pubblicato il 29.05.08
Roma: confermati gli arresti domiciliari. Centinaia davanti alla Sapienza ·
Radio Onda d'Urto
ROMA: CONFERMATI GLI ARRESTI DOMICILIARI
Il tribunale di Roma ha confermato gli arresti domiciliari per Emiliano, un compagno dei collettivi romani colpevole di essersi autodifeso dall'aggressione di un gruppo di fascisti avvenuta ieri pomeriggio fuori dalla Sapienza. Rimesso in libertà, invece, l'altro compagno coinvolto.
La decisione è arrivata a metà pomeriggio dal tribunale di piazzale
Clodio, presidiato per l'occasione da alcune centinaia di compagni che hanno chiesto le dimissioni del preside di Lettere Pescosolido prima di dare vita ad un'assemblea pubblica in università. Per quanto riguarda i neofascisti, arresti domiciliari per Gabriele Acerra e Martin Avaro. I due sono militanti di Fn, di cui Avaro è addirittura coordinatore provinciale. E proprio la versione fornita dagli estremisti di destra, ossia che si trovassero in via De'Lollis per incontrare il prorettore della Sapienza, Luigi Frati, è stato smentita dallo stesso docente che ha affermato di non avere mai avuto in agenda alcun incontro con i forzanovisti. Nella vicenda sono coinvolti altri due neofascisti, anch'essi di Forza Nuova e rimessi in libertà. Tutti e sei i fermati dovranno ricomparire davanti al giudice il 2 luglio prossimo. Domattina presidio antifascista in Università organizzato dai collettivi romani.
Il commento sulla giornata con Paola, dei Collettivi Universitari Romani http://www.radiondadurto.org/agenzia/2008-05-28-19-25_paolaroma-gr19.mp3
Mag. 29 Ore: 13.34 -
ROMA: IN MILLE PER DIRE NO AL FASCISMO
Manifestazione antifascista questa mattina a Roma promossa dagli
studenti e studentesse antifascisti dell'università la Sapienza. Un
migliaio di compagni e compagne si sono mobilitati per denunciare
l'aggressione squadrista di due giorni fa da parte di cinque esponenti di Forza nuova e la repressione giudiziaria che ieri ha confermato gli arresti domiciliari per Emiliano, il compagno dei collettivi romani colpevole di essersi autodifeso dall'aggressione del gruppo di fascisti.
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