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Sabato 18 agosto 2007 – Festa di Radio Onda d’Urto (BS)
Inizio ore 19.00
Dibattito sul neofascismo italiano con la partecipazione delle città di Roma, Torino, Milano, Bergamo e Padova, con introduzione di Saverio Ferrari e presentazione degli interventi curata dalla redazione informativa di Radio Onda d’Urto.
Gli interventi verteranno sulle diverse esperienze di contrasto all’emergere dell’intolleranza neofascista, che le varie realtà nazionali hanno messo in campo in questi anni.
La presentazione del dossier “Ratti Neri” avverrà attraverso la proiezione di un video autoprodotto.
DERATTIZZ-AZIONE ANTIFASCISTA
“Questo lavoro di indagine, frutto di una ricerca a più mani e in continua evoluzione, nasce dall’esigenza forte di reagire ad una situazione nazionale e locale che vede le formazioni neofasciste prendere sempre più spazio nella società ed essere tollerate, se non addirittura legittimate, da settori sempre più ampi di istituzioni e opinione pubblica. Il contesto nazionale ci porta ad assistere ad un uso politico della storia, ad un bieco revisionismo che riabilita un passato che il capitale ha gestito e condizionato attraverso l’utilizzo di bombe, morti e incarcerazioni di compagni, verso posizioni che travalicano le parole d’ordine della pacificazione, anche da forze istituzionali di sinistra, per giungere ad una vera e propria legittimazione.
Altro motivo che ci ha portato a redigere queste prime linee per un’inchiesta sul neofascismo locale deriva dalla preoccupante caratteristica violenta e squadrista che – da sempre – il fascismo porta con sé. Brescia sconta da anni una mancanza di lavori di questo tipo, di un’organica ricognizione su questa tematica, di riflessioni storiche o giornalistiche approfondite: questo lavoro vuole essere uno spunto, un primo passo, per intraprendere queste strade.
Il dossier nasce inizialmente come spinta a monitorare la situazione cittadina fino a giungere poi ad un’evoluzione che ha portato ad una forma più strutturata di inchiesta collettiva rivolta non solo a militanti politici ma alla cittadinanza nella sua totalità. Questo dovrebbe essere compito dei mezzi di comunicazione,ma assistiamo ad un appiattimento dell’informazione su posizioni sempre più omologate per cui questo lavoro ha scelto di prendere canali di altro tipo per portare a conoscenza informazioni pubbliche. Ne emerge un quadro di varie formazioni che operano più o meno nell’ombra, sicuramente con legami politici ed istituzionali molto forti, che concretamente implicano spazio e finanziamenti, oltre che una legittimazione storica e politica. Si ritrovano in più occasioni nomi di personaggi e di formazioni legate al passato, che col sangue hanno segnato la
storia d’Italia degli ultimi sessant’anni. Questo lavoro ha un’ulteriore valenza per il fatto di avere come oggetto una città ferita da una bomba fascista e di Stato il 28 maggio 1974, impunita, che reclama ancora giustizia e verità, ma che soprattutto rischia di cadere nell’oblio se non se ne mantiene vivo il ricordo. Questo lavoro rende omaggio alle componenti antifasciste della città che dal dopoguerra ad oggi hanno lottato affinché Brescia potesse diventare una città antifascista, multietnica, ricca di spazi sociali e aperta.
Dedichiamo questo dossier a Valerio Verbano, compagno romano assassinato dai fascisti il 22 febbraio 1980 perchè attivo nel monitoraggio della destra estrema a Roma.
Dedichiamo altresì questo lavoro a Luigi Guitti, comandante “Tito” della 122a Brigata Garibaldi, figura storica della Resistenza bresciana; a Giovanni Pesce, comandante “Visone”; a tutti i compagni morti per mano fascista e di Stato.
L’ANTIFASCISMO E’ UN INGRANAGGIO COLLETTIVO
Gruppo di ricerca sulle destre radicali”