pubblicato il 23.03.17
Rimini, accoltella e investe un richiedente asilo: ipotesi di tentato omicidio per motivi razziali ·
"L'ha massacrato fino a spaccarsi le mani": richiedente asilo in fin di vita, Rimini in piazza contro il razzismo
Arrestato l'aggressore: fatto di cocaina, lo ha accoltellato e investito con l'auto mentre gli urlava "negro di merda". Il nigeriano è in rianimazione. I testimoni: "Un ragazzo d'oro". Il sindaco: "La nostra è una città accogliente senza se e senza ma"
23 marzo 2017
RIMINI - Lo ha picchiato fino a fracassarsi le mani, senza pietà. Non si è mai fermato, con ferocia. Fino a lasciarlo esanime sull’asfalto. Senza una ragione apparente, senza alcun motivo evidente se non quello del colore della pelle. "Negro di merda", gli urlava in faccia mentre colpiva ora con un coltello a serramanico, ora con calci e pugni. Emmanuel Nnumani, 25 anni, nigeriano, ora è attaccato alle macchine del reparto di rianimazione dell’ospedale Infermi di Rimini. E’ in prognosi riservata, i medici dicono in condizioni gravissime. Valerio Amato, il trentenne che lo ha ridotto in fin di vita è invece agli arresti con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato da "futili motivi e odio raziale". Contro questo odio, già nel pomeriggio, è scesa in piazza la città romagnola: un presidio antirazzista in centro, organizzata da Casa Madiba network, alla quale hanno partecipato molti migranti che ora risiedono o sono ospiti nel riminese.
Secondo il pm Davide Ercolani, titolare del fascicolo, "non c’è altra spiegazione evidente al momento", e "il fatto che continuasse ad inveire contro di lui in certi termini ci dice che quello xenofobo potrebbe essere il movente". Emmanuel in viale Trieste lo conoscevano praticamente tutti. Un ragazzo mite, arrivato in città da 3 o 4 mesi al massimo. In Italia ci era arrivato a bordo di un barcone sbarcato in Sicilia, dopo aver attraversato il deserto, i campi dei mercanti di uomini e aver subito le angherie degli scafisti era stato salvato in mare e portato a Bologna al centro di smistamento. Da qui era stato destinato a Rimini, con altri rifugiati come lui. In riviera viveva in un piccolo hotel, l’Evelina, gestito da un’associazione. "Un ragazzo d’oro", dicono di lui. In hotel ci stava poco, nella sua stanza ci sono ancora le sue cose: qualche indumento, il giaccone pesante gli effetti personali e poco altro. Il resto della giornata lo passava davanti al supermercato. "Non era uno di quelli invadenti", raccontano "quasi non chiedeva neppure i soldi, aiutava le persone anziane con le buste della spesa e i carrelli, poi si accontentava di quello che ognuno gli dava". Buongiorno o buonasera ad ogni avventore, un augurio che era allo stesso tempo una richiesta di aiuto. "Sorrideva sempre, era cattolico".
Fino a ieri pomeriggio poco dopo le 18 e 30, quanto l’auto di Amato, sulla quale viaggiava pure il padre, si è piantata all’improvviso di fronte all’ingresso del negozio. L'uomo è sceso e ha iniziato a picchiarlo. Picchiarlo e insultarlo. Le prime coltellate, molto probabilmente, sono state inferte subito. Poi il padre dell’aggressore è sceso dall’auto ed ha cercato di sedare il figlio. Un attimo di distrazione bastato a Emmanuel per tentare un specie di fuga verso la spiaggia. Non ha avuto tempo. Il riminese è montato in macchina e gli è andato addosso ancora schiacciandolo contro un furgone. Poi è sceso, strafatto di cocaina, e ancora botte. La polizia e il 118 sono stati chiamati da alcuni testimoni oculari. Sono stati loro a dare ai poliziotti il numero di targa della macchina grazie alla quale gli inquirenti sono risaliti a Valerio Amato. Per lui parla la sua fedina penale: "Minacce, lesioni, maltrattamenti, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, spaccio di sostanze stupefacenti e guida sotto l’effetto di sostanze alcooliche". Un violento che nessuno a Rimini si sente di giustificare.
