pubblicato il 8.11.14
Roma Blitz di Borghezio e Casa Pound nella scuola degli immigrati ·
ROMA. L’aggressione in un quartiere della periferia capitolina
Un blitz razzista in piena regola, quello del 28 ottobre scorso alla Scuola Media ex Lombardo Radice. Un gruppo di persone di Casa Pound e Lega Nord, capeggiati da Mario Borghezio, sono entrati nelle due aulette «prestate» al IV Centro territoriale permanente per l’età adulta (CTP) di Roma, nel quartiere periferico di Casalbertone, e hanno impedito a un gruppo di studenti immigrati di fare lezione. L’eurodeputato leghista — indagato dalla procura di Milano per razzismo e condannato per aver dato fuoco, insieme ad altri, ai letti di alcuni migranti a Torino — era accompagnato anche da un sedicente avvocato e da una telecamera, che ha ripreso l’aggressione della squadra nei confronti dei due docenti presenti e degli alunni, postando poi in rete le facce. «Un fatto gravissimo — come ha commentato una delle insegnanti — – perché molti dei nostri alunni sono rifugiati, persone che nel loro paese rischiano la vita, vittime di tratta ecc. e quindi devono essere, per legge, tutelate e le loro immagini non possono essere diffuse».
L’aggressione è avvenuta intorno alle 16.15: «Sono entrati con la forza interrompendo le lezioni e spaventandoci, hanno cominciato a urlare, a offendere, chiamavano gli studenti «questi cosi» e «negroni» li minacciavano e minacciavano noi, fino a che hanno buttato a terra i divisori che separavano le due aule del Ctp dal resto della scuola. Danneggiando un bene pubblico. Non è solo interruzione di pubblico servizio, ma sospensione della democrazia. Un fatto che ricorda quanto accadeva durante il fascismo, quando agli ebrei era vietato di studiare senza la stella di David attaccata addosso e poi neanche con quella. Il diritto allo studio è sancito dalla Costituzione e non può essere messo in discussione, la scuola è sacra». Non è la prima volta che il IV CTP di Casalbertorne è sotto attacco, già la settimana precedente lo stesso gruppo di persone, ma senza Borghezio, si era presentato davanti scuola e per ben tre giorni aveva impedito agli alunni di sostenere il test di italiano per stranieri, obbligatorio per legge. Come già aveva detto allora la referente del Plesso, Angela Platerotti, le accuse di questi genitori (non identificatisi però in alcun modo) è di «promiscuità», ovvero affermano che i bambini delle medie dividono lo stesso corridoio con gli adulti, ma questo non è vero si tratta aule ben distinte e non comunicanti con quelle della scuola media, anche gli ingressi sono separati, nonché i servizi igienici. «Quelle mattine sono state un’eccezione perché avevamo gli esami di certificazione linguistica per stranieri. Sono cinque anni che facciamo lezione in questa sede e non c’è stato mai un problema del genere».
Ora però i genitori chiedono un muro e la preside Adalgisa Maurizio non è disposta a concederlo e, anzi, ha presentato un esposto alla Procura sull’accaduto.
Lo stato obbliga i migranti a seguire un corso di lingua italiana e di educazione civica per il rinnovo del permesso di soggiorno a lungo termine, senza il quale non potrebbero permanere regolarmente sul nostro Paese. La Lega nord era al governo quando è stato istituito quest’obbligo.
Associazioni e centri sociali di zona si sono mossi in sostegno della scuola, ma è impossibile sapere quando Casa Pound e Lega Nord ’attaccheranno’ di nuovo, anche se hanno promesso che accadrà.
«Gli stranieri che vengono nelle nostre scuole sono i migliori — spiega un’altra delle docenti del Ctp — perché vogliono integrarsi, lavorare, imparare, sono curiosi, portano ricchezza culturale e soldi per la scuola, visto che pagano la tassa di iscrizione. Capiamo la preoccupazione dei genitori per la promiscuità adulti bambini, ma non è quello che accade da noi e l’interruzione violenta di una lezione non è la soluzione, ma la sospensione del diritto anche per i loro figli. Se vogliono un futuro migliore per loro dovrebbero anzi richiedere maggiori possibilità di integrazione: un mondo più istruito è anche un mondo più sicuro». Borghezio e gli altri aggressori hanno richiesto, oltre al muro divisore, anche che gli utenti portassero un cartellino identificativo; richiesta giusta, a detta dei docenti, ma «ci manca addirittura il computer per le iscrizioni, come pensano che possiamo stampare i cartellini» – dicono – «se vogliono posso collaborare con la scuola e aiutarci a migliorarla, non distruggerla ancora di più». Non dividerla con un muro.
http://ilmanifesto.info/blitz-di-borghezio-e-casa-pound-nella-scuola-degli-immigrati/
Vergogna razzista alla scuola di Casalbertone
Lunedì 13 e martedì 14 ottobre Casalbertone ha conosciuto una vergognosa pagina di razzismo. Militanti di Casapound, sotto gli occhi della polizia, impediscono l’ingresso agli studenti stranieri.
