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“UOMINI E NON”
Sull’aggressione fascista al Mezza Canaja
“L’avversario ha il medesimo volto, quello dell’ufficiale franchista e del maresciallo torturatore, io sono sempre un soldato di un esercito numeroso, anche se avanzo solo in territorio nemico,
per colpire il terrore con il terrore”.
(Giovanni Pesce – “Senza Tregua”)
La sera di sabato scorso, 24 agosto, mentre la città era travolta dal gran finale del Summer Jamboree, il CSOA Mezza Canaja ha respinto in maniera radicale e decisa un’aggressione fascista premeditata.
I fatti sono estremamente chiari. Verso le ore 22 alcuni loschi individui si posizionano di fronte al centro sociale in attesa dell’inizio della serata reggae, che avrebbe avuto luogo di lì a poco.
Un’ora dopo, verso le 23, all’apertura del centro sociale, sfruttando l’ancora scarsa affluenza di persone, 5 soggetti si scagliano con foga inaudita verso l’ingresso e iniziano ad aggredire tutti quelli che si trovano sulla loro strada: i cinque sono armati di tirapugni e, fatto ancor più grave, ma purtroppo sempre più comune di coltelli!
La tipologia dell’aggressione, agita con la chiara volontà di ferire e poi fuggire, corrisponde tipicamente all’atto vile di una squadraccia fascista.
Soltanto il tempestivo e determinato intervento delle compagne e dei compagni che in quel momento stavano gestendo il centro riesce a mettere in fuga gli aggressori ed evitare danni peggiori. Purtroppo un ragazzo, che aspettava l’inizio della festa, nella confusione viene ferito non gravemente con una coltellata nei glutei, medicata ufficialmente con quattro punti di sutura.
Disgraziatamente episodi simili stanno diventando sempre più frequenti.
Questo perché, a livello nazionale, stiamo assistendo a una rinascita di movimenti organizzati di estrema destra che agiscono in maniera sempre più libera e ogni volta più violenta come conseguenza di una gestione politica basata sul “teorema degli opposti estremismi”, che equipara collettivi, comunità ribelli e centri sociali ai gruppi neofascisti, dichiarati semplicemente portatori di un’opinione di destra radicale.
Questa teoria appartiene a chi, per stupidità o mala fede, paragona azioni politiche basate su una determinata e giusta opposizione di piazza ad agguati con armi mortali contro persone inermi. E i risultati di questa gestione politica, per citare solo gli ultimi, sono: l’assassinio di una ragazzo a Focene, località del litorale romano, un anno fa all’uscita da una dance-hall reggae (strana analogia, eh?), qualche mese fa a Rimini l’incendio doloso di due auto fuori dal Laboratorio Occupato Paz, i fatti accaduti quest’estate a Villa Ada, dove un centinaio di naziskin si è presentato a un concerto della Banda Bassotti causando vari ferimenti da arma da taglio.
Ultimo, in ordine cronologico, l’aggressione ai danni di un ragazzo durante la festa dell’uva a Pergola conclusasi con l’accoltellamento ai polmoni del malcapitato.
… Ma anche a livello cittadino le cose non vanno meglio.
Infatti nonostante la cacciata di Forza Nuova un anno fa dalla Rotonda, un’importante piazza del centro storico di Senigallia, Piazza del Duca, è divenuto il luogo di ritrovo di uno sparuto gruppo di naziskin che, nella totale impunità, aggredisce sempre più frequentemente individui colpevoli solo di avere magliette non consone ai loro spregevoli gusti oppure capelli troppo lunghi.
Infine c’era da aspettarsi una tale aggressione a Senigallia, a causa del Summer Jamboree: senza voler attaccare direttamente il festival, è un fatto ormai assodato che durante questi giorni la città sia invasa da celtiche, svastiche, e fascisti pronti a colpire. Durante i giorni dei festival aggressioni a bassa intensità si sono ripetute tutti i giorni in centro, nei paraggi della Rocca, fino all’escalation finale di sabato.
Quello che chiediamo perciò è: perché le istituzioni, i partiti e gli organizzatori accettano questi avvenimenti? È forse per il fatto che si preferisce tacerli pur di continuare a sfruttare questa miniera d’oro per le casse cittadine? Oppure perché non si è in grado di garantire una governabilità dell’evento? Perchè le persone aggredite invece di rivolgersi alle autorità preposte, chiedono aiuto a noi?
In ogni caso è inaccettabile che il Summer Jamboree continui a svolgersi secondo queste condizioni. Non certo perché il Mezza Canaja è in pericolo; infatti gli aggressori sono stati respinti, chi voleva impaurirci è fuggito a gambe levate e chi voleva causarci ferite si sta ancora leccando le proprie.
Il pericolo è piuttosto per i cittadini e per gli stessi partecipanti al festival che sono costretti a temere per la propria libertà ed incolumità.
Auspichiamo che le istituzioni e gli organizzatori trovino una soluzione a tali problemi, che impediscano a questi neofascisti di scorrazzare liberamente e impunemente per la città durante i giorni del Summer Jamboree; siamo pronti e aperti a un dibattito pubblico, ma vogliamo che gli organizzatori, le istituzioni e soprattutto il sindaco si esprimano chiaramente e pubblicamente al riguardo.
