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“COLPIRE QUELLO DEI VERDI”
Un’altra inquietante pagina si apre sull’azione punitiva che un gruppo di neofascisti voleva portare a termine la notte del 24 settembre 2007 ai danni del Laboratorio Occupato Paz di Rimini.
Dalle intercettazioni ambientali e telefoniche effettuate dalle forze dell’ordine emerge che quella sera gli squadristi oltre a dover incendiare il centro sociale ed a dover far del male all’unico occupante presente nello stabile, dovevano anche andare nelle abitazioni di due altre persone e procurare loro delle ferite e dei danni tali da toglierle dalla scena politica pubblica per molti mesi.
Uno degli obiettivi del raid ero io, Marco Mangia. I fascisti volevano togliermi dalla circolazione perché sono un componente dell’esecutivo cittadino dei Verdi per la Pace di Rimini, perché sono vicino al Laboratorio Paz , perché sono un insegnante di Italiano e Storia che cerca di spiegare ai ragazzi l’altra faccia della realtà, perché sono impegnato da sempre in attività politiche che, facendo perno sulle forme della partecipazione attiva e dell’autorganizzazione democratica, vogliono dare visibilità alle ragioni, ai diritti e alla dignità degli esclusi , delle escluse e
dell’ambiente.
Non voglio commentare il delirio neonazista che mi identifica come “nemico” , come “obiettivo umano” del suddetto raid, ma tre considerazioni immediate penso sia doveroso farle:
– l’azione degli squadristi, per la propria valenza concreta e simbolica – l’eliminazione fisica di un antagonista politico che si riconosce nei valori della resistenza e della costituzione repubblicana – merita una risposta di condanna “senza se e senza ma” da parte di tutte quelle forze democratiche e antifasciste che hanno un ruolo dentro e fuori le istituzioni, sul territorio. – il costituirsi parte civile da parte dell’Amministrazione Comunale di Rimini è il miglior modo per non accettare compromessi in sede processuale con chi ha ritenuto opportuno trasformare la democratica dialettica politica in una caccia all’uomo all’ultimo sangue. – sono stato identificato dai neofascisti come obiettivo da eliminare, anche per la mia militanza nei Verdi e per questa ragione Martedì prossimo 15 Aprile, mi costituirò, in prima udienza, parte civile davanti a coloro che hanno tentato di impedirmi di continuare a parlare. Marco MangiaI Verdi per la Pace di Rimini si costituiscono parte civile nel processo contro i fascisti arrestati la sera del 24 settembre
Abbiamo appena appreso che un nostro militante e componente dell’esecutivo cittadino (Marco Mangia) era stato individuato come bersaglio dai neofascisti che la sera del 24 settembre sono stati arrestati per i reati di terrorismo, incendio, tentato sequestro e … altri ancora.
Siamo vicini a Marco Mangia e nello stesso tempo sentiamo il bisogno di ribadire in modo forte e chiaro che non può essere la violenza e il fanatismo fascista a fermare le nostre lotte per un mondo più pulito e più giusto.
Rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche che si riconoscono nei valori costituzionali affinché mantengano alta la loro attenzione nei confronti del fenomeno dell’estrema destra, lo condannino in maniera ferma e risoluta, e senza compromessi, e non sottovalutino l’importanza dei valori della solidarietà, dell’ecologia e della giustizia sociale che costituiscono il primo baluardo della resistenza a queste nuove destre che si muovono in maniera camaleontica tra populismo, integralismo religioso e violenza razzista, sessista e ambientale.
Proprio perché ci sentiamo politicamente coinvolti nella vicenda del raid del settembre scorso, e destinatarie della spedizione punitiva erano le nostre idee, ci costituiremo anche noi parte civile nel processo che vede imputati i neo fascisti riminesi.
Mario Galasso Presidente Verdi per la Pace Provincia di Rimini
Floriana Bettini
Presidente Verdi per la Pace Comune di Rimini