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La statua di Garibaldi imbrattata con svastica e croce celtica
Attualità: Cronaca
del 23/08/2007 di Riccardo Marzi e Manuela Mattei
CAPANNORI (Lucca) – La raffigurazione dell’eroe dei due mondi, posta sulla rotonda di via del Casalino, nella notte è stata imbrattata con una svastica ed una croce celtica. L’amministrazione comunale ha denunciato l’atto vandalico alle autorità competenti. Il mondo politico condanna l’accaduto, sconcertato l’autore.
Un attacco alla memoria dell’eroe risorgimentale, all’artista, o all’amministrazione comunale, un passatempo o l’ennesimo gesto di rivendicazione politica in una zona, quella della piana di Lucca, dove sono forti gli attriti tra i giovani simpatizzanti di opposte fazioni politiche. Sono queste alcune delle ipotesi che starebbero dietro al gesto di uno o più vandali che, nella notte tra ieri ed oggi, hanno imbrattato la statua equestre di Giuseppe Garibaldi, posta presso la rotonda di via del Casalino a Capannori. I vandali sono entrati in azione disegnando sul dorso dell’animale una croce celtica e una svastica, che tra l’altro non è stata però raffigurata nell’accezione nazista, ma parrebbe richiamare alla simbologia orientale.
È interdetto e dispiaciuto Simone Gelli, l’autore dell’opera, costruita sul posto e inaugurata il 14 luglio scorso. “Non so proprio che pensare di questo episodio” – esordisce il 35enne artista lucchese – spero non sia un attacco alla mia persona. Di certo nella piana di Lucca non siamo in una zona tranquilla, dove spesso ci sono state liti e scontri di natura politica. Ma non so a chi sia indirizzato questo gesto. Visto che la svastica non è neanche quella nazista, potrebbe trattarsi, spero, di una ragazzata. Rimane un grande dispiacere per un’opera inaugurata da poco più di un mese e già imbrattata”.
Parlando dei lavori per la costruzione dell’opera, Gelli riferisce però di aver trovato un mattino uno striscione di natura polemica al cantiere. L’ipotesi potrebbe essere forse quella di un attacco all’amministrazione comunale locale, se si collega l’episodio di stanotte all’esposizione dello striscione, che recava la scritta “Meno stato, più luce, più sicurezza”.
Anche il sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro, condanna l’episodio: “Si tratta di un episodio gravissimo – dichiara – da condannare con fermezza. Apporre simboli di estrema destra, che richiamano valori inneggianti all’antidemocrazia e all’intolleranza su un monumento che invece è simbolo di democrazia e dei più alti valori del Risorgimento che hanno fatto l’Unità d’Italia, è un segno davvero preoccupante per le istituzioni e per la comunità capannorese tutta. Questi gesti offendono la memoria di tutti i capannoresi, violentano un’opera d’arte e feriscono la dignità di un’intera comunità. Capannori rifiuta questa vergogna e reagirà con la condanna e con la proposta. Stiamo già pensando come dare risposte di pace ai violenti, risposte che saranno più forti di ogni provocazione”.
Sull’episodio esprime sconcerto e condanna anche il capannorese assessore regionale Eugenio Baronti: “Il nero dei simboli nazisti che imbrattano il bianco abbagliante del monumento a Garibaldi – commenta – esalta e ben evidenzia l’offesa arrecata e ben testimonia a tutti fino a che livello può arrivare la viltà e la stupidità umana. Guai se qualcuno riducesse questo ennesimo atto, ad una bravata occasionale di qualche monello di strada, è una chiara e lucida strategia politica di aggressione mirata a colpire e danneggiare l’amministrazione di centro sinistra di Capannori alla quale esprimo la mia piena e incondizionata solidarietà. Ci sono purtroppo da denunciare colpevoli e gravi complicità da parte di alcune forze politiche e addirittura di istituzioni della Piana lucchese che hanno concesso spazi e cittadinanza politica ai neonazisti di Forza Nuova”.
Anche il mondo politico lucchese esprime la contrarietà all’accaduto: “Un gesto da condannare nel modo più categorico quello compiuto contro il monumento a Giuseppe Garibaldi a Capannori – dichiara il presidente della provincia, Stefano Baccelli – Un gesto, nella sua balordaggine, che offende la sensibilità civile di tutti i cittadini insieme alla memoria storica dell’intero Paese. L’ulteriore segnale di un tendenziale, pericoloso degrado, da contrastare con fermezza, della nostra cultura civica”. “Che per certa gente Garibaldi possa rappresentare un simbolo da spregiare non meraviglia: è roba vecchia – aggiunge il sindaco di Barga, Umberto Sereni -. Che per i nemici di un’Italia libera e indipendente, democratica e civile, Garibaldi ha sempre rappresentato un bersaglio, sul quale sfogare la propria mediocrità è risaputo. Il fatto è che Garibaldi resta e alla fine da questi insulti ci guadagna. I simboli di morte con cui è stata imbrattata la sua statua non annullano il simbolo della vita rappresentato da Garibaldi nel quale si riconoscono tutti coloro che vogliono un’Italia grande, democratica e giusta”.
Adesso si procederà alla pulitura della statua, realizzata in cemento, graniglia e polvere di marmo, attraverso l’applicazione di solventi. Un’operazione non facile, visto che in previsione dell’esposizione agli agenti atmosferici, la statua è stata verniciata con una sostanza idrorepellente
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