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VILLA ADA/ AL VIA CORTEO,SFILANO IN MIGLIAIA: ROMA RIFIUTA FASCISTI
Clima tranquillo ma a piazza Vescovio almeno 300 estrema destra
Roma, 7 lug. (Apcom) – “Roma città aperta rifiuta i fascisti”. Si legge così sullo striscione che apre il corteo che si snoda per le strade del quartiere Salario, a Roma, e che si svolge dopo l’aggressione avvenuta in occasione di un concerto la scorsa settima. “Ad usare bastoni e a lanciare sassi, a Villa Ada, sono stati i fascisti – spiegano gli organizzatori della manifestazione – noi porteremo per queste strade, che non sono di destra, la nostra musica ed il nostro impegno”.
Promuovono la manifestazione partiti come Verdi, Rifondazione e Comunisti italiani, associazioni come l’Arci, l’Ampi, il coordinamento cittadino di lotta per la casa, e decine e decine di altri, i Cobas dei sindacati.
Il corteo è connotato dalla musica diffusa da alcuni altoparlanti e da fumogeni di colore rosso.
Si contano più di cinque mezzi blindati della polizia a controllo della manifestazione che percorrerà via Salaria per arrivare a via Nemorense, passare in viale Eritrea per poi fare ritorno in via di Monte Salario, davanti a Villa Ada, all’ingresso del laghetto. Un punto ‘sensibile’ segnalato dagli uomini della Digos è quello vicino a piazza Sant’Emerenziana, visto che a pochi centinaia di metri c’è piazza Vescovio dov’è in svolgimento un sit-in da parte di alcuni appartenenti a Forza nuova e ad alcuni centri sociali di destra, come Casa Montag.
Secondo gli organizzatori sono “almeno 3mila, e forse 4mila” i partecipanti al corteo. Il presidente dell’Arci Roma, Alberto Giustini, ha detto: “L’episodio avvenuto la scorsa settimana è allucinante. In questa città va riaperta la discussione sul valore dell’antifascismo”.
Aggiornamento Radio onda Rossa
Applausi del corteo alla notizia che davanti alla sede di FN di via Nisco è stato murato un water. Il corteo riconquista l’agibilità politica nel quartiere. Ora sono quasi diecimila i partecipanti.
Senza incidenti la manifestazione dopo le violenze a villa Ada
Slogan e striscioni, presidio di Forza Nuova a piazza Vescovio
Roma, in cinquemila al corteo
“Basta aggressioni fasciste”
Critiche alla giunta Veltroni: “Permette all’estrema destra di organizzarsi”
ROMA – Finisce con cinquemila persone che sfilano pacificamente per le strade del semideserto quartiere Trieste di Roma la manifestazione indetta dopo l’aggressione di una banda fascista alla fine del concerto della Banda Bassotti. Un corteo, aperto dallo striscione “Roma città aperta rifiuta i fascisti”, che si è mosso dai cancelli di villa Ada, dove era avvenuta l’aggressione ed ha raggiunto piazza Santa Emerenziana per poi fare ritorno a villa Ada.
Nonostante le tensioni delle vigilia non ci sono state violenze. Nel quartiere, fin dalla mattina, erano stati piazzati centinaia di uomini delle forze dell’ordine. In particolare intorno a piazza Vescovio, dove si trova la sede di Forza Nuova e un pub frequentato da estremisti di destra.
E proprio in piazza, circondati dalla polizia, si sono radunati un centinaio di estremisti di destra a presidio del territorio. Anche il momento di maggior vicinanza tra i due schieramenti è filato via liscio. Alla fine di via di Priscilla dal corteo sono partiti slogan come “assassini, assassini” in direzione di piazza Vescovio. Poi, un piccolo gruppo di manifestanti si è staccato lanciando alcuni fumogeni verso la stessa piazza.
“Vogliamo denunciare questa situazione oramai insostenibile – ha detto Paolo Beni dell’Arci – l’aggressione squadrista a Villa Ada purtroppo non è un fatto isolato ed è giunta dopo tante altre aggressioni singole avvenute anche in luoghi di ritrovo come centri sociali”. Presenti Piero Bernocchi dei Cobas, la parlamentare del Prc Elettra Deiana, il vice presidente del consiglio provinciale di Roma Nando Simeone. “C’è una catena di responsabilità decennali – dice Bernocchi – per cui Resistenza e fascista sono la stessa cosa. Oggi qui mancano le istituzioni”. Istituzioni chiamate in ballo da molti partecipanti al corteo che hanno attaccato la giunta Veltroni “che concede ai fascisti spazi e luoghi dove riorganizzarsi”.
(7 luglio 2007)
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