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La vittima è figlia di un italiano e una marocchina, in tre l’hanno fermata e poi le hanno urlato insulti razzisti. In lacrime ha raccontato tutto a scuola
Biella, aggrediscono una ragazzina
e le disegnano una svastica sul braccio
BIELLA – Un’aggressione brutale a una ragazzina, aggravata da manifestazioni di razzismo. E’ accaduto a Tollegno, vicino a Biella, dove ieri una tredicenne è arrivata a scuola in lacrime, sconvolta. Tra i singhiozzi ha raccontato di essere stata aggredita da tre ragazzi che dopo averla malmenata e insultata con frasi razziste, con una pietra le hanno disegnato una svastica sul braccio, graffiandola.
La ragazzina è orfana di padre, morto da qualche tempo, e vive con la madre, di origine marocchina. I carabinieri di Biella hanno già identificato uno degli aggressori e hanno raccolto molti elementi per arrivare anche agli altri due.
Secondo gli investigatori l’inquietante vicenda nasce in un contesto di bullismo di paese e non ha i tratti del vero e proprio episodio di razzismo, ma dalla scuola della vittima si invita a non sottovalutare l’episodio. I tre sarebbero ragazzi del posto, di età intorno ai quindici anni, incensurati, che ora rischiano di dover rispondere dell’accusa di lesioni personali lievi e di ingiurie. Il fatto è successo martedì mattina intorno alle 7.45, mentre la giovane studentessa stava andando a scuola a piedi. Arrivata in classe la ragazzina non è riuscita a trattenere le lacrime, gli insegnanti l’hanno convinta a raccontare quel che le era successo e poi hanno chiamato la madre e la polizia municipale.
La ragazza ha raccontato di fronte a loro i momenti di terrore che ha vissuto, ma ha anche aggiunto che gli stessi tre ragazzi l’avevano insultata già altre volte, perché immigrata, invitandola ad andarsene. La vicenda è passata ai carabinieri della Compagnia di Biella, che ieri hanno individuato il primo dei tre aggressori e stanno per chiudere il cerchio. Sono riusciti a ricostruire già gran parte dell’accaduto, ma stanno effettuando ancora una serie di verifiche.
Benché provata dall’aggressione, la tredicenne, medicata in ospedale per il graffio e qualche livido e dimessa con cinque giorni di prognosi, non ha comunque perso le lezioni. “Gli insegnanti – ha spiegato la preside Maria Tozzi dell’istituto comprensivo Pietro Micca, di cui fa parte la scuola – sono stati molto vicini alla ragazzina, ma sono stati bravi anche nel continuare a farla lavorare subito, senza lasciarla isolata a pensare a quanto accaduto. Io ho visto la ragazza. E’ serena, sta bene e la svastica per fortuna è praticamente sparita dal braccio”.
Repubblica
(29 settembre 2005)