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L’epilogo di Alternativa Sociale
Rottura insanabile all’interno del cartello neofascista guidato da Alessandra Mussolini
di Giuseppe Scaliati – Redazione Osservatorio Democratico – 02/05/2006
Nella imminente corsa al comune di Roma si è consumata nei giorni scorsi una rottura – a quanto sembra insanabile e sicuramente con ripercussioni a livello nazionale – all’interno della coalizione neofascista Alternativa Sociale. Infatti, Alessandra Mussolini che capeggiava il cartello neofascista, ha deciso autonomamente di appoggiare ufficialmente Gianni Alemanno nella corsa al Campidoglio, dopo le tante smentite soprattutto verso i propri alleati. Lo sfidante di Veltroni ha già anticipato che alla nipote del duce verrà riservato l’Assessorato all’infanzia, alle donne e alle politiche della famiglia.
I fedeli alleati della Mussolini fino alle ultime elezioni, Adriano Tilgher del Fronte Sociale Nazionale e Roberto Fiore di Forza Nuova, gridano al tradimento. Anche perché secondo indiscrezioni sembra che Alemanno abbia chiesto alla Mussolini espressamente di lasciarli fuori da questo accordo e lei ha accettato senza tentennare minimamente. A questo punto i leader dell’estrema destra hanno annunciato la presentazione di una lista comune, Fronte Nazionale e Forza Nuova, alle prossime amministrative capitoline.
Un certo malcontento all’interno della coalizione si era avvertito già qualche giorno prima, quando il sito web di Azione Sociale segnalava che tutte le informazioni del portale di Alternativa Sociale al Parlamento Europeo (www.aseuropa.it) non sono in alcun modo collegabili con Azione Sociale, né tanto meno, con l’On. Alessandra Mussolini.
Questo, nonostante proprio grazie al cartello elettorale la nipote del duce alle scorse europee è riuscita a conquistare lo scranno a Strasburgo dopo aver racimolato quasi 400 mila voti pari all’1,2% dei consensi. Infatti, la coalizione era nata solo qualche mese prima della tornata elettorale, quando all’indomani della fuoriuscita di Alessandra Mussolini da Alleanza Nazionale, si erano riuniti intorno a lei – in virtù del cognome che portava come annunciato ai quattro venti – le varie frange della destra radicale italiana, su tutti Roberto Fiore e Adriano Tilgher. Inoltre, a varie riprese e in maniera litigiosa al cartello ha poi partecipato anche il MS-FT di Luca Romagnoli.
Alle successive regionali, nel 2005, dopo lo scandalo delle firme false nella raccolta delle sottoscrizioni per la presentazione delle liste, il cartello neofascista ottiene un risultato elettorale deludente rispetto alle aspettative non riuscendo ad accaparrarsi neanche un eletto in nessun consiglio regionale. AS, sulla media nazionale, si aggira intorno all’1%, con punte del 2% in Campania e nel Lazio dove la Mussolini è candidata in prima persona alla presidenza.
Nonostante gli attacchi contro gli esponenti del centrodestra sono proseguiti anche dopo la campagna elettorale, in particolare verso Fini e Storace, allo stesso tempo sono iniziate le trattative con Silvio Berlusconi per un eventuale accordo in vista delle prossime elezioni politiche. Ma quando si sta per formalizzare l’accordo, scoppia il caso delle “candidature impresentabili”. Sotto accusa l’intenzione di AS di candidare, insieme alla Mussolini, gli altri leader della destra estrema: Fiore, in passato condannato con l’accusa di associazione sovversiva e banda armata e rientrato in Italia solo essere stato latitante a Londra per dieci anni; e Tilgher, condannato a una pena detentiva in passato per ricostruzione del partito fascista nonché coinvolto, ma assolto, dalle accuse di responsabilità nelle stragi dell’Italicus e della stazione di Bologna.
I principali alleati della Mussolini decidono quindi, di fare un passo indietro e solo la nipote del duce verrà candidata come capolista in alcune circoscrizioni mentre in altre, come capolista viene candidata l’avvocato Anna Mazzaglia Miceli, fidanzata di Tilgher. Ovunque le liste di AS inoltre, si presentano piene di ex esponenti di Alleanza Nazionale eletti nella scorsa legislature nelle liste di Fini o candidati “fantasiosi” come il nobile nero Lilio Sforza Ruspoli nella corsa a palazzo madama dopo essersi candidato con la Lega Nord alle scorse europee. Alle elezioni, Alternativa Sociale raccoglie un risultato non proprio incoraggiante, che non gli garantisce l’attribuzione di nessun seggio: i voti raccolti sono 255 mila alla Camera (0,7%) e 214 mila al Senato (0,6%). Un netto passo indietro rispetto alle precedenti tornati elettorali.
Ma visti gli ultimi retroscena Alessandra Mussolini ha saputo rimediare all’insuccesso elettorale, voltando le spalle alla modesta coalizione per ritornare a pieno titolo nel centrodestra in cambio di qualche poltrona che difficilmente sarebbe riuscito a conquistare alla guida di Alternativa Sociale.