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Cittadine e cittadini, compagne e compagni,
non è distante l’omicidio di Renato Biagetti a seguito di una gratuita e brutale aggressione perpetrata da due giovani di 17 e 19 anni all’uscita di una festa reggae sulla spiaggia, a Focene, a pochi chilometri dalle nostre case. Il corpo di Renato è stato attinto da 8 coltellate di cui almeno 6 dirette a punti vitali tramite un coltello a serramanico della lunghezza di
9 cm e da parte delle famiglie dei due imputati neanche un messaggio di cordoglio è arrivato, ne pubblicamente ne privatamente, ai familiari di Renato. Nelle scorse udienze tenutesi a Roma, l’atteggiamento di amici e parenti dei due imputati, presentatisi numerosi, in modo ostile ed irrispettoso acclamavano e sostenevano indisturbati gli assassini di Renato fuori dalle aule del tribunale. Ora il processo si è trasferito proprio al Tribunale di Civitavecchia e il copione è sempre lo stesso dei processi politici. Le indagini sono state svolte dal comando dei Carabinieri dove presta servizio il padre di uno dei due imputati, l’occultazione delle prove, la scomparsa del verbale, etc… lo confermano.
Venerdì scorso, ancora una volta, squadracce fasciste armate di coltelli, catene, bastoni e a volto coperto da caschi hanno generato il panico all’interno della manifestazione “Roma incontra il mondo”, alla fine del concerto della Banda Bassotti, producendo spettatori e spettatrici feriti, cittadine e cittadini picchiati senza alcun motivo, con conseguenze solo per caso non letali.
A rovinare questa festa non erano un gruppo di ragazzi sprovveduti e assetati di violenza, ma è stata un’operazione pianificata e studiata preventivamente, non un atto “delinquenziale” come lo ha definito un famoso provocatore ex picchiatore fascista e attuale esponente di spicco di AN.
Proprio sul livello di organizzazione e di premeditazione di queste squadracce dovremmo soffermarci a riflettere con maggiore attenzione.
Rilanciare una pratica antifascista non è anacronistico e la realtà che ci circonda ne è tangibile dimostrazione. Non bisogna accettare, non bisogna cadere nella trappola della violenza e ancor meno nella trappola della paura.
Pensiamo che vada condannata la politica dell’equidistanza che è stata adottata sia dalle amministrazioni di destra che di sinistra che hanno reso possibile la rinascita di queste forze neofasciste, spesso molto vicine ad alcune forze politiche e alle forze dell’ordine, come è accaduto con il processo di Renato, come a Genova e in tante altre occasioni.
Come Coordinamento Giovani Comunisti della Federazione di Civitavecchia pensiamo sia necessario che sul territorio vengano contrastate tutte le forme di fascismo, velate e non, che stanno emergendo con preoccupazione facendo leva sul disagio sociale, specie in alcuni paesi dove la proposta culturale è spesso azzerata e dove mancano spazi di aggregazione, per i giovani e non solo.
Riteniamo, inoltre, che questa lotta vada affrontata unicamente sul terreno politico-culturale, con la presenza all’interno dei territori che costituisca una pressione sociale nelle realtà dove questi soggetti sono più forti e meglio organizzati. Una lotta che veda nella creazione di una memoria storica della resistenza un passaggio fondamentale in grado di sviluppare massa critica.
Le nostre armi risiedono nella storia, nella Costituzione Italiana, figlia di ideali antifascisti; nel nostro Parlamento, eletto democraticamente grazie alla resistenza partigiana, siedono forze di sinistra ed è soprattutto da queste che ci aspettiamo che vengano fatte tutte le pressioni necessarie a farla attuare e rispettare.
Crediamo che sia necessaria l’unità d’azione di tutte le forze che si riconoscono nei valori della democrazia, dell’antifascismo, della pace e della non violenza, per ristabilire la cultura della civiltà, solo con l’unione e con la riflessione collettiva si può richiedere alle amministrazioni, alle forze dell’ordine, alle cittadine e ai cittadini di far rispettare le leggi e la Costituzione, solo uniti, possiamo dare una risposta culturale a chi usa la violenza per fare politica, solo uniti possiamo sconfiggere vecchi e nuovi fascismi.
Proprio per questo motivo abbiamo pensato alla costituzione di una Rete Metropolitana Antifascista che comprenda tutti i soggetti, le realtà di movimento, le associazioni, i partiti politici che si riconoscono nei valori propri dell’antifascismo ed operano nel comprensorio di Civitavecchia.
Vi invitiamo, quindi, a partecipare alla tavola rotonda che si terrà martedì 17 Luglio alle ore 18 e 30 presso la Festa di Liberazione a Santa Marinella, con l’obiettivo di confrontarci su come (ri)lanciare una pratica antifascista e far (ri)vivere la memoria della resistenza nel territorio.
Per adesioni potete scrivere a info@gc.prc-federazionecivitavecchia.org
La loro violenza non ci fa paura, l’unica cosa che ci spaventa è l’indifferenza nei loro confronti, perché “l’ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte”(Silvia Baraldini).
Coordinamento GC – Federazione di Civitavecchia
Partito della Rifondazione Comunista – SE
manifestazioni antifa