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La condanna inflitta stamane dal tribunale di Benevento per la mobilitazione antifascista organizzata dal centro sociale Depistaggio in occasione del primo e ultimo convegno di Forza Nuova nella nostra città, svolto nel dicembre del 2003, rappresenta un grave attacco repressivo nei confronti di chi ha scelto di contestare in prima persona l’inquietante riemersione e sdoganamento di formazioni neonaziste e neofasciste.
L’assoluzione dall’accusa di manifestazione non autorizzata e lesioni a pubblico ufficiale viene “compensata” dalla condanna a 4 mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale; mai come in questo caso, la tattica di un colpo al cerchio e uno alla botte si mostra squallida e ambigua: le accuse delle forze dell’ordine di essere state vittima di uno sfondamento e di lesioni personali, vanno rivoltate contro!
Sono le forze di polizia, schierate in modo massiccio e in assetto antisommossa a difesa di quel raduno neonazista, che si sono poste fuori legge e fuori dalla costituzione antifascista.
Non ci lasceremo intimidire da quest’azioni repressive e continueremo a mettere in gioco noi stessi per determinare un livello di vigilanza democratica e antifascista sul nostro territorio, per impedire che trovino, a Benevento come nel resto del paese, spazi di agibilità personaggi e ideologie che incitano l’odio e la discriminazione razziale, parlano di superiorità della razza, organizzano raid, attentati, pestaggi e altre forme di squadrismo politico.
Agli antifascisti milanesi ancora rinchiusi in galera dopo oltre 3 mesi di carcerazione preventiva, a chi ogni giorno combatte e si mobilita contro il razzismo e il fascismo, a chi lotta per i diritti negati, rivolgiamo il nostro appello a non farsi intimidire dalla repressione, ma a continuare a mobilitarsi per un altro mondo possibile, senza galere, senza più vecchi e nuovi fascismi.
L’ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA
Centro sociale autogestito Depistaggio – Benevento
Fonte Indymedia