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Al Torino Film Festival, una della tante vetrine di questa Torino Luna Park, oggi c’è stato un fuori programma. Non invitati sono arrivati anche un buon numero di antifascisti.
Il 29 novembre ci sarà la sentenza al processo contro 10 antifascisti torinesi accusati di devastazione e saccheggio per aver preso parte ad un corteo antifascista il 18 giugno del 2005. Il corteo era stato indetto per denunciare la grave aggressione e il ferimento di due occupanti del Barocchio da parte di una squadraccia fascista. Partito da piazza Madama Cristina era stato caricato dalla polizia in via Po per impedire ai manifestanti di arrivare in piazza Castello.
Dopo due anni il PM Tatangelo ha chiesto cinque anni e cinque mesi per i dieci antifascisti.
Per rompere il silenzio intorno a questa vicenda in questa città stordita dalle luci del baraccone chiampariniano una cinquantina di antifascisti hanno partecipato a modo loro a questa seconda giornata del Festival. Un gruppo ha aperto uno striscione con la scritta “l’antifascismo non si arresta” spiegando al megafono le ragioni della protesta mentre all’interno un compagno si incatenava ed altri volantinavano.
La massiccia presenza di digos e polizia in divisa non ha impedito la comunicazione con il vasto pubblico del festival. Due anarchici si sono spogliati e ricoperti di farina tracciandosi reciprocamente sul corpo una svastisca, una celtica e i simboli dell’euro e del dollaro.
Un modo semplice ed immediato per ricordare che i teoremi giudiziari contro gli antifascisti non sono che l’altra faccia della repressione che si scatena contro tutti coloro che si oppongono a questa società ingiusta e violenta, dove i potenti progettano grattacieli e i fascisti bruciano a colpi di molotov le baracche dei rom.
Prima dell’inizio della proiezione serale una delegazione di manifestanti è entrata nella sala aprendo lo striscione e facendo un intervento dal palco molto applaudito dai presenti.
I prossimi appuntamenti sono il 29 novembre dalle 10,30 davanti al tribunale di Torino in corso Vittorio Emanuele 130.
Dopo la sentenza sempre giovedì 29 alle 18 presidio in Piazza XVIII dicembre – Porta Susa
Di seguito il volantino distribuito al Torino Film Festival
Fuori concorso: Torino nera!
La polizia carica, la magistratura condanna!
Il 18 giugno 2005 si è tenuto a Torino un corteo in solidarietà con due abitanti della casa occupata “Barocchio” che una settimana prima erano stati aggrediti e gravemente feriti da una vera e propria squadra notturna di neofascisti.
La manifestazione fu caricata dalla polizia per impedire che raggiungesse piazza Castello. L’esito delle cariche si è espresso, un mese dopo le botte in piena via Po, con l’arresto e detenzione in carcere di dieci persone, cui è stato contestato addirittura il reato di devastazione e saccheggio, e lo sgombero di Fenix.
Il Pubblico Ministero Tatangelo, quello di Sole Silvano e Baleno, ha chiesto ai giudici di condannare 10 persone a 5 anni e 5 mesi per aver partecipato a quel corteo. Se passasse questa assurdità forcaiola, dopo le condanne di Milano, e forse di Genova, la stessa libertà di manifestare cadrebbe in balia degli apparati repressivi dello Stato.
Un corteo che aveva l’ardire di denunciare la presenza in città di
rigurgiti fascisti, dediti, come i loro antenati del ventennio, alle aggressioni, alle coltellate vigliacche nel cuor della notte, ai pestaggi contro gli stranieri inermi.
Vigliaccate ampiamente sfruttate da un potere politico talmente annebbiato ed interessato dalla speculazione, qualunque sia la forma in cui essa si esprima, olimpiade, festival di cinema, grattacieli e buchi nelle montagne valsusine, che ricorre a qualunque mezzo, anche un’aggressione fascista, pur di mettere a tacere, attraverso l’operato compiacente della questura, coloro che, contro la deriva totalitaria di Torino, manifestano o semplicemente con la loro presenza “disturbano” l’immagine patinata da vendere al pubblico roditore.
In questa città, che accoglie gioiosa il festival cinematografico, ci sono bande di fascisti che si dilettano ad accoltellare gli occupanti di case così come a bruciare le baracche dei rom, c’è una questura che reprime ogni esperienza ed ogni forma di espressione non conforme con cortine di sbirri che all’occorrenza sguinzaglia a pestare, c’è un potere politico che di questa forma di gestione della repressione e della violenza si fa promotore e principale artefice, fra gli applausi dei giornalisti.
Tra un evento e l’altro di questo festival non dimenticate dunque lo spettacolare processo agli antifascisti torinesi.
Giovedì 29 novembre al Palaingiustizia di Torino dalle ore 10,30 del mattino
Solo per stomaci forti!
squatter torino, Cub – Confederazione Unitaria di Base, Comitato Antifascista 18 giugno, federazione anarchica torinese – FAI
manifestazioni antifa