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Rinasce il Partito Fascista?
Pino Sgobio*, 27 marzo 2007
Schiaffi alla memoria La notizia è apparsa su internet ed è stata ripresa da Libero. Leggendo la scheda di presentazione del sito, il nuovo PFR fa riferimento alla tragica e nefasta esperienza mussoliniana, sposandone l’ideologia complessiva
Da fonti internet (www.partitofascistarepubblicano.it) si apprende che è in via di ricostituzione il Partito Fascista Repubblicano (PFR), sciolto nel 1943, la cui riorganizzazione è espressamente vietata dalla nostra Carta Costituzione Repubblicana. La notizia finora non ha ancora trovato spazio né sui giornali (solo il quotidiano “Libero” ne ha parlato) e né sugli altri organi di informazione.
Tale sedicente partito, secondo quanto si legge nella scheda di presentazione del sito, fa dichiaratamente riferimento alla tragica e nefasta esperienza mussoliniana, sposandone in tutto e per tutto l’ideologia complessiva. Il programma, accanto a formali dichiarazioni di rispetto della legge e della democrazia politica – oltre a prevedere, tra i suoi obiettivi, il ripristino del corporativismo in economia e dei lavori forzati in ambito giudiziario e oltre a varie ‘proposte’ di chiara matrice oscurantista e antidemocratica – chiede specificatamente l’abolizione della dodicesima norma transitoria contro la ricostituzione del Partito Nazionale Fascista. Il sito, inoltre, alla voce ‘contatti’, indica un recapito telefonico di un cellulare e una posta elettronica, cui fare riferimento per le adesioni.
Sull’argomento ho presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno, Giuliano Amato, con la quale gli chiedo di adoperarsi, presso i soggetti interessati, per una rigorosa applicazione della legge Mancino, che, per inciso, vieta, sotto qualunque forma, la rinascita di organizzazioni di stampo fascista, provvedendo quindi all’immediato scioglimento della suddetta organizzazione e alla sollecita individuazione delle responsabilità singole e collettive.
E’ preoccupante che, in uno dei momenti più delicati della vita politica nazionale, rifioriscano, sotto mentite spoglie o apertamente, gruppi e organizzazione di chiara matrice fascista. Gli ultimi fatti riguardanti la violenza negli stadi, dove e in più occasioni un manipolo di tifosi non ha avuto alcun pudore nel mostrare pubblicamente vessilli e icone del ventennio fascista, ne sono stati una prima avvisaglia. Non solo: la formazione di estrema destra, omofoba e razzista, “Forza Nuova” sta ramificando la propria struttura in importanti città del Paese, anche in zone di provata e consolidata tradizione democratica e antifascista. Basti pensare alla città di Firenze, dove tra polemiche infuocate, è stata inaugurata una nuova sede di tale movimento. Tutto ciò rende bene l’idea del pericoloso crinale che sta attraversando l’attuale situazione politica. Ad aumentare lo sconcerto e la preoccupazione interviene, adesso, questa vicenda, che, in qualche modo, possiamo considerare l’ultimo e più evidente segno di rigurgito fascista che sta germogliando nelle pieghe della nostra società.
Di fronte a questi rischi di involuzione del sistema culturale e politico, il governo non può far finta di niente e girarsi dall’altra parte. Gli strumenti per contrastare questi fenomeni basta ricercarli nella nostra Costituzione, la cui scrupolosa applicazione, per quanto concerne il divieto di ricostituzione del partito fascista, pone così fine allo schiaffo alla storia e alla memoria antifascista del nostro paese. Senza memoria non c’è futuro. La tragedia della dittatura fascista ha insegnato moltissimo: il valore della libertà, la necessità continua di giustizia sociale e l’amore per democrazia. Quei valori sono nel nostro Dna. E’ ora che si facciano rispettare e che non si infanghino.