pubblicato il 11.07.15
David Vincenzetti: un fascista alla testa di Hacking team ·
La vicenda Hacking team sta rivelando la fragilità dei sofismi che vorrebbero distinguere tra gli spionaggi in nome della libertà dei governi "democratici" dallo spionaggio brutto e cattivo dei governi "dittatoriali". Quando si tratta di sicurezza e sacrosanta lotta al terrorismo vale tutto. Armi o software, pecunia non olet.
Tra i tanti dati pubblicati da wikileaks che stanno mettendo a nudo gli altarini dei servizi di sicurezza di tutto il mondo (si distinguono quelli italiani, con i Ros che cercano di far sbloccare il dominio americano dei loro amichetti "hacker") emerge un dettaglio interessate per giudicare della statura di questi piccoli uomini che lucrano facendo affari con i potenti di tutto il mondo.
Alla fine delle sue email David Vincezetti, il patetico CEO che abbiamo visto arrampicarsi sugli specchi in questi giorni per difendere la sua indifendibile (e incompetente) società, ha l'abitudine di salutare con un bel "Boia chi molla" i suoi collaboratori, che ricambiano il saluto (1 - 2 - 3). Una certa nostalgia confermata anche da altre citazioni mussoliniane che l'amministratore delegato non ci sembra stia proprio rispettando in queste ultime ore. In una sviolinata al suo commercialista dello studio Chiaravalli e associati di Milano, anche lui di tutta evidenza con la passione per il mascellone, David si lancia addirittura in un lirico elogio nietzschiano della sua cricca inveendo contro pochezza dell'uomo moderno: "E’ una cosa rara trovare un uomo come te: l’uomo comune e’ un essere pauroso e mediocre e alle volte mi chiedo semplicemente perché viva. Boia chi molla — e Fino alla fine!"
Insomma, come al solito, lo sappiamo fin troppo bene chi è che va a braccetto con poliziotti, dittatori, governanti e altri vermi... e fino alla fine!
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