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Da Libertà
LIBERTA’ di domenica 12 novembre 2006 > Prima Pagina
Giovane militante aggredito davanti a scuola
Piacenza: picchiato un ragazzo della sinistra radicale. Denunciati quattro coetanei dell’ultradestra
Per qualche convulsa ora, ieri, Piacenza è stata calata in un clima di tensione politica che riporta alla mente gli anni ‘70: tutto è nato da un’aggressione subita da un giovane militante della sinistra radicale, Carlo Pallavicini, davanti al liceo Gioia da parte di un coetaneo uscito da un gruppo di giovani del Blocco studentesco, movimento politico giovanile di estrema destra riconducibile alla “Fiamma Tricolore” e nato da poco in città. Quattro giovani piacentini (uno minorenne), sono stati denunciati dalla Digos con le accuse di lesioni e violenza privata. Inoltre, a seguito dei controlli effettuati sulla vettura di uno dei quattro, gli uomini della Digos hanno rinvenuto due bombolette spray di colore nero e una matrice adatta a riprodurre sui muri un cerchio con al centro una saetta, simbolo nazi-fascista. Il giovane è stato denunciato anche per questo.
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Picchiato il segretario dei giovani di Rifondazione comunista
di Redazione
12/11/2006 15.14.11
Denunciati quattro della Fiamma tricolore
Carlo Pallavicini, 21 anni, segretario dei Giovani comunisti, è stato aggredito ieri mattina di fronte al liceo Gioia mentra stava facendo un volantinaggio di protesta contro la riforma Moratti. Erano circa le 12,45 quando il giovane è stato avvicinato da un gruppetto di coetanei del Blocco studentesco: uno di questi, a quanto pare senza proferire parola, l’avrebbe colpito con due pugni facendolo cadere. Quando si è rialzato, Pallavicini ha chiesto aiuto alla preside del liceo, Gianna Arvedi, la quale ha chiamato la polizia. Qualche minuto dopo, gli uomini della Digos hanno rintracciato in un bar di piazza Cittadella due ragazzi che corrispondevano alla descrizione fornita dall’aggredito. Le successive indagini hanno poi portato a individuare gli altri due componenti del gruppo del quale avrebbe fatto parte una ragazzina di 15 anni. Tutti sono stati denunciati a piade libero per lesioni in concorso. Nei loro confronti la polizia sta procedendo anche per l’imbrattamento di alcuni muri della città con simboli nazifascisti, compresi quelli del liceo Gioia: nell’auto del ventenne accusato di essere l’aggressore materiale del giovane comunista sono state trovate due bombolette spray e uno “stencil” con il simbolo nazifascista trovato sui muri. Immediate e particolarmente “vivaci” le reazioni nel mondo politico piacentino. Il primo a buttarla in politica è il diretto interessato: «Purtroppo, per l’ennesima volta, siamo stati vittima di un’aggressione di stampo fascista» ha dichiarato Pallavicini. «E’ inaccettabile che i nostri compagni, ma anche le forze sociali della città, non abbiano neanche la possibilità di volantinare» ha aggiunto Roberto Montanari, neoosegretario provinciale di Rifondazione, il quale ha proseguito attaccando anche l’onorevole Tommaso Foti (An) e indicandolo come«uno dei responsabili politici del clima che si è instaurato per effetto di una campagna cinica e anticomunista». Dura la replica del deputato piacentino al segretario di Rifondazione: «Nel percorso della mia attività politica c’è tanta passione, ma mai la pratica della violenza che, invece e per contro, ho subito da parte di tanti amici di Montanari e di cui vi è abbondante traccia negli archivi della Digos e della Procura della Repubblica di Piacenza. Con le sue meschine allusioni il segretario provinciale di Rifondazione Comunista mi indica come un bersaglio da colpire. Si tratta di una vecchia tecnica gappista volta a mettere all’indice l’avversario politico, in attesa che, magari approfittando della notte, ci si eserciti, come capitato in passato, con le chiavi inglesi sulla testa dell’obiettivo indicato. Per questo motivo ho telegrafato al questore di Piacenza informandolo di ritenere personalmente responsabile Roberto Montanari di quanto mi dovesse malauguratamente accadere. Quanto all’episodio successo oggi non solo lo condanno, ma mi ripugna: non c’è ragione infatti perché il confronto delle idee debba lasciare il passo all’espressione più belluina della forza fisica».
da Indymedia
Sabato mattina davanti al Liceo Gioia di Piacenza, Carlo dei Giovani Comunisti è stato picchiato da 4 fascisti di Blocco studentesco, costola della Fiamma Tricolore.
