|
|
Da L’Unità
Un neofascista all´assalto di Pitigliano, la «piccola Gerusalemme»
Osvaldo Sabato
Una provocazione. Solo una provocazione, senza nessuna possibilità di catturare simpatie politiche. La probabile candidatura a sindaco di Pitigliano del leader della Fiamma Tricolore, Luca Romagnoli, non sembra avere molto appeal, non è argomento di discussione nei bar e nei circoli della cittadina maremmana, arroccata su un cucuzzolo di tufo, nota come la piccola Gerusalemme, per la presenza della sua storica comunità ebraica. Il paradosso potrebbe essere proprio questo: un esponente della destra radicale, molto vicino ai movimenti neonazisti negazionisti dell´olocausto, cerca, come afferma il sindaco uscente del centro sinistra, Augusto Brozzi «di farsi una verginità». Impresa non facile. Perché in questo piccolo comune della Maremma la cultura ebraica è ancora forte, non a caso in giunta c´è anche un assessore, Diva Bianchini, che ha una delega specifica alle tradizioni ebraiche.
A Pitigliano la colonia ebraica numericamente non è delle dimensioni di qualche anno fa, molti si sono spostati ed hanno qui solo la seconda casa. Questi piccoli numeri però non cancellano la storia della Piccola Gerusalemme, perché qui da più di cinquecento anni il profumo del vino prodotto con il metodo Kosher è ancora molto forte, come le cerimonie che si celebrano nella Sinagoga. «Ma lui cosa sa di tutto questo. Francamente non ho capito dove vogliono arrivare con questa l´operazione…» chiosa il sindaco Brozzi. Romagnoli dice di essere stato a Pitigliano nel 1990, quando fece una gita con la sua fidanzata. Sono sufficienti questi ricordi rosa, per giustificare il suo sbarco nella rossa Pitigliano? Non è solo una questione di colori, ma di sensibilità politica. Quella di Romagnoli sembra una operazione di restyling, di facciata, di immagine, con pochissime chance di andare in porto. È sufficiente fare uso della memoria: in questo angolo della Toscana a metà degli anni ottanta l´allora Msi presentò quattro candidati, ma presero solo pochi voti. L´obiettivo della Fiamma è di fare le cose più in grande rispetto ai cugini di Forza Nuova che ad Altopascio, comune della lucchesia, ha un assessore al welfare nella giunta del sindaco forzista Maurizio Marchetti.
Ma che tipo di accoglienza potrebbe trovare a Pitigliano l´europarlamentare neofascista, che alle amministrative di primavera potrebbe tentare la carta di diventare sindaco? Quella di Romagnoli è una forzatura messa in piedi dal segretario regionale della Fiamma Tricolore e consigliere comunale di Pitigliano, Maurizio Nucci. Ne è convinto il sindaco Augusto Brozzi. L´esponente locale del movimento neofascista per cercare di sdoganare Luca Romagnoli lo ha addirittura accompagnato per un caffè a casa di Elena Servi, presidente dell´associazione “La Piccola Gerusalemme” e madre di Enrico Spizzichino, attuale delegato della comunità ebraica di Livorno. «Questo ragazzo (Nucci ndr), che è anche figlio di un mio ex alunno, mi chiese di incontrare Romagnoli e una sera è venuto a trovarmi verso l´ora di cena» racconta la professoressa Servi. L´europarlamentare della Fiamma, con il suo colonnello pitiglianese, si fermò una ventina di minuti e dopo andarono via convinti di aver in tasca il via libera della colonia ebraica.
Alla signora Servi, Romagnoli aveva anche proposto di mettersi in lista «ma io ho risposto di no…» replica lapidaria. «Anche se non considero colpevoli quelli di oggi su quanto è stato ieri, rappresentano comunque una ideologia che per noi non è stata tanto dolce».
Forza Italia che si dimostra disinteressata al caso a differenza di An e Udc che si dicono pronti per una lista civica alternativa. «Come centro sinistra non abbiamo problemi perché siamo oltre il 70%» rintuzza il sindaco diessino Brozzi. Come dire che non c´è battaglia.
Pubblicato il: 05.01.07
r_toscana