pubblicato il 17.09.21
Chat neonaziste e antisemite, bandiere delle SS e un tripudio di svastiche: 4 denunciati a Torino ·
Tra i materiali scoperti dalla polizia anche contenuti pedopornografici e immagini e frasi dal contenuto razzista: «Il Reich fece ciò che andava fatto»
16 Settembre 2021
Un tripudio di svastiche, elmetti nazisti, bandiere delle SS, fotografie di Hitler e Mussolini, gagliardetti e croci di guerra. È il materiale sequestrato dagli investigatori della Digos ad alcuni esponenti dell’estrema destra torinese.
Si tratta di un addetto alla vigilanza privata di 57 anni, già esponente del Fronte Nazionale e di Casapound, di due operai di 37 e 46 anni e di un pensionato di 62 anni: tutti residenti indagati per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
Nel corso delle perquisizioni, oltre a diversi supporti elettronici, sono stati sequestrati numerosi indumenti, fibbie, elmetti, fotografie manifesti e quadri con simbologie nazi-fasciste «nonché - spiega la nota della questura - una carabina ad aria compressa con potenza superiore a 7,5 joule e pertanto classificata arma comune da sparo e un machete». Rinvenuto anche materiale pedopornografico in un computer.
L’attività rappresenta la seconda tranche di un’indagine già avviata dalla Digos, diretta da Carlo Ambra, avviate nell’inverno 2020: su imput della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, e coordinata dal pm Elisa Pazè nei confronti di altri due militanti d’area, per aver pubblicato sui loro profili Facebook immagini e frasi dal contenuto nazista, razzista e antisemita.
Dall’analisi poi dei contenuti multimediali dei supporti informatici sequestrati durante la perquisizione eseguita il 4 dicembre 2020 nelle abitazioni dei primi due indagati, sono state trovate diverse chat su Telegram e Whatsapp dove comparivano messaggi inneggianti al nazismo, al razzismo ed all’antisemitismo. Frasi come «Il Reich di Adolf Hitler fece ciò che andava fatto, a mio parere nel modo più idoneo» o «Gli ebrei erano mercanti, usurai, artisti di teatro, ragionieri, notai.... al Reich non servivano...».
Anche nel corso delle due perquisizioni precedenti era stato sequestrato diverso materiale: libri, bandiere e oggetti vari riproducenti simboli nazisti, un coltello a serramanico, un tirapugni con lama, due taser, un pugnale e un manganello telescopico.
L’analisi forense del materiale informatico sequestrato nella prima fase d’indagine erano collegamenti che avevano consentito di individuare e denunciare per analoghi reati anche gli altri quattro militanti d’area. Aderenti ai messaggi oltranzisti delle chat: due delle quali denominate “卐 SIEGHEIL LUKAS” e “SEMPER FIDELIS🙋”. E dove venivano diffusi simboli e immagini di chiara matrice nazionalsocialista ed antisemita con espressioni di esaltazione dei valori del nazionalsocialismo, dell’odio nei confronti degli immigrati nonché una profonda ostilità anche nei confronti di partiti e movimenti di opposta ideologia.
«Nelle chat - aggiunge la Questura - sono state anche esaltate alcune gravi azioni violente contro stranieri come quella perpetrata a Macerata nel febbraio 2018 da Luca Traini che con una pistola semi automatica ferì gravemente sei cittadini extracomunitari ed a Marsala nell’autunno del 2020». Frasi come: «Ha sentito a Marsala?... bravi ragazzi... che dire... ONORE a voi...Liberi subito!».
https://www.lastampa.it/torino/2021/09/16/news/chat-neonaziste-bandiere-delle-ss-e-un-tripudio-di-svastiche-4-denunciati-a-torino-1.40708312
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