A quanto pare, a Roma i «bangla tour» non sono mai finiti. Vi sono stati in questi mesi ancora pestaggi neofascisti contro lavoratori bengalesi. Solo che adesso i media sono in campagna elettorale e non ne parlano.
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Lui è Nazrul, bengalese, anni 47. Lavora come lavapiatti in un ristorante a Roma. Alle due di notte del 22 dicembre stava ritornando a casa da lavoro quando, all’altezza di largo Telese, è stato pestato a sangue da un gruppo di ragazzi. Secondo il racconto di Nazrul gli aggressori erano tutti giovanissimi: dai 17 ai 20 anni.
Un pestaggio lampo, durato due minuti. Tanto è bastato però per provocare a Nazrul una ferita al volto e la rottura del setto nasale e 20 giorni di prognosi!
Un episodio gravissimo e purtroppo non l’unico: nella notte tra il 16 e il 17 dicembre un’aggressione simile ha avuto come vittima un connazionale di Nazrul, picchiato su via dell’Acqua Bullicante, nella zona Prenestino-Marranella.
Il 31 ottobre all’Esquilino stessa sorte era toccata al cameriere Chondro. E si potrebbe continuare ancora, un elenco davvero lunghissimo di storie di violenza i cui protagonisti sono razzismo, xenofobia e odio.
Sono passati quattro anni e dei «bangla tour» si parla oramai sempre più sporadicamente, nonostante quasi ogni mese a Roma vi sia un bengalese massacrato da un gruppo di ragazzini. Fatti spesso ridotti a episodi di cronaca.
Sono invece forme di odio e di violenza create in laboratorio da ben noti gruppi di estrema destra legittimati come «forze democratiche» nel teatrino della politica.
Solidarietà e resistenza contro ogni razzismo!
Bengalese pestato in piena notte mentre torna da lavoro
A pochi giorni dall'aggressione di via dell'Acqua Bullicante, un altro bengalese è finito vittima del branco. Il pestaggio, per orario, caratteristiche e luogo, somiglia molto a quello che ha avuto come protagonista un malcapitato 40enne bengalese. Ad avere la peggio il 47enne Nazrul che alle 2.10 della notte tra il 21 e il 22 dicembre, a largo Telese, è stato raggiunto e pestato da un gruppo di cinque persone.
L'uomo, impiegato come lavapiatti in un ristorante di via Santa Croce in Gerusalemme, stava tornando a casa al Prenestino. A cento metri dal portone, a Largo Telese, mentre camminava è stato affiancato da un'auto con cinque giovanissimi a bordo. "Avranno avuto tra i 17 e i 20 anni", spiega Bachcu Dhuumcatu, dell'Associazione Dhuumcatu che ha raccolto il racconto di Nazrul. "In due l'hanno quindi colpito da dietro. Gli altri l'hanno raggiunto e riempito di botte", lasciandolo a terra.
Un pestaggio lampo, durato due minuti. Tanto è bastato però provocare al bengalese una ferita al volto e la rottura del setto nasale. Sul posto un'ambulanza che l'ha trasportato all'ospedale San Giovanni. Come risulta dal referto medico 20 sono i giorni di prognosi.
Bachcu Dhuumcatu, dell'Associazione Dhuumcatu denuncia: "Il fratello di Nazrul ha chiamato il 112, ma nessuno è poi intervenuto. Siamo preoccupati perché sembra esserci una vera e propria caccia allo straniero e nessuno fa nulla per evitarlo".
Nella notte tra il 16 e il 17 dicembre un'aggressione simile ha avuto come vittima un connazionale di Nazrul, picchiato su via dell'Acqua Bullicante, nella zona Prenestino-Marranella. Il 31 ottobre all'Esquilino stessa sorte era toccata al cameriere Chondro. In passato da alcune indagini avevano inquadrato le aggressioni ad immigrati del Bangladesh sotto la matrice razzista, individuando nell'estremismo di destra i protagonisti dei raid.
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