Gazzola, responsabile di blocco studentesco, dichiara: è stata solo una scazzottata, nessuna aggressione.
Gli stessi che qualche giorno prima avevano manifestato di fronte a un cinema contro il film Fascisti su Marte attraverso lo striscione Siamo tornati da Marte. E’ una vergogna, sono 2 anni che a Piacenza c’è un’invasione nazifascista: targhe partigiane imbrattate, ragazzi minacciati o picchiati, sedi di partito bruciate. Tanto manifestazioni DURE antifasciste non se ne fanno e oltre i soliti partiti, NESSUNO prende posizione o fa qualcosa.
Che bello vivere a Piacenza.
Da Libertà=
LIBERTA’ di lunedì 13 novembre 2006 > Piacenza e Provincia
La polemica non si placa
Il segretario di Rifondazione Montanari
«Attacco unilaterale ai Giovani comunisti»
PIACENZA – «Riteniamo che a Piacenza non sia in atto uno scontro tra giovani di sinistra e giovani di destra, ma un attacco unilaterale di fascisti ai danni dei Giovani comunisti». E per quel che concerne il fax spedito da Tommaso Foti (An) in questura («Il segretario di Rifondazione Roberto Montanari va ritenuto responsabile di quanto dovesse malauguratamente succedermi»)? «Può stare tranquillo – replica Montanari – se non ha vicende sentimentali clandestine alle spalle non deve temere. I picchiatori, come è stato dimostrato, provengono sempre dalla coalizione di centrodestra, mentre nel nostro statuto c’è la non-violenza che si traduce in pratica, come ha dimostrato Carlo Pallavicini». I toni rimangono accesi tra Foti e Montanari, che invita il primo a rispondere a questa domanda: «Accetterete il voto dei negazionisti dell’Olocausto e dei fascisti della Fiamma?» E anche a Bruno Galazzi, segretario provinciale della Fiamma, Montanari risponde: «Noi dialoghiamo con tutti, tranne con chi si dichiara fascista o nazista e si pone al di fuori dell’umano». Anche dalla Cgil arriva un commento sui fatti di sabato: «Oltre alla solidarietà a Carlo Pallavicini, condanniamo la violenza e la sopraffazione. Come Cgil ci sentiamo impegnati ad avviare un percorso per riaffermare il carattere antifascista che sancisce la Costituzione anche sul nostro territorio. Ci impegneremo ad avviare una riflessione da parte della società civile piacentina, istituzioni in primis».
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Da Libertà=
LIBERTA’ di martedì 14 novembre 2006 > Piacenza
E’ polemica anche fuori dall’aula
Foti: non accettiamo lezioni di morale da Montanari
La replica a Rifondazione. Forelli (Pdci): da destra in aumento le intimidazioni
Non si placano le polemiche politiche dopo l’aggressione subita da Carlo Pallavicini (Giovani Comunisti, il movimento “junior” di Rifondazione) tre giorni fa di fronte al liceo Gioia ad opera di un coetaneo del Blocco studentesco, formazione politica giovanile riconducibile alla Fiamma Tricolore, che lo ha colpito mentre stava distribuendo dei volantini. In consiglio comunale ieri i due schieramenti si sono ritrovati uniti nella condanna dell’episodio, ma piuttosto distanti nel metterne a fuoco la portata. L’opposizione ha preso le distanze dagli allarmi giunti dal centrosinistra, valutando che quanto accaduto non meriti di diventare un «caso politico». È l’opinione di Andrea Paparo (An), che non condivide il «clima da caccia alle streghe» che ravvisa in certe dichiarazioni del fronte avversario. Di simile parere Emilio Gorgni Bottego (gruppo misto), che ha rinfacciato al segretario di Rifondazione Comunista, Roberto Montanari parole «profondamente scorrette» rilasciate in questi giorni, mentre Carlo Mazza (gruppo misto) addebita all’Unione la volontà di «ingigantire» e «strumentalizzare» il fatto.
