Informazione Antifascista 1923
Gennaio-Febbraio - a cura di Giacomo Matteotti ·

pubblicato il 18.04.16
Firenze, foto col capo di Casa Pound: accuse e veleni tra i dem ·

Il presidente del Quartiere 1 si dice “dispiaciuto” dello scatto di gruppo in cui compare con l’estremista di destra. Poi accusa il collega Pierguidi, che ribatte. L’assessore: “Non conoscevo Di Giulio”. E lui: “Mi sono presentato”


Foto con CasaPound, scoppia la rissa in casa Pd. Con una lettera il presidente del Q.1 Maurizio Sguanci si dice "infinitamente dispiaciuto" per la foto con Saverio Di Giulio di CasaPound. Ma se la prende col collega del Q.2 Michele Pierguidi. Che rinnova le accuse. E lo stesso Di Giulio dice di essersi presentato anche con l'assessore Alessia Bettini.

Un intreccio di accuse e smentite. Pierguidi accusa Sguanci di aver ricevuto Di Giulio nel suo ufficio di presidente del Quartiere. Mentre l'assessore all'ambiente Bettini, che all'inaugurazione del giardino di via Fontana si è intrattenuta a lungo con Di Giulio, sostiene su Fb: "Non sapevo che ci fosse uno dei dirigenti fiorentini di Casa Pound". Ma proprio Di Giulio, che certo non vuol risparmiare niente ad un assessore dem, sostiene l'esatto contrario: "Quando ho parlato con l'assessore, chiedendo spiegazioni per la mancata realizzazione dell'area cani, mi sono presentato come Casa-Pound". Chi ha ragione?
A far deflagrare tutto ieri è stata proprio la lettera di Sguanci "Sono infinitamente dispiaciuto di aver pubblicato una foto su Fb nella quale non ero assolutamente consapevole fosse presente Di Giulio, altrimenti non l'avrei fatto". Eppoi: "Ho votato Pci e ogni volta che ne ho avuto l'occasione mi sono legato il fazzoletto rosso al collo o indossato il gagliardetto dell'Anpi. E sono presidente di un Quartiere molto attento alle istanze che arrivano da chi ha bisogno". Ma aggiunge anche nelle ultime righe all'indirizzo di Pierguidi, che aveva denunciato "vergogna" per la foto: "L'immagine che può uscire da quella foto mi offende e a questo si somma l'amarezza per il comportamento di Pierguidi. Da lui mi sarei aspettato una telefonata o un sms per segnalare l'errore. Ha preferito guadagnare qualche riga sui giornali offendendo me e tutta l'amministrazione cittadina", scrive il presidente del Q.1.

Ma Pierguidi s'infuria: "Altroché cercare pubblicità, mi sono arrabbiato, perché con Casa-Pound ho battagliato", sbotta il presidente del Q.2. E aggiunge: "Adesso si avvicina il 25 Aprile e, con Firenze medaglia d'oro per la Resistenza, Di Giulio & C. andranno a commemorare i cecchini fascisti. Eppure Sguanci lo conosce bene, il giorno prima ha ricevuto Di Giulio nel suo ufficio al Quartiere". Come sarebbe al Quartiere? "Sì, gli ho anche chiesto perché l'ìavesse fatto e lui mi ha risposto che con 'loro' ci parla. Sono allucinato da questa storia, io Di Giulio l'ho perfino denunciato", aggiunge Pierguidi.

E l'assessore Bettini? "Ci ha parlato per un'ora con Di Giulio, nel giardino. Non sapeva chi era? Se davvero non lo sapeva, smetta di fare quello che fa", aggiunge Pierguidi. Chiamando in causa anche il consigliere comunale Fabrizio Ricci, finito nella foto della polemica, la foto dell'inaugurazione del giardino: "Pure lui doveva dire niente foto con gli esponenti di CasaPound".

La smentita di Bettini non sembra però lasciare dubbi: "Non sapevo ci fosse un esponente di Casa Pound, chi mi conosce e conosce la mia storia, sa che non posso avere nulla a che fare con posizioni intolleranti o persino dichiaratamente razziste ", posta su Facebook poco dopo la lettera di Sguanci. Proprio ciò che Di Giulio però nega: "L'assessore sapeva benissimo chi ero, che sono di Casa-Pound", sostiene. "E mi meraviglio della polemica, perché la nostra presenza lì era normale, la nostra sede ufficiale è a pochi metri dal giardino, sempre in via Fontana. E volevo interrogare i rappresentanti delle istituzioni sull'area per gli animali", aggiunge l'esponente di Casa-Pound.
E alla fine ci si mette pure Sel a ironizzare sulla rissa di casa Pd: "Sguanci non si era accorto chi c'era nella foto? Ha ricordato il vecchio detto 'se c'ero dormivo' o il più recente 'l'appartamento mi è stato comprato a mia insaputa'.

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