MARIANO LUPO, NON DIMENTICHIAMO!
33 anni fa, davanti al Cinema Roma a Parma, Mariano Lupo, giovane militante di Lotta Continua, veniva assassinato a coltellate da alcuni fascisti. L'episodio è stato il culmine di una serie di aggressioni avvenute a Parma contro comunisti, anarchici ed esponenti del movimento. La reazione popolare fu immediata: più di centomila persone sfilarono per le vie della città e la sede dell'MSI andò distrutta.
Nei primi anni 70, ad una fase di forti tensioni sociali, lo stato italiano reagisce con la "strategia della tensione": alle violenze squadriste nei quartieri e nelle università si accompagnano attentati sanguinari come piazza Fontana, il treno Italicus, piazza della Loggia e si scatena una violenta ondata repressiva da parte del governo democristiano-fascista, che sfocerà nell'uccisione di diversi manifestanti nelle piazze.
Anche oggi assistiamo ad un tentativo di legittimarsi da parte di esponenti di gruppi o partiti dichiaratamente fascisti e xenofobi: pensiamo alle dichiarazioni razziste di personaggi come Calderoli o Borghezio (Lega Nord), alle collusioni tra consiglieri di Alleanza Nazionale e skinheads neonazisti, alla campagna elettorale di Alternativa Sociale-Forza Nuova caratterizzata da devastazioni di centri sociali, accoltellamenti e pestaggi che, oltre al bilancio di diversi feriti anche gravi, lasciano il conto in sospeso della vita strappata a Dax, antifascista milanese.
Tutto questo, mentre è in atto uno squallido disegno revisionista in cui si vorrebbero riabilitare i volontari della RSI, criminali nazisti come Priebke o si intitolano vie e piazze ai martiri delle foibe, con spregio verso partigiani italiani e sloveni massacrati a migliaia dalle truppe italo-tedesche durante la II Guerra Mondiale.
La cornice in cui si muovono questi spregevoli individui è sotto gli occhi di tutti: guerra "umanitaria" sulla pelle della povera gente in tutto il mondo, smantellamento progressivo dei diritti e delle garanzie per lavoratori e pensionati, privatizzazione dei servizi essenziali, speculazioni urbane, devastazioni ambientali e l'elenco potrebbe a lungo continuare.
Se è chiara la funzione storica di fascisti e neofascisti, altrettanto chiara ed esemplare è la lezione che questa città ci ha lasciato ed insegnato, dalle Barricate del 1922 alla Resistenza partigiana.
MARIO LUPO VIVE!
Assemblea dello Spazio Sociale Mario Lupo - Parma
Invitiamo tutti i compagni e le compagne ad un incontro preparatorio per la giornata del 25 agosto, anniversario della morte di Mario Lupo
VENERDI' 19 ALLE ORE 21.00 presso lo Spazio Sociale Mario Lupo
CHI ERA MARIO LUPO
_Mario, operaio immigrato comunista, ucciso dall'odio e dalla violenza dei fascisti._
_La giustizia proletaria ti vendicherà._
_25 agosto 1972_
(testo inciso sulla lapide posta dai suoi compagni sul luogo dell'omicidio, distrutta dai fascisti nel gennaio 2005 e ripristinata dai compagni nel 2007 tra l'indifferenza dell'amministrazione)
25 agosto 1972,Mariano Lupo, diciannovenne militante antifascista di Lotta Continua, veniva vigliaccamente pugnalato nei pressi del cinema Roma da una squadra di fascisti che preordinatamente si erano appostati ad aspettarlo.
Colpito al cuore, restò morto sull'asfalto di quella calda sera d'estate.
Come lui, in quegli anni - gli anni delle stragi di stato e della strategia della tensione volta a reprimere il movimento dei lavoratori e i fermenti antiautoritari che reclamavano una società più giusta ed egualitaria - trovarono la morte centinaia di uomini e donne. Vittime di uno Stato che non esitava ad usare servizi segreti ed organizzazioni neofasciste per creare paura ed instabilità tra la popolazione al fine di imporre svolte di stampo autoritario. Quegli anni hanno insegnato che lottare per una società più giusta non è sbagliato, anzi è necessario soprattutto in un momento storico come questo, dove omologazione e assenza di capacità critica non aprono prospettive per l'emancipazione sociale e politica delle classi lavoratrici.
Quell'agosto 1972 quarantamila persone della Parma popolare ed antifascista accompagnarono la salma del giovane Lupo lungo le vie cittadine e dell'Oltretorrente per l'ultimo saluto all'ennesimo martire antifascista. Un tripudio di fiori e bandiere rosse salutavano quell'operaio, immigrato, troppo giovane per essere ammazzato. Nel luogo dell'omicidio i compagni e le compagne di Mariano depositarono una lapide, di recente distrutta dai fascisti a testimonianza che certi pericoli non sono mai superati ed a conferma che è in atto una riorganizzazione del neofascismo che torna a riproporre odio e discriminazione. Accoltellamenti, pestaggi ad immigrati e militanti antifascisti, incendi di centri sociali sono ormai diventati numerosi, spesso con la copertura di personaggi politici in doppiopetto e "rispettabili".
Quella lapide ora non c'è più ma tante sono state le promesse di
ripristinarla da parte di istituzioni cittadine impegnate in faraoniche
imprese. A Mariano Lupo venne anche dedicato uno Spazio Sociale
(l'ex-macello) che per trent'anni ha costituito il luogo di aggregazione libera e centro propulsore di lotte sociali e che ora è minacciato di sgombero.
Nel trentatreesimo anniversario della morte di Mariano Lupo vogliamo come sempre ricordarlo e ricordarlo per noi significa tenere viva la memoria affinchè quegli anni bui della nostra storia siano ad essa consegnati.
Affinchè sia per tutti monito che il fascismo, in qualsiasi forma esso si presenti, va sconfitto sul piano culturale e politico.
manifestazioni antifa
r_emiliaromagna