pubblicato il 22.05.21
L'Aquila L'organizzazione fascista Ultima Legione sgominata dalla Polizia di Stato ·
Trenta indagati e 25 perquisizioni in diciotto province disposti dalla procura de L'Aquila. Contestato il perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, con istigazione all'uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all'odio
20 maggio 2021
AGI - Sono 30 gli indagati e 25 le perquisizioni domiciliari che la Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica de L'Aquila*, sta eseguendo in 18 diverse province nei confronti di altrettanti sodali dell'organizzazione denominata "Ultima Legione" ai quali viene contestato il perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, con istigazione all'uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all'odio ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi.
Le indagini sono state avviate nel 2019 su alcuni sodali residenti nella Regione Abruzzo e si sono poi sviluppate riguardo alle condotte tenute anche da altri soggetti, accusati di essere partecipi della stessa organizzazione, su tutto il territorio nazionale.
I fatti contestati traggono origine da dichiarazioni e documenti diffusi online tramite le piattaforme di messaggistica digitale WhatsApp e Telegram di Ultima Legione ed affini, nonché sui social network Facebook e VKontakte (social network russo noto per l'assenza di censura interna).
Sono state analizzate anche riunioni organizzative e di propaganda promosse da Ultima Legione in occasione delle commemorazioni di Benito Mussolini che periodicamente si sono svolte a Predappio, documentate da scatti fotografici e dichiarazioni pubblicati nelle community di Ultima Legione e sui profili pubblici e di libero accesso nonché sulla pagina web del movimento.
Dall'attività investigativa è emerso che alcuni appartenenti si definiscono apertamente fascisti e denigrano i valori della Resistenza con definizione del 25 Aprile "fine di una libertà inizio di una prigionia", ed anche della Costituzione italiana, ritenuta "una puttanata" e "prostituzione".
La violenza viene in più occasioni esaltata quale metodo di lotta politica, con l'aperta finalità di cavalcare il dissenso, anche propugnando, in diverse circostanze, il ricorso alle armi, con frasi pubblicate in chat del tipo: "Le armi si trovano, si trovano. Ho sempre gli anelli alle dita e il manganello dietro ora ho pure un machete".
La propaganda razzista e l'incitamento alla discriminazione ed alla violenza per motivi razziali, nazionali, etnici e religiosi è consistita nella pubblicazione, sulle varie chat e sul web, di dichiarazioni e meme improntati, in particolare, alla negazione della Shoah e con l'esaltazione delle leggi razziali, con frasi come: "Elimina l'ebreo e il mondo diventa migliore almeno di un po'".
L'odio è stato indirizzato, oltre che contro i1 popolo ebraico, anche contro persone di diversa etnia di provenienza, contro gli islamici, ed anche in senso omofobo. Significativa, secondo gli inquirenti, è l'affermazione di un appartenente al movimento che commenta i filmati ritraenti i mezzi dall'esercito italiano utilizzati a Brescia per il trasporto delle bare dei deceduti a causa del coronavirus per essere sottoposti a cremazione. Con cinismo, è stato associato l'utilizzo dei forni crematori al nazismo ed all'Olocausto.
* Le indagini sono state dirette dalla Procura distrettuale di L'Aquila e coordinate a livello centrale dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione - Servizio per il contrasto dell'estremismo e del terrorismo interno. Le investigazioni sul campo sono state condotte dalla Digos della Questura del capoluogo abruzzese e finalizzate in collaborazione con le Digos di Milano, Como, Chieti, Verona, La Spezia, Genova, Pescara, Terni, Macerata, Piacenza, Modena, Vicenza, Lecce, Fermo, Roma, Cosenza, Venezia. Gli accertamenti di natura informatica, tuttora in corso, vengono svolti con il coordinamento del Servizio Centrale delle Polizia Postale e delle Comunicazioni.
