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Romagnoli (Ft) chiede test dna bimbi nomadi, Stato Rom
martedì, 20 maggio 2008 5.31
STRASBURGO (reuters) – L’europarlamentare italiano della Fiamma Tricolore Luca Romagnoli ha proposto oggi di analizzare il dna dei bambini rom che mendicano per le strade e di creare uno stato rom nell’Europa orientale.
In un intervento all’Europarlamento di Strasburgo, nel corso di un dibattito a volte acceso sui recenti attacchi contro campi nomadi in Italia, Romagnoli ha chiesto di “controllare il dna dei bambini” che chiedono l’elemosina nelle strade per tutelarli e “anche per verificare il legame parentale”, indicando che lo stesso si è fatto “per i figli dei desaparecidos argentini”.
Il leader della Fiamma Tricolore, che alle ultime elezioni politiche italiane era candidato nella lista de “La Destra”, ha anche proposto “la creazione di uno Stato rom magari in un’area dell’Europa orientale” perché, ha detto Romagnoli, da quella zona proviene la maggior parte della popolazione di origine rom.
Le parole di Romagnoli sono state condannate da diversi parlamentari, e lo stesso commissario europeo all’Occupazione Vladimir Spidla, pur senza citare direttamente l’esponente italiano, ha detto nella replica che “alcune idee sono state davvero inaccettabili, penso che se ne siano accorti tutti”.
Al termine del dibattito, Romagnoli ha chiesto la parola “per fatto personale” per dire di essere stato frainteso: “Ho sempre condannato ogni violenza nei confronti degli individui e delle comunità... non sono né razzista né xenofobo… ma difendo l’ordine sociale… e la sovranità dell’Italia”.
L’esponente di estrema destra ha detto di aver parlato di uno stato rom perché difende il diritto alla “autodeterminazione dei popoli… come per i palestinesi”.
UE CONDANNA VIOLENZE SUI ROM
Il dibattito odierno di Strasburgo – a cui hanno partecipato pochi deputati – era stato aperto dal commissario Spidla, il quale ha detto che la Commissione europea “condanna vivamente qualsiasi tipo di violenza nei confronti dei rom”, e che gli Stati dell’Unione devono “garantire la sicurezza delle persone sul loro territorio”.
Spidla ha proposto che gli Stati europei usino i fondi Ue per favorire l’integrazione delle popolazioni rom, e ha ricordato che anche nel caso dei nomadi “la lotta alla criminalità deve essere attuata nel quadro dello stato di diritto”.
Il commissario ha spiegato che la normativa europea prevede la possibilità per gli Stati di vietare anche agli immigrati comunitari di risiedere sul proprio territorio se non dispongono di sufficienti risorse, ma ha detto che le espulsioni vanno valutate “caso per caso” e che ne va “motivata l’urgenza”.
Il leader parlamentare dei socialisti europei Martin Schulz – un noto critico del centrodestra italiano, protagonista anche di un memorabile scontro con il premier Silvio Berlusconi proprio all’Europarlamento – ha detto che “cacciare le persone è inaccettabile e non permette di risolvere alcun problema”, ma ha aggiunto che la questione “non è peculiare solo dell’Italia, ma è presente ovvunque nell’Unione dove l’integrazione europea è insufficiente”.
“Non vogliamo accusare l’Italia, ma chiederci insieme alle autorità italiane come risolvere il problema dei rom, anche nell’interesse delle autorità locali, che sono al limite della loro capacità d’intervento”.
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