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Domenica 16 Dicembre 2007
POLITICA E VIOLENZE . In 300, secondo la Questura, si sono radunati in piazza Dante chiamati da Fiamma tricolore
La destra in marcia, blindato il Centro
Tosi alla testa del corteo, ma per un breve tratto Solidarietà per l’accoltellamento avvenuto sabato scorso
In fila per sei, a tre metri di distanza ogni fila dall’altra, nessun gruppo per nessun motivo avrebbe dovuto allontanarsi dal corteo e le eventuali difficoltà le avrebbe risolte il servizio d’ordine. Disposizioni urlate al megafono alle 15.25, cinque minuti prima che il fiume di oltre trecento militanti della destra radicale riuniti da Fiamma Tricolore partisse da lungadige Capuleti. La manifestazione, organizzata dalla Fiamma, è stata «sposata» da sindaco e assessori che a fianco del segretario regionale Piero Puschiavo hanno attraversato il centro città. In buon ordine, senza nessun problema, urlando la loro rabbia per quanto accaduto sabato scorso, manifestando la loro vicinanza al «camerata Filippo vigliaccamente ferito da un gruppo di persone che si nascondono dietro a un passamontagna», promettendo che continueranno ad opporsi a queste aggressioni come «abbiamo sempre fatto, marciando a testa alta per difendere la città» e ribadendo che nessuno sarebbe riuscito interrompere la marcia. Mai.
Solidarietà è arrivata dal primo cittadino che insieme con gli assessori Polato, Padovani e al consigliere Miglioranzi era alla testa del corteo e dietro, separati da un instancabile «urlatore» al megafono, gli striscioni e le rappresentanze di Forza Nuova, Blocco studentesco, Azione giovani, Veneto Front skinheads e militanti arrivati da Milano, Piacenza, Vicenza. Le urla lanciate dal megafono non hanno risparmiato la stampa e neppure la magistratura, accusata di «non punire chi si macchia di reati vigliacchi».
Tosi all’altezza del municipio si è allontanato e il corteo ha proseguito fino in piazza Dante. Qui hanno preso la parola tutti, da Palmarino Zoccatelli degli integralisti cattolici, a Yari Chiavenato segretario provinciale di Forza Nuova, da Giordano Caraccino di Veneto front a Matia Martini di Azione Giovani. Solidarietà e vicinanza al giovane ferito con una coltellata anche da Paolo Scaravelli, de «La Destra», da una delle vittime di attentati, Alessandro Castorina al quale per la seconda volta una bomba ha danneggiato il negozio. E poi il lungo intervento di un accalorato Puschiavo, che ha puntato il dito contro una «magistratura garante che porta dettami di una sinistra che non siamo in grado di accettare e che ha attaccato la Lega e gli integralisti oltre che la destra», rivendicando un ruolo, quello della destra, a fianco della gente «perchè siamo la gente» e temendo la «trasformazione» della città in un «laboratorio per addestrare non si sa chi dell’area comunista. Quella politica sociale di cui ha parlato Andrea Miglioranzi citando il mutuo sociale, la regolarizzazione di precari, lo studio sulla bioenergia alternativa. Due ore, un fumogeno e poi, in buon ordine, il comizio si è sciolto. Senza difficoltà.