Mirano. Un gazebo del movimento di estrema destra scatena i partigiani locali «Le forze nazifasciste non possono stare in un luogo sacro alla Resistenza»
MIRANO. Il Comune concede la piazza dedicata ai Martiri della Resistenza a Forza Nuova e a Mirano scoppia il putiferio. Scendono in campo i partigiani, che la mattina dopo organizzano un presidio di protesta per chiedere che non accada più. Vi hanno preso parte una quindicina d’iscritti all’Anpi, l’associazione dei partigiani locali, appoggiati anche dalle sezioni di Dolo e Spinea. Dopo alcuni anni di pace dunque, la piazza di Mirano torna a fare i conti con il suo passato. Aveva destato proteste, anche sui social network, il posizionamento, sabato mattina, di un gazebo di Forza Nuova all’ingresso di Piazza Martiri della Libertà, all’angolo con via Barche, di fianco all’edicola.
Il movimento di destra, con un manipolo di militanti, aveva organizzato un presidio di qualche ora nell’ambito di una mobilitazione nazionale e regionale. Tricolore, bandiera e magliette nere e qualche cittadino avvicinato al gazebo erano bastati a far rivoltare la sinistra. Il giorno dopo, di domenica, l’Anpi, l’associazione dei partigiani di Mirano, ha organizzato un presidio spontaneo al monumento del partigiano in centro piazza e stavolta a sventolare è stato il vessillo rosso in nome della Resistenza. «Una mobilitazione antifascista», hanno detto i partigiani miranesi schierati a difesa del monumento a loro tanto caro, «per protestare contro la presenza di forze politiche nazifasciste in un luogo storicamente sacro alla Resistenza e alla nostra storia».
La protesta è indirizzata soprattutto al Comune, che ha autorizzato il presidio di Forza Nuova e al quale l’Anpi invierà ora anche una lettera formale di dissenso, chiedendo che non accada mai più: «Piazza Martiri è il simbolo della Resistenza», tuona il segretario dell’Anpi Bruno Tonolo, «la presenza di queste forze non deve più ripetersi. La prossima volta il Comune conceda piazzetta Vittorio Emanuele, che è sempre in centro, poche decine di metri in linea d’aria, ma non la piazza Martiri».
«Nessuna autorizzazione da parte di questa giunta», si smarca il sindaco Maria Rosa Pavanello (Pd), «non ne abbiamo facoltà, l’iter è tutto a carico degli uffici, che hanno seguito la procedura senza informare l’amministrazione, come è prassi in questi casi. La richiesta parlava semplicemente di una raccolta firme per una petizione popolare contro il canone Rai, esulando dunque da fini politici. Verificheremo che questo sia stato esattamente il tenore
dell’attività svolta da Forza Nuova. Capisco la reazione dell’Anpi, ma è prematuro aver organizzato una manifestazione di protesta contro di noi senza conoscere la situazione e ben sapendo che come giunta siamo totalmente contrari alle posizioni di Forza Nuova».
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