Da parte sua la maggioranza, con Franco Boiocchi (Rifondazione), ha sostenuto come in questi anni in Italia si dimostri inoppugnabile un’ondata di «rigurgito fascista» e come gli «atti di violenza e aggressione arrivino sempre dalla stessa parte». «Preoccupante», secondo Claudio Ferrari (Margherita), «che nel 2006 ci siano giovani che utilizzano simboli condannati dalla storia». «Non si è trattato di una semplice scazzottata», si è polemicamente rivolto all’opposizione Luigi Ronda (Ds), convenendo però sul fatto che sbaglia chi parla di un clima da anni ‘70. E d’altra parte «è anche vero che da qualche anno accadono questi episodi». Infine Marco Marippi (Piacentini Uniti) ha invitato a una collegiale «presa di distanze» da quanto accaduto.
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Da Libertà=
LIBERTA’ di mercoledì 15 novembre 2006 > Piacenza
Nessuna responsabilità per altri tre fermati. Continuano le reazioni dei partiti
Aggressione politica: un solo indagato
È uno solo il piacentino iscritto nel registro degli indagati per l’aggressione avvenuta nalla tarda mattinata di sabato davanti al liceo Gioia. Deve rispondere di lesioni e violenza privata nei confronti di un giovane militante della sinistra radicale, Carlo Pallavicini. La procura della Repubblica (l’inchiesta è coordinata dal sostituto Letizia Platè), ha invece ritenuto di non procedere nei confronti degli altri tre giovani (tra cui una minorenne) individuati dalla Digos dopo il fatto.
Intanto continuano le prese di posizione sull’episodio. «Non si è trattato di una scazzottata tra due giovani litiganti – scrive Lucio Severone dei Giovani Comunisti – ma di un’aggressione in piena regola. Chiariamo – prosegue – come non siano tanto le ferite materiali che il ragazzo ha riportato a rilevare, quanto il gesto, di chiara matrice fascista, che s’inserisce in un sottobosco di numerose iniziative intraprese da questi ragazzi, che si pongono decisamente al di fuori dell’arco costituzionale, ed il cui mezzo di espressione privilegiato è, evidentemente, la violenza».
Per Bruno Galazzi, segretario della Fiamma Tricolore «Si è parlato di violenza unilaterale e tanti hanno alzato la voce per condannare e sentenziare. Come già detto sono contrario a qualsiasi atto di violenza, così come ho preso le distanze dall’episodio del Gioia, condanno apertamente i fenomeni di intolleranza legati all’estrema sinistra, ma prendeo atto che siamo quindi di fronte ad una situazione di tensione o ad una serie di episodi di poco conto che vengono nascosti, minimizzati o portati alla ribalta a seconda delle occasioni?»
Per Carlo Bovi della segreteria provinciale di Rofondazione «Il modo di esprimersi violento, inutilmente intimidatorio, incline all’insulto personale usato dall’onorevole Tommaso Foti nella polemica contro il nostro segretario provinciale Roberto Montanari è di certo utile all’esponente di An per dribblare il merito di una discussione sull’attualità dell’antifascismo oggi e sulla pericolosità del ruolo che le formazioni della destra radicale stanno giocando».
Rifondazione allarga poi il dibattito: «Al senatore Antonio Agogliati e al candidato sindaco dall’Udc Dario Squeri chiediamo se dovremo vedere nella prossima campagna elettorale mescolarsi le bandiere dei loro partiti con quelle dei gruppuscoli neofascisti come già avvenuto in occasione delle recenti manifestazioni di piazza contro la Ztl, se la definizione delle loro proposte programmatiche conterrà il contributo dei nostalgici delle camicie nere, se indicheranno qualcuno di loro come possibile amministratore della città. È un dovere di chiarezza che essi debbono al loro elettorato ed anche a noi per sapere quali avversari ci troveremo innanzi».
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