pubblicato il 20.12.17
Strage di piazza della Loggia, il condannato Tramonte è stato estradato in Italia ·
Condannato all’ergastolo, è giunto da Lisbona con un volo Tap atterrato a Fiumicino alle 13,30. Nel pomeriggio sarà trasportato nel carcere di Rebibbia
19/12/2017
Si chiude definitivamente oggi la lunga e intricata vicenda giudiziaria di Piazza della Loggia a Brescia. Maurizio Tramonte, condannato lo scorso 20 giugno all’ergastolo come responsabile della strage che il 28 maggio 1974 causò con l’esplosione di una bomba otto vittime e centinaia di feriti, è arrivato all’aeroporto di Fiumicino con un volo di linea della compagnia portoghese Tap partito da Lisbona e atterrato alle 13.30. Era scortato dagli agenti dello Scip, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Oggi pomeriggio farà il suo ingresso nella casa circondariale romana di Rebibbia, da dove non uscirà mai più.
L’ex fonte “Tritone” fu fermato il 21 giugno scorso a Fatima in Portogallo, grazie al grande lavoro di intelligence dei Ros di Brescia. L’uomo infatti da una settimana aveva abbandonato l’Italia e a bordo dell’automobile intestata alla moglie stava cercando inutilmente di far perdere le proprie tracce. Tramonte, fermato da latitante a pochi passi dal santuario di Nossa Senhora di Fatima, tempio del culto cattolico, non oppose alcuna resistenza al momento della cattura, continuando però a ribadire la sua totale innocenza nella vicenda.
Catturato dalla polizia portoghese con un mandato europeo, ha trascorso gli ultimi mesi nella cella di un penitenziario di Lisbona. Sessantacinque anni e originario di Lozzo Atesino nel Padovano, in gioventù fu per diversi anni attivista del Msi. In seguito, venne reclutato dal centro servizi segreti di Padova e “Fonte Tritone”, diventò il suo nome in codice. Tuttavia, ha sempre fatto il doppio gioco, confidente dello Stato e poi presente alle riunioni dei neofascisti di Ordine Nuovo, compresa quella dove fu decisa la strage terroristica per punire gli avversari politici.
Tramonte, entrato nell’inchiesta giudiziaria nei primi anni Novanta, negli ultimi tempi ha condotto un’esistenza tutto sommato normale, lavorando a lungo nel settore immobiliare bresciano, sposandosi e ribadendo sempre la propria estraneità nella vicenda giudiziaria, nonostante fosse stata confermata la sua presenza in piazza il giorno dell’attentato. Certo della condanna a vita imminente, già ad aprile aveva manifestato piani di fuga prendendo parte a un viaggio in Francia insieme a dei pellegrini diretti a Lourdes, tuttavia Tramonte anziché tornare a Brescia insieme ai compagni di ventura, al ritorno si era fermato alcuni giorni a Montpellier, città nella quale vive da rifugiato politico il fratello.
Insieme a lui la Corte di Cassazione ha condannato al carcere a vita anche Carlo Maria Maggi, medico veneziano ed ex ispettore dell’organizzazione neofascista Ordine Nuovo. Tuttavia, Maggi a causa delle gravi condizioni di salute sta scontando la propria pena ai domiciliari.
http://www.lastampa.it/2017/12/19/italia/cronache/strage-di-piazza-della-loggia-oggi-il-condannato-tramonte-sar-estradato-in-italia-uhxyKaQgc0nkhDR3RyIEuJ/pagina.html
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