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Dal sito del Governo Italiano
Risoluzione del Parlamento europeo: stop alle aggressioni razziste e omofobe
Il Parlamento europeo, con 301 voti favorevoli, 161 contrari e 102 astensioni, ha adottato, il 14 giugno 2006, una risoluzione comune che condanna fermamente tutte le aggressioni di stampo razzista, considerando che il razzismo, la xenofobia, l’antisemitismo, l’omofobia e l’avversione ai Rom, sono fenomeni dalle motivazioni irrazionali, a volte legati all’emarginazione, all’esclusione sociale e alla disoccupazione, nonché derivanti dal rifiuto di concepire la diversità presente nelle nostre società come una fonte di ricchezza.
Nel deplorare quindi l’espandersi del consenso a partiti che propagano idee razziste e omofobe, il Parlamento europeo chiede insistentemente a tutti gli Stati membri:
Gli Stati membri sono altresì invitati a rafforzare le misure di diritto penale finalizzate al ravvicinamento delle pene contemplate per tali reati nei vari Stati dell’UE e ad applicare efficacemente le direttive anti-discriminazione. Parallelamente, i deputati esortano la Commissione a citare davanti alla Corte di giustizia gli Stati membri inadempienti e a proporre entro il primo semestre del 2007 nuovi strumenti legislativi che contemplino tutti i motivi di discriminazione elencati dal Trattato CE.
L’Esecutivo è anche sollecitato a promuovere lo sviluppo di una politica di anti-discriminazione, accanto alla nascente politica in materia di integrazione, considerando che per raggiungere la parità occorre rivolgere la debita attenzione all’integrazione e ad altri interventi non legislativi.
Visto poi l’aumento del numero di aggressioni, urla e slogan razzisti negli stadi da parte di tifosi di ideologia neonazista, si sottolinea la necessità di sostenere iniziative contro il razzismo e la xenofobia in relazione ai mondiali di calcio attualmente in corso in Germania.
Il Parlamento europeo ricorda, infine, la necessità di disporre di definizioni e statistiche valide e precise sul razzismo e la xenofobia, in particolare sugli atti di violenza a carattere razzista e xenofobo, quale strumento per combattere efficacemente tali fenomeni, come è già stato evidenziato nella relazione annuale 2005 dell’EUMC, in cui si sottolinea la mancanza di registrazioni statistiche degli episodi di violenza razzista avvenuti, per esempio, in Italia, in Portogallo e in Grecia.
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