Per suoi legali, gli avvocati Francesco Pisciotti e Massimiliano Giacumbo, una spiegazione in realtà esiste, e non è l’odio razziale: "Non è comunque un atto giustificabile ed è bene precisare che la cosa che in questo momento preme di più è lo stato di salute del giovane aggredito. Detto questo si tenga conto che il nostro assistito soffre di problemi molto gravi". Problemi che si sono manifestati "in diverse occasione nel passato". Valerio Amato "si sente un perseguitato, è una persona che sta male davvero". Stasera in carcere è stato trasferito al reparto di psichiatria, domani sarà interrogato dai magistrati.
Intanto Rimini si è mobilitata a sostegno di Emmanuel. Il prefetto Maurizio Improta gli ha concesso il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Quando, come sperano tutti, si riprenderà potrà rinunciare alla procedura di riconoscimento dello status di rifugiato, che al momento è ancora in stato embrionale. E tanti, davvero tanti, si stanno organizzando per far sentire la loro vicinanza al ragazzo buono che stava davanti al supermercato. Il sindaco Andrea Gnassi è andato in ospedale a parlare con i medici della rianimazione e sincerarsi delle condizioni di Emmanuel. "Questa cose non possono e non devono accadere, Rimini è una città accogliente, democratica e solidale. Senza se e senza ma".
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/03/23/news/rimini_nigeriano_richiedente_asilo_aggredito-161242256/
(primo lancio)
L'aggressore, che non ha nemmeno risparmiato insulti, è stato rintracciato e fermato dalla polizia. La vittima è in condizioni disperate
RIMINI - Tutto fa propendere per la matrice razziale per il gravissimo episodio avvenuto ieri davanti a un supermercato a Rimini. Un uomo, dopo averlo insultato, si è scagliato contro un giovane immigrato, prima prendendolo a pugni, poi accoltellandolo, e infine, mentre questi tentava di sfuggire al suo aggressore, investendolo con l'auto. E' accaduto intorno alle 19 in viale Trieste, in pieno centro a Marina.
Il ragazzo, un nigeriano di 25 anni richiedente asilo, è stato portato in ospedale: ha fratture multiple, la milza spappolata e varie emorragie interne e si trova in terapia intensiva all'Infermi: lotta fra la vita e la morte. La polizia poco dopo il fatto è riuscita a rintracciare l'aggressore, grazie ai numeri della targa appuntati da alcuni testimoni: si tratta di un 39enne di Rimini con diversi precedenti, che prima di scagliarsi contro il 25enne lo avrebbe apostrofato con frasi come "Negro di m..., torna a casa tua" (frasi alle quali la vittima non avrebbe reagito, scrive la cronaca locale). Portato in Questura, ora deve rispondere di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e da motivi razziali. In macchina gli agenti hanno rinvenuto il coltello ancora sporco di sangue usato per ferire il ragazzo.
Il giovane nigeriano è arrivato in Italia, sbarcando in Sicilia, lo scorso settembre; è stato smistato attraverso il progetto Hub (Human Ecosystems) di Bologna e assegnato a Rimini. E' di religione cristiana e ha presentato istanza per l'asilo
politico. Spesso lo si poteva incontrare davanti aquel supermercato: aiutava a svuotare i carrelli in cambio di qualche moneta, a quanto risulta senza dare fastidio o molestare i clienti. Dopo l'accaduto il questore di Rimini, Maurizio Improta, sta valutando il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Sperando che le condizioni del giovane migliorino, il provvedimento di iniziativa del questore potrebbe accelerare le pratiche sull'asilo politico.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/03/23/news/rimini_accoltella_e_investe_un_immigrato-161188376/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1
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