pubblicato il 14.03.18
Saluto romano sul campo del Marzabotto, squalifica di 8 mesi per il calciatore Luppi ·
Accordo fra la difesa e la Procura federale della Figc. L'episodio durante una trasferta della 65 Futa nel paese dell'eccidio di Monte
13 marzo 2018
BOLOGNA - La vicenda del saluto romano sul campo di calcio di Marzabotto si chiude con una squalifica di otto mesi, con l'esclusione dell'aggravante della premeditazione. E' questo l'accordo raggiunto fra l'ex giocatore della squadra "65 Futa" e la Procura federale della Figc, che inizialmente aveva chiesto una squalifica di 12 mesi e l'interdizione all'accesso delle strutture federali. Un esito che il deputato Pd Andrea De Maria, in prima fila nei mesi corsi nel denunciare l'accaduto, commenta così: "Non entro nel merito della sentenza della giustizia sportiva, ma la mobilitazione per chiedere alla Figc di intervenire ha ottenuto un risultato. L'impegno antifascista, che a Bologna ha unito forze politiche e sociali, deve a maggior ragione proseguire".
L'episodio risale al 12 novembre scorso, la 65 Futa è in trasferta a Marzabotto. Marzabotto è un nome scolpito nella memoria civile dell'Italia, al pari di Sant'Anna di Stazzema: è qui, su queste colline fuori Bologna, che i nazifascisti attuarono una delle più gravi stragi di civili della Seconda guerra mondiale: fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 furono circa 800 le vittime, soprattutto donne e bambini dei piccoli borghi. L'eccidio di Marzabotto e Monte Sole. E proprio a Marzabotto - dove un cartello sulla Porrettana all'ingresso del paese recita semplicemente "Ricordati", in italiano, inglese, francese e tedesco - Eugenio Maria Luppi, dopo un gol, festeggia con un saluto romano e una maglietta con l'effigie della Repubblica di Salò.
Un fatto che sconcerta e indigna, in questi territori - dove il 25 aprile è d'abitudine per tanti bolognesi recarsi in pellegrinaggio civile a Monte Sole a festeggiare la Liberazione - ma anche nel resto d'Italia. Il giocatore si difende dicendo di aver semplicemente salutato il padre in tribuna e di aver indossato sotto la divisa "una maglietta normalissima". La squadra della Futa si reca al Sacrario dei caduti (ma senza di lui) discostandosi da quel gesto. Luppi, denunciato per apologia del fascismo, cambia società e passa al Borgo Panigale, che milita in una categoria superiore. La città di Bologna (Borgo Panigale ne è un quartiere), reagisce, Anpi e sindacati organizzano un presidio davanti al campo sportivo, ma il giocatore, pochi giorni dopo quel saluto romano, scende regolarmente in campo.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/03/13/news/saluto_romano-191140945/
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