pubblicato il 22.12.21
Via la foto del nazista dagli uffici del Municipio. E nel Pavese interviene la prefettura ·
Rimosso il ritratto di Léon Degrelle nella stanza del segretario comunale di Ferrera Erbognone
22 Dicembre 2021
È finita sui tavoli del ministero dell'Interno e della prefettura di Milano la vicenda di Mariano Cingolani, il segretario comunale di Ferrera Erbognone. Come riportato ieri da Repubblica, il funzionario del piccolo paese in provincia di Pavia - che ricopre lo stesso incarico anche in altri cinque comuni della Lomellina - ha esibito a lungo il ritratto del nazista Léon Degrelle alle spalle della sua scrivania, nella stanza a lui riservata in municipio. Sotto alla foto anche un motto attribuito al personaggio.
La fotografia del politico belga, che durante la guerra si arruolò come ufficiale nelle famigerate Waffen SS e che lo stesso Adolf Hitler definiva suo figlio adottivo, è stata rimossa negli ultimi giorni. Probabilmente lo ha fatto lo stesso Cingolani, che si prepara a lasciare l'ufficio di Ferrera Erbognone per scadenza del suo incarico, dopo che una delibera comunale del 18 dicembre ha sciolto la convenzione che aveva con lui.
Tuttavia, la scelta di ospitare quell'imbarazzante immagine ha sollevato polemiche. La prefettura del capoluogo lombardo - alla quale è affidata la sezione regionale dell'albo dei segretari comunali e a cui spetta l'esercizio del potere disciplinare - sta raccogliendo tutti gli elementi utili per capire se il comportamento di Cingolani meriti di essere sanzionato. La stessa prefettura di Pavia, ieri, si è attivata per ricostruire l'accaduto e spedire a Milano tutte le informazioni utili. Nel frattempo è partita anche una segnalazione al Viminale affinché valuti quale linea tenere nei confronti del suo dirigente.
Alla ministra Luciana Lamorgese s'è rivolto anche Federico Fornaro, deputato di "Liberi e Uguali", con un'interrogazione parlamentare che mira a non far passare sotto silenzio "un atto grave, inaccettabile, in palese contrasto con i valori dell'antifascismo su cui si fonda la nostra Costituzione". Non è escluso, poi, che la questione venga sottoposta al vaglio della Procura di Pavia. Saranno i magistrati, a quel punto, a stabilire se l'esposizione del ritratto di Degrelle nell'ufficio del pubblico funzionario possa configurare il reato di apologia di fascismo.
Intanto, malumori e parole di biasimo circolano tra i colleghi di Cingolani. Mentre l'Osservatorio democratico pavese sulle Nuove Destre definisce "estremamente preoccupante la deriva fascio- nazista che il nostro Paese sta attraversando", l'Anpi di Pavia ribadisce la sua condanna.
È stato proprio il circolo cittadino dell'associazione dei partigiani a denunciare per primo i fatti di Ferrera Erbognone: "Da decenni - commenta il presidente Luca Casarotti - casi come questo fanno periodicamente scandalo. Bisogna saper guardare oltre il singolo episodio e inquadrare un contesto politico- culturale, quello dell'Italia contemporanea, in cui simili comportamenti sono socialmente tollerati. Ecco perché, quando si dice che occorre ricostruire l'argine antifascista, s'intende pure che nessuno deve avere la percezione di potersi richiamare impunemente al nazifascismo".
https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/12/22/news/foto_nazista_leon_degrelle_ferrera_erbognone_segretario_comunale_rimossa-331121844/?ref=RHTP-BH-I322793271-P2-S6-T1
Il segretario comunale con la foto del nazista dietro la scrivania: il caso nel Pavese
A Ferrera Erbognone ( Pavia) il funzionario Mariano Cingolani ha in ufficio il ritratto di Léon Degrelle in divisa delle Waffen SS
21 Dicembre 2021
Sulla parete, dipinta di un giallo chiarissimo, campeggiano due fotografie. Una è quella istituzionale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'altra è più grande e ritrae Léon Degrelle; in basso, nello spazio bianco che incornicia il volto del nazista belga, è stampato uno dei suoi motti più citati: "Che il destino ci trovi sempre forti e degni".Le immagini sono appese a poche decine di centimetri di distanza tra loro, in una stanza del municipio di Ferrera Erbognone. Precisamente nell'ufficio dell'avvocato Mariano Cingolani, segretario comunale di questo piccolo paese, poco più di mille abitanti, in provincia di Pavia e di altre cinque località della Lomellina. Oltre a Ferrera Erbognone, infatti, Cingolani è segretario comunale a Tromello, Pieve Albignola, Casei Gerola, Ottobiano e Valeggio Per inquadrare la vicenda è utile ricordare chi fu Degrelle. Fondatore di " Rex", movimento belga d'ispirazione fascista e cattolica, durante la seconda guerra mondiale si arruolò nella Legione Vallone delle Waffen- SS, formazione militare al servizio del Terzo Reich tra le cui fila divenne ufficiale.
Aderì al nazismo con convinzione tale da indurre lo stesso Adolf Hitler a definirlo come il proprio figlio ideale. O, almeno, così si racconta. Dopo la sconfitta tedesca Degrelle, riparò in Spagna per sfuggire alla giustizia e godere della protezione offerta dal regime di Francisco Franco. Sostenne tesi negazioniste sulla Shoah fino alla morte, avvenuta a Malaga nel 1994.E ancora oggi la figura di Degrelle affascina ampie frange dell'estrema destra italiana ed europea, che non di rado gli dedicano omaggi e commemorazioni. Perciò la presenza del suo ritratto alle spalle della scrivania di Cingolani ha messo in allarme la sezione Anpi di Pavia.
Sono i membri del circolo cittadino dell'associazione dei partigiani, infatti, a segnalare il caso di Ferrera Erbognone: giudicano grave che l'ufficio del segretario - figura a cui è affidato un incarico amministrativo di vertice, che è inquadrata tra i dirigenti del ministero dell'Interno e che dipende funzionalmente dal sindaco, oltre a lavorare a stretto contatto con giunta e consiglio comunale - ospiti quell'imbarazzante ritratto.Un'immagine che sta lì da tempo. Ai suoi bordi, per un po', sono stati attaccati con le puntine anche ritagli di stampa locale riferiti a precedenti esperienze professionali dell'avvocato, rispetto alle quali sembrava calzante la citazione di Degrelle su forza e dignità. Resta un dubbio. La mostrina cucita sul colletto della divisa del nazista, a detta di chi ha esaminato la foto, appare tutta nera e non si vedono quasi né il simbolo "SS" né la croce di metallo che luccicano in maniera evidente nelle altre riproduzioni del medesimo scatto fotografico. Perché?
https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/12/21/news/il_segretario_comunale_con_la_foto_del_nazista_dietro_la_scrivania_il_caso_nel_pavese-331049482/
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