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Il pubblico ministero De Paolis aveva chiesto per lui l’ergastolo
Sessanta persone furono uccise il 14 luglio 1944 vicino Arezzo
Strage nazista di San Polo – assolto Hantschk, unico imputato
Strage nazista di San Polo
assolto Hantschk, unico imputato
L’avvocato Giuseppe Giampaolo, il pubblico ministero Marco De Paolis e l’avvocato Andrea Speranzoni in aula alla lettura della sentenza per la strage di Marzabotto
LA SPEZIA – Il tribunale militare della Spezia ha assolto, per non aver commesso il fatto, l’ex tenente della Wehrmacht Herbert Hantschk, 87 anni, l’unico imputato rimasto in vita per la strage di San Polo (Arezzo) del 14 luglio 1944, nella quale furono uccisi una sessantina di civili. Per lui il pubblico ministero Marco De Paolis aveva chiesto l’ergastolo.
Quel giorno oltre sessanta persone vennero uccise sulla via, a Pietramala, comprese donne e bambini, e poi una cinquantina di uomini, rastrellati e condotti a Villa Gigliosi, dove venne fatta scavare loro una fossa comune.
Herbert Hantschk, classe 1920, era allora comandante del plotone di trasmissione del 274.mo reggimento, membro dello stato maggiore, in quanto tenente accusato di concorso in violenza con omicidio contro privati nemici, pluriaggravata e continuata. Come consigliere del comandante Evert, ha sostenuto il pm davanti alla corte, Hantschk ebbe un ruolo determinante. Il pubblico ministero ritiene che “fosse possibile distaccarsi dalla logica criminale della violenza, perché è agli atti testimoniali che ci fu chi lo fece, a differenza dell’imputato, obiettando di non essere un macellaio”.
Dal processo è uscito per decesso Klaus Konrad, 92 anni, ex membro del Parlamento federale tedesco dal 1969 al 1980, esponente del partito socialdemocratico di Brandt. La sua figura aleggiava in aula: il pm lo ha citato più volte, perché Konrad in sede di interrogatorio aveva ammesso i fatti, giudicandosi non colpevole, e raccontando dettagli agghiaccianti.
(26 febbraio 2007)
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