Il sindaco di Roma, mentre taglia i servizi, spende 12 milioni di euro per la sede dei fascisti del terzo millennio
Gianni Alemanno fa shopping. Con i soldi di tutti. Il sindaco di Roma ha deciso di acquistare lo stabile in via Napoleone III vicino alla stazione Termine occupato da Casapound, la formazione politica di estrema destra tanto vicina al primo cittadino della Capitale. Ne parla l??Unità in un articolo a firma di Mariagrazia Gerina:
Il Comune di Roma ha deciso di spendere 11,8 milioni per acquisire definitivamente dal Tesoro lo stabile fin qui di proprietà del Demanio. «In realtà ?? se la ridono a Casapound ?? al catasto quando lo abbiamo occupato risultava ancora di proprietà dell??Enims, un ente fascista discolto nel 1945». In epoca più recente, vi avevano trovato sede gli uffici del ministero dell??Istruzione. Ad ognimodo da un punto di vista patrimoniale, fin qui, quello stabile dipendeva dal ministero del Tesoro. Adesso non più. Nel frattempo, infatti, anche il Comune di Roma ha cambiato insegna, diventandoRomacapitale. Uno dei primi atti del federalismo concordato con Tremonti per risollevare le sorti economiche della città eterna? L??acquisizione dello stabile di via Napoleone III.
La cifra necessaria è già scritta nel bilancio capitolino che dovrebbe essere approvato entro maggio:
Un bilancio lacrime e sangue, con tagli per servizi sociali e assistenza ai più deboli. Il sindaco di Roma da giorni invoca aiuto persino per riuscire a coprire le spese (5 milioni) per la beatificazione di Wojtyla. Ma la somma che servirà per acquistare il palazzo di Casapound è ben al riparo. Alla voce «Patrimonio e casa», c??è scritto che ilComunepagherà il conto con una permuta di beni patrimoniali. «Un regalo allarendita speculativa», attacca l??Unione Inquilini. Si capisce che tra i primi a protestare ci siano sfrattati e senza casa, che ancora aspettano i 20mila alloggi promessi da Alemanno. Nel 2011 di case ne sono state consegnate solo 37.
Ma mentre le case stentano a essere consegnate, le aggressioni si susseguono con una certa regolarità:
Mentre dal senato Jean Leonard Touadì ricorda al sindaco le recenti aggressioni che si sono verificate nel quartiere Talenti dove Casapound ha stabilito un nuovo avamposto. «Perché Alemanno non acquista anche quello? », ironizza il Pd Masini. «Grave che si distraggano risorse per fare favori a discutibilissimi amici», avverte Andrea Alzetta, leader di Action. Mentre dai banchi del Pd, Valeriani chiede la convocazione della commissione Patrimonio. E De Luca chiede di sapere «a chi saranno destinati i locali dello stabile». «Resta da vedere quali saranno i prossimi atti amministrativi», risponde il capogruppo del Pdl Luca Gramazio, delfino del sindaco e ospite abituale di Casapound: «Nessuna ipotesi può essere scartata, certo si verificherà la possibilità che resti a Casapound». L??assessore al Patrimonio, per ora, si limita a rimandare alla delibera204 del 2007. Approvata dalla giunta Veltroni, quella delibera alla voce assegnazione di alloggi inseriva anche le 17 famiglie che, in emergenza abitativa, vivono all??interno dell??occupazione di Casapound. Ma in caso di sgombero, appunto, dell??edificio. Mentre se il Comune decidesse di assegnare loro i locali di via Napoleone III si tratterebbe di «sfrattati d??oro» che «costerebbero all??amministrazione comunale 706 mila euro ciascuno», fa notare l??ex delegato al Patrimonio Nicola Galloro, ora consigliere provinciale. «Noi certo ?? rispondono da Casapound ?? non lasceremo lo stabile dove siamo da 7 anni».
Fonte:
Giornalettismo
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