Arriveranno da tutta Italia, ma anche dal Regno Unito, per festeggiare i primi 20 anni di vita dei naziskin riuniti nella sigla "Spqr Skins". L'appuntamento è per sabato a "Casa d'Italia Colleverde", vecchia occupazione creata in questa frazione di Guidonia, nel 2007, da CasaPound, ma oggi divenuta punto di ritrovo degli skinhead della capitale. Il raduno di sabato, organizzato anche per commemorare Mirko, Simone, Emanuele e Gianluca, quattro camerati scomparsi in un incidente stradale, vedrà esibirsi sul palco alcune band neonaziste, molto note negli ambienti della destra estrema per i loro inni alla violenza e alla xenofobia. A partire dagli skin bolognesi di "Legittima offesa", punto di riferimento delle teste rasate grazie al repertorio che spazia dall'incitamento alla violenza alle rivendicazioni di superiorità razziale, fino alle citazioni di Mussolini. Ma non saranno i soli.
Altri gruppi sono i romani "Time Bombs" e "The 4 Aces", i "Garrota" (Varese), gli "Ultima Frontiera" (Friuli Venezia Giulia) e, soprattutto, i temibili "Brutal Attack", dal Regno Unito. Band razzista, che celebra il "white power" (superiorità dei bianchi) e la cui nascita risale agli anni Ottanta: una delle più longeve nell'ambito di gruppi musicali d'area. Sul loro sito è presente una sezione di propaganda nazista. Contatto, questo con i "Brutal attack", ottenuto grazie agli ottimi rapporti che gli skin romani vantano con la rete di "Blood and Honour". Formazione nata nel 1987, il nome è un richiamo al motto della gioventù hitleriana "Sangue e Onore": all'estero si è resa protagonista di numerose violenze. In Germania è stata dichiarata fuorilegge.
Razzisti, antisemiti e omofobi, predicano, tra le altre cose, la superiorità della razza bianca. Lo scorso mese di settembre, aveva già fatto discutere la notizia di un gemellaggio tra gli "Spqr Skins" e gli inglesi di "Blood and Honour", che avevano addirittura pianificato di aprire una loro sede, all'interno di "Casa d'Italia". Progetto parzialmente naufragato, mentre i contatti - e questo raduno lo dimostra - sono rimasti.
CasaPound, da parte sua, ha sempre cercato di distanziarsi da quell'occupazione, sempre più "esplosiva". "L'occupazione di Colleverde non è sede della Blood and honour né di movimenti transnazionali di alcun genere", si erano affrettati a dire i fascisti del terzo millennio, capitanati da Gianluca Iannone. Peccato che la presenza stabile del gruppo di skin trovi conferma, anche oggi, sulla pagina Facebook di Casa d'Italia. La trasformazione da un'occupazione a scopo abitativo (come era stata presentata nel 2007 da CasaPound) a una vera e propria SkinHouse, covo di violenti estremisti dell'area, capitale inclusa, è praticamente ultimata.
Il concerto di sabato, che viene pubblicizzato da settimane su numerosi forum e siti neonazisti esteri, inizierà alle 21.30, anche se i naziskin arriveranno molto prima. Prenotazione via Facebook. Tra i sostenitori della serata c'è anche il gruppo "Skin 4 Skin - set the prisoners free" (liberiamo i prigionieri), nato per organizzare serate di solidarietà nei confronti di naziskin arrestati nel corso degli anni. Anche in questo caso, una parte dei proventi sarà usata per sostenere le spese legali delle teste rasate finte in carcere. Tra le canzoni che animeranno la serata, quasi sicuramente "We are skinheads", una delle più note dei "Timebombs": "Devastato dal lavoro dentro covi la tua rabbia, contro un mondo di vigliacchi che ti chiude nella gabbia, violenza, terrore, questo gli regalerai. Non esistono barriere che ti fermeranno mai! Ma Gli skinheads, ma gli skinheads non si fermeranno mai! Prima o poi la pagherai". Gli stessi hanno anche firmato un inno agli Anni di piombo, "Per non dimenticare": "Rossi infami occupavano le piazze, i licei, le fabbriche, le università, ma il camerata degli anni di piombo si difendeva con grande dignità! Da Primavalle a piazza Vescovio, da viale Libia a via Acca Larentia, per una notte il tempo si ferma e Roma sente la vostra presenza. La vostra morte non è stata vana, come vedete noi siamo ancora qua. Chi vi rinnega e chi vi disprezza non avrà mai la nostra pietà".
Fonte:
Indymedia
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