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Migliarino 20 Marzo 2005
Ordine del giorno
Il consiglio comunale di Migliarino riunitosi in data 20 Marzo 2005 in seduta straordinaria
PREMESSO
di aver letto, valutato e condiviso i principi sanciti dalla Costituzione Italiana con particolare riferimento agli artt. 2,3,11,13,17,18,21 nonchè al cap. XII delle disposizioni transitorie, quali fondamentali diritti e valori della Repubblica Italiana, scritti all’indomani della registrazione storica delle peggiori esperienze del genere umano vissute nella seconda guerra mondiale alla luce della tragica follia nazifascista;
di partecipare al riconoscimento unanime della “Giornata della Memoria” e “Giornata del Ricordo” commemoranti le vittime delle foibe e dell’Olocausto e la lotta di Liberazione dal nazifascismo, di cui ricorre il sessantesimo anno, quale pietra miliare da cui trae origine la nostra Repubblica democratica.
ESPRIME
Ferma e decisa condanna di tutte le forme di violenza, di intolleranza e di sopraffazione perpetrate dall’uomo che hanno provocato tragedie enormi con precise responsabilità umane e politiche
VALUTATO
il periodico manifestarsi nel nostro Comune da iniziative richieste quali commemorazioni di defunti componenti della Decima Mas e poste in essere come raduni celebrativi di ideologie fasciste, contrastanti con i valori fondanti della nostra Carta Costituzionale basata sui principi di pace, libertà e democrazia di cui l’Italia ha saputo essere testimone e protagonista con la lotta di Liberazione contro il nazi-fascismo
RICORDATE
in particolare, le atrocità e le aberrazioni compiute dal regime dopo l’armistizio dell’8 Settembre 1943, con la nascita della Repubblica Sociale Italiana nonchè l’alto tributo di sangue che anche Migliarino stessa ha pagato con i suoi Caduti per la libertà
CONSIDERATA
L’ampia convergenza realizzata fra le Istituzioni, partiti, i sindacati, le associazioni partigiane, il comitato antifascista intercomunale, i singoli cittadini che vogliono ribadire con fermezza l’assoluta contrarietà a tali manifestazioni che richiamano avlori e principi contrastanti con il dettato Costituzionale
AUSPICA
che le Autorità preposte, di fronte ad esplicite celebrazioni indirizzate alla apologia fascista, neghino le autorizzazioni per simili manifestazioni, limitandole alla mera commemorazione dei defunti e nei luoghi ad essa deputati.
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Da www.romagnaoggi.it
news/Ravenna, data 23.03.2005, orario 19:42.
LUGO – Odg del consiglio comunale sulla Repubblica di Salò
LUGO DI ROMAGNA – Il Consiglio Comunale ha approvato, con 14 voti favorevoli e i voti contrari di Francesco Zannoni ed Edoardo Guidi (Casa delle libertà), un ordine del giorno in cui si chiede al Governo italiano il ritiro del disegno di legge che riconosce gli aderenti della Repubblica Sociale Italiana come «militari belligeranti, quindi equiparabili a tutti quanti prestarono servizio nei diversi eserciti dei paesi tra loro in conflitto durante la seconda guerra mondiale».
Il Consiglio considera infatti «offensivo equiparare i repubblichini fascisti ai combattenti appartenenti alle varie formazioni partigiane che sacrificarono la loro vita per liberare, insieme agli alleati, il nostro paese dal gioco nazi-fascista che l’opprimeva». Sostiene inoltre «che gli appartenenti alla Repubblica di Salò furono parte attiva nell’opera d’informazione a sostegno delle truppe naziste e nell’applicazione delle leggi razziali, che portarono alla cattura di donne e uomini, la cui sola colpa era di essere antinazisti ed antifascisti: donne e uomini che furono torturati e fucilati o deportati in Germania e inviati in campi di concentramento, dai quali molti non fecero ritorno». Sottolinea infine come gli storici italiani e stranieri abbiano «ampiamente documentato il ruolo di supporto, attivo e partecipato delle varie brigate legate alla Repubblica di Salò, alla repressione effettuata dalle truppe di occupazione nazista».
Date queste premesse, il Consiglio rileva che con il disegno di legge, già approvato dalla Commissione Difesa del Senato, «non si chiede comprensione per i combattenti della Rsi, che per un errato senso della patria si batterono dalla parte sbagliata, ma la loro pura e semplice equiparazione ai combattenti della libertà». E fa proprio (oltre alla posizione dell’Anpi provinciale di Ravenna in materia) l’appello di un gruppo di personalità democratiche, tra le quali Oscar Luigi Scalfaro, Giuliano Vassalli e Giovanni Conso. Nell’appello si invitano il Parlamento e il Governo a una riflessione seria e ponderata sul disegno di legge «per impedire una grave forma di “revisionismo giuridico e legislativo” e un’intollerabile equiparazione tra chi ha combattuto agli ordini del Governo legittimo e coloro che combatterono sotto la bandiera della Repubblica fascista di Salò, per conto di un “Governo fantoccio al servizio del tedesco invasore e privo di ogni legittimità”».
Dopo avere espresso allarme e preoccupazione «per il ripetersi, sempre più frequente, di tentativi di revisionismo, con i quali si cerca di rovesciare e negare la verità storica, e che – come ultimo atto – ha visto la soppressione, decisa dal Governo, dei fondi destinati all’attività dell’Anpi», il Consiglio ribadisce il proprio impegno «a difesa dei principi e dei valori democratici e antifascisti, che sono a fondamento della Costituzione della Repubblica Italiana» e chiede il ritiro del disegno di legge in questione.
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