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15 marzo 2005
questa mattina aggrediti da fasci armati i compagni che affiggevano la lapide per dax all’universita’ statale di milano. due persone in ospedale, abbastanza gravi.
aspettiamo aggiornamenti
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da anarcotico:
Secondo quanto dichiarato a Radio Popolare (edizione delle 13.00) da Luca del centro sociale Cantiere di Milano, questa mattina 3 giovani dichiaratisi di destra hanno fatto irruzione nell’atrio ascensore della statale dove era stata organizzata un’iniziativa in memoria di Dax.
I fascisti dotati di tirapugni e moschettoni hanno colpito i giovani presenti. Due militanti dei centri sociali colpiti in volto e con trauma cranico sono stati portati via in ambulanza.
Gli aggressori non hanno dichiarato di appartenere ad un gruppo fascista specifico, ma nel resoconto di Luca si dice che prima dell’attacco erano usciti dalla libreria CUSL di Comunione e Liberazione. Inoltre durante la mattinata è stato notato anche il passaggio davanti al luogo dell’iniziativa per Dax di appartenenti al gruppo “Obiettivo studenti”.
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corsera:
Milano – Pugni e calci alla Statale. Feriti due «disobbedienti»
Mar. 16, 2005 at 10:16 AM mail:
Il senato accademico: basta intolleranza. I centri sociali: i nostri aggrediti senza motivo. Tensione in università, scontro tra ragazzi «di estrema destra» e antagonisti.
Picchiati per qualche libro su una bancarella: ma dirlo così sarebbe forse una semplificazione. Peccato solo che la verità sia ancora più schematica, e proprio per questo più preoccupante: picchiati perché loro erano ragazzi «dei centri sociali» e gli altri invece «di estrema destra», come pare abbiano voluto definirsi. Il tutto finito con due ragazzi in ospedale, una mandibola probabilmente rotta, le grida «fuori i fascisti dall’università», testimonianza di un clima sempre più teso da mesi. Perché il tutto è avvenuto, appunto, ieri mattina in un atrio della Statale. E perché il tutto, appunto di nuovo, è solo l’ultimo episodio di una serie di scontri fra estremi opposti della politica che dall’estate scorsa conta ormai una miriade di aggressioni, vandalismi, piccoli incendi, violenze: sufficienti a far intervenire a Milano con una certa preoccupazione, appena il mese scorso, emissari del ministero dell’Interno per una verifica della situazione esistente. La vicenda di ieri mattina era iniziata di fronte a un banchetto che i ragazzi di alcuni centri sociali dell’area «disobbediente» avevano allestito all’ateneo di via Festa del Perdono «contro il copyright» e per la «condivisione della cultura»: in concreto, una bancarella per distribuire tra gli studenti fotocopie di libri e cd masterizzati. Ad un certo punto tre ragazzi qualificatisi come «militanti di estrema destra» avrebbero dapprima affrontato a parole quelli dietro il banchetto per farli sloggiare, passando quindi a vie di fatto: e usando anche, secondo alcuni testimoni, tirapugni sulle nocche in maniera sapiente quanto basta per mandare un paio dei giovani disobbedienti all’ospedale.
A raccontare lo sviluppo dei fatti è Pietro, uno dei portavoce del centro sociale Cantiere che insieme con gli studenti dell’Action Lab aveva organizzato l’iniziativa: «Gli aggressori facevano parte in realtà di un gruppetto più numeroso – dice – ma quelli che hanno alzato in concreto le mani sono stati tre, sui 25 anni».
Dopo le botte, però, altri ragazzi del banchetto hanno reagito circondando a loro volta il terzetto dei picchiatori: che a quel punto hanno fatto dietro front scappando verso un bar fuori dell’università. Le forze dell’ordine sono arrivate sul posto pochi minuti più tardi, mentre due tra i giovani aggrediti andavano a farsi medicare al pronto soccorso: per uno di loro, come si è detto, si sospettava la frattura di una mandibola. «Il fascismo non è cultura e deve uscire dall’università», è stato il commento finale del portavoce dei disobbedienti. Il senato accademico della Statale ha poi condannato quanto successo in università definendo il fatto «un intollerabile episodio di violenza».
Ma gli episodi di tensione tra militanti di estrema destra e di estrema sinistra, appunto, stanno diventando sempre più frequenti a Milano ormai dall’estate scorsa. Tra gli ultimi della serie, in ordine di tempo, il lancio di una molotov contro la sede del comitato elettorale di Lino Guaglianone, candidato di An alle prossime regionali: episodio per cui è stato poi arrestato e condannato un ragazzo del centro sociale Vittoria. Qualche giorno dopo, lo stesso centro sociale è stato devastato da mano ignota che ne ha distrutto pareti, arredi e computer. Anche in considerazione dell’imminenza elettorale e del clima ulteriormente e potenzialmente surriscaldabile, il Viminale aveva inviato a Milano dopo questi episodi il direttore centrale della polizia di prevenzione, il prefetto Carlo De Stefano. E il prefetto di Milano, Bruno Ferrante, aveva rilanciato un invito alla responsabilità anche ai partiti: «Il clima è già pesante, non esasperate i toni del confronto».