spray urticante catalogata come arma da guerra. Il proprietario è stato arrestato. Si chiama Pasquale Calabrò, torinese di 50 anni. Sei i militanti denunciati a piede libero, tra questi anche il segretario provinciale Matteo Rossino. «Poche ore dopo la manifestazione in via Giordano Bruno, lo stesso simpatizzante allontanato dal corteo è stato picchiato con mazze e bastoni davanti alla sede del partito» spiega Carlo Ambra, capo della Digos di Torino. Le armi sono state trovate sia nelle abitazioni private che nelle auto dei proprietari. Sequestrate, all’Asso di bastoni, bandiere con fasci littori è un rilevatore di microspie.
http://www.lastampa.it/2018/05/29/cronaca/blitz-della-digos-nella-sede-di-casapound-un-arresto-e-sei-denunce-i8XDZT0TPJ9wUjCqhe2HfK/pagina.html
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