https://www.agi.it/cronaca/news/2021-05-20/ultima-legione-organizzazione-fascista-aquila-12613425/
"Le armi si trovano": nel blitz antifascista sequestrati fucili, pistole e pugnali. Proselitismo e reclutamento: 25 perquisizioni e 30 denunce. Agli appartenenti all’organizzazione Ultima Legione contestate finalità antidemocratiche
Nel manifesto che riassume i suoi valori, il movimento Ultima Legione si colloca "in quell’area di destra capace di avere una visione moderna". Nega di essere "facinoroso o razzista", proclama la battaglia per "un’Italia pulita e sana". Sul sito internet immagini di militanti vestiti di nero che assistono clochard nel centro di Milano si alternano a foto di gezebo e manifestazioni in prima fila davanti alla cripta di Mussolini a Predappio, meta di pellegrinaggi neofascisti. Il movimento fondato a Milano il 29 ottobre del 2018 dal 53enne Enzo Cervoni, con sede nella multietnica via Padova, è finito al centro di un’inchiesta dell’Antiterrorismo partita dall’Aquila, con 25 perquisizioni in 18 province. Fra i 30 indagati anche la compagna di Cervoni, tesoriere e responsabile dei social, e militanti di tutta Italia del gruppo che ha la sua roccaforte in Abruzzo e Lombardia, fra Milano e il Comasco. Un’organizzazione connotata, secondo l’accusa, da un elevato grado "di fanatismo violento, intriso di xenofobia e nostalgie filonaziste" che talvolta "sfociano in non meglio precisate progettualità delittuose e di eversione dell’ordine democratico, nonché nell’aperta esaltazione di recenti stragi di matrice suprematista". Messaggi veicolati dalle chat private su Telegram e Whatsapp e sul social russo VKontakte dal 2019 finite sotto la lente degli investigatori della Digos e della Polizia postale, coordinati dalla Procura dell’Aquila e dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
Luca Traini, scriveva uno dei militanti nella chat “Boia chi molla“, ha fallito nel suo intento "perché non ha eliminato nessuno" quando il 3 febbraio 2018, a Macerata, sparò da un’auto in movimento ferendo sei stranieri. Traini "avrebbe certamente fatto meglio lasciandoli tutti a terra". La Costituzione italiana era bollata come "prostituzione" e con altri epiteti. Poi l’esaltazione della violenza - "Le armi si trovano… si trovano. Ho sempre gli anelli alle dita e il manganello dietro, ora ho pure un machete" - con il corollario di nostalgie fasciste e frasi antisemite: "Elimina l’ebreo, e il mondo diventa migliore". La pandemia, nella visione del movimento, letta in chiave complottista e negazionista. Uno degli appartenenti ha anche commentato i filmati dei mezzi dell’esercito usati a Bergamo per il trasporto della salme nella prima fase dell’emergenza sanitaria con riferimenti ai forni crematori nei campi di concentramento nazisti.
Il blitz ha portato al sequestro di pistole, fucili e pugnali, vessilli con simboli fascisti e nazisti, t-shirt con slogan del Ventennio, computer, smartphone e account social. Materiale trovato nelle case o in luoghi riconducibili agli indagati, accusati di voler "costituire una struttura politica che si richiamava all’ideologia fascista" con "istigazione all’uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all’odio ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi". Il movimento faceva proselitismo online, nella galassia di gruppi e gruppuscoli dell’estremismo di destra, ma era anche attivo con iniziative sul territorio. Enzo Cervoni si definisce, sul sito internet del movimento, "da sempre legato ideologicamente alla destra, inizialmente rappresentata dal Movimento Sociale Italiano". Fra i "dieci comandamenti" di Ultima Legione "stop all’immigrazione clandestina", abolizione con referendum delle leggi Scelba e Mancino contro la ricostituzione del partito fascista, "tutelare la cultura e l’identità italiana". In un’intervista pubblicata su YouTube Cervoni esprimeva apprezzamento per Giorgia Meloni perché "è molto combattiva" e fra i deliranti proclami specificava che "non siamo razzisti, non siamo omofobi, ho tanti amici gay di destra".
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/ultima-legione-1.6387346
repressione_F
r_abruzzo
articolo precedente
articolo successivo