Uno sparuto gruppo di sedicenti “genitori”, di esponenti di Casapound e della Lega Nord ha impedito l’ingresso di studenti stranieri e insegnanti del Quarto Centro territoriale permanente, bloccandone le attività. La sede del Ctp è situata all’interno della scuola media del quartiere, l’ex “Lucio Lombardo Radice”, ora succursale dell’Istituto Comprensivo “Luigi Di Liegro”.
A detta di questi provocatori a caccia di voti, l’azione intimidatoria avrebbe dovuto essere una protesta contro la compresenza di minori e adulti negli stessi spazi, cosa rivelatasi del tutto infondata. A spalleggiare gli autori dell’intimidazione dell’altro giorno c’è sempre lui: il leghista Mario Borghezio, lo stesso che venne cacciato da insegnati e genitori mentre faceva campagna elettorale davanti a una scuola di Torpignattara. Il parlamentare europeo, incurante che l’obbligatorietà per i migranti di sostenere i test di italiano è stata istituita nel 2010 dal ministro leghista Maroni, ha scritto su Facebook “Stop invasione! Prima la nostra gente!”. Ecco di cosa si tratta: una campagna razzista che da tempo avvelena i quartieri romani con notizie false portata avanti da un’alleanza senza scrupoli di seminatori d’odio. Un patto tra gli autoproclamatisi eredi del fascismo italico e i padani che sputano sui tricolori.
Nel corso delle due concitate mattine, i responsabili della scuola hanno chiamato le forze dell’ordine. Intervenuta sul posto, la polizia non ha fatto nulla per impedire l’azione dei razzisti. Al contrario, ha fatto un sopralluogo all’interno dei locali, accertandone la regolarità. Accesso alla struttura, aule e servizi igienici utilizzati dagli studenti adulti sono nettamente separati da quelli utilizzati dagli alunni delle medie, come prescrive la legge.
Ma cosa sono i Centri territoriali permanenti? E perché i razzisti li disprezzano? Molti forse ricorderanno il film “La mia classe” con Valerio Mastandrea nei panni dell’insegnante di italiano, che tanto successo ha avuto al Festival di Venezia. Ma non tutti sanno che la legge che istituisce servizi come quello di Casalbertone parla chiaro: i Ctp hanno lo scopo di svolgere attività di formazione permanente. Le attività si tengono da sempre all’interno degli istituti scolastici, rispettando le norme in materia di tutela dei minori e promuovendo la funzione inclusiva delle scuole. La scuola, da sempre, è e deve essere di tutti.
La sede distaccata del quarto Ctp di Casalbertone è attiva dal 2009. In questi anni non si è mai verificato nessun episodio spiacevole né è sorto alcun problema per la compresenza delle attività. Peraltro, la maggioranza degli studenti stranieri frequentano la scuola per adempiere a un obbligo imposto dalla legge: per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno è obbligatorio frequentare un corso di lingua italiana e di educazione civica. Altri si iscrivono al Ctp per prendere la licenza media.
Secondo i razzisti, la scuola sarebbe “invasa da centinaia di immigrati”. Ma il numero degli stranieri frequentanti è esiguo. Su un totale di circa 80 iscritti, la presenza contemporanea è in media di 15-20 persone. Il massimo delle presenze, che si raggiunge solo nei giorni degli esami, è di 40 studenti, a fronte di circa 190 alunni della scuola media.
È evidente l’intento pretestuoso dell’azione che cavalca il clima di xenofobia e razzismo, per fomentare odio e paura, creare divisioni e lacerazioni nei quartieri della nostra città. Come associazione Yo Migro, attiva da anni nel territorio, abbiamo costruito una relazione di collaborazione positiva con il Ctp di quartiere. Sappiamo bene che la sua presenza a Casalbertone costituisce una ricchezza per tutti. È un servizio utile a diffondere conoscenze reciproche: aiuta a superare diffidenze e incomprensioni. Un antidoto alla violenza e all’incomunicabilità tra i tanti che vivono i nostri territori.
Il Ctp è determinato a non cedere a questa intimidazione e riprendere al più presto le attività nella sua sede istituzionale. Il quartiere di Casalbertone intende respingere a testa alta questo attacco violento di chiaro stampo fascista e razzista.
https://www.dinamopress.it/news/vergogna-razzista-alla-scuola-di-casalbertone/
azioni_fasciste
r_lazio
articolo precedente
articolo successivo