“Segnaliamo che sabato 25 agosto intorno alle ore 22:15 alcuni skinheads riconducibili all’area dell’ estrema destra per le loro spille e toppe, sono entrati all’improvviso nei locali del Centro Sociale Autogestito di Senigallia (AN), aggredendo i pochi presenti. Gli aggressori, probabilmente di origine veneta, armati di tirapugni e coltelli hanno ferito ad un gluteo un giovane turista bergamasco, a Senigallia per le vacanze, procurandogli una ferita da taglio curata al pronto soccorso della città. Il giovane ha sporto denuncia contro ignoti. Gli aggressori sono stati messi poi in fuga.
Nella serata sono intervenuti in solidarietà sul luogo dell’aggressione rappresentanti del mondo politico cittadino, della Giunta Comunale e dell’ANPI di Ancona.”
fatto segnalato da ANPI ANCONA
in allegato comunicato stampa PRC Federazione di Ancona
segue articolo Corriere Adriatico 29.08.07.
“Episodio estraneo al festival”
SENIGALLIA – “Il Summer Jamboree è una festa, quegli episodi di violenza non hanno nulla a che vedere con il festival”. Il sindaco Luana Angeloni interviene sulla vicenda che ha visto coinvolto il centro sociale Mezza Canaja chiede che non vi siano sovrapposizioni tra atti di violenza ed il festival anni ’40 e ’50 conclusosi domenica. Dai primi dati il Summer Jamboree avrebbe superato di gran lunga le 100 mila presenze. Nel descrivere quella che hanno definito una aggressione fascista, un giovane è rimasto lievemente ferito da un coltello ai glutei ed altri sarebbero stati colpiti dai cosiddetti tirapugni, i ragazzi del Mezza Canaja a 48 ore da quell’episodio (i fatti risalgono a sabato scorso intorno alle 23) che è oggetto di una querela presenta ai carabinieri di Senigallia avevano dichiarato: “Il Summer Jamboree attira frange di estrema destra. Durante il Summer Jamboree non è passato giorno che persone riconducibili all’estrema destra abbiamo creato problemi con persone insultate, ricorse o picchiate. Abbiamo ospitato persone, come artisti di strada che avevano paura. È possibile allora che il Comune e gli organizzatori di questa manifestazione (che non contestiamo in quanto tale) non sappiano cosa accada e non hanno il controllo della situazione?”.
Parole rivolte in particolar modo al primo cittadino, che a sua volte tiene a puntualizzare alcuni elementi, affinchè di evitino fraintendimenti. “Il Summer Jamboree – rimarca Luana Angeloni – è un grande evento che attira migliaia di persone e ciò è stato sotto gli occhi di tutti. Quando si verifica una così elevata concentrazione di pubblico può accadere che si presentino dei facinorosi. Ogni forma di violenza, fisica o verbale, deve essere condannata e sono fermamente convinta che la situazione debba essere tenuta sotto controllo. Detto questo però non mi sento affatto di associare quegli atti di violenza ad una manifestazione fatta di buona musica, colore e sano divertimento”.
Dunque per il primo cittadino il capitolo sembrerebbe chiuso. Il Summer Jamboree resta un grande evento, con tutto ciò che questo comporta e con episodi come denunciato che restano comunque del tutto marginali.
COMUNICATO STAMPA
Il Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea è costretto per l’ennesima volta a dover prendere posizione in merito ad un’ aggressione di stampo neo fascista, stavolta nella nostra provincia.
Ci riferiamo al ferimento di un giovane avvenuto nella notte del 25/08/2007 sull’atrio di un noto Centro Sociale di Senigallia. Gli aggressori erano, per il loro tristissimo look, chiaramente riconducibili all’area dell’estrema destra. Si sono presentati all’ingresso dei locali del Centro e hanno cominciato a colpire a casaccio chiunque fosse presente, nonostante siano stati immediatamente scacciati hanno fatto in tempo a ferire con un coltello un ragazzo di Vicenza in villeggiatura a Senigallia. Le ferite riportate sono state considerate guaribili in sette giorni e il giovane, a cui va tutta la nostra solidarietà e l’appoggio morale di cui avrà bisogno, ha sporto denuncia.
Fin qui i fatti. Ma il nostro Partito vuole porre l’attenzione sull’aumento esponenziale e generalizzato delle aggressioni di stampo nazi-fascista su tutto il territorio nazionale. Senza dimenticare i fatti accaduti lontano dalla nostra regione (come l’assalto armato al concerto della Banda Bassotti a Villa Ada a Roma) basti ricordare il ferimento un anno fa di una ragazza in Piazza Pertini ad Ancona durante i festeggiamenti per la vittoria nei mondiali di calcio, il mai chiarito incendio della Palestra Popolare Antirazzista “Assata Shakur” alla Baraccola, le due aggressioni a Fano ai danni di due dirigenti dei DS e di un ragazzo vicino all’area antagonista, il recente accoltellamento all’addome di un giovane a Pergola e svariati altri casi minori dove, a essere protagonisti in atti di violenza, sono spessissimo persone fascinate dalle deliranti farneticazioni dei movimenti neo fascisti e nazisti.
Rifondazione si sente erede diretta di quella parte sana della società italiana che, nelle sue varie componenti, cattolica, liberale, socialista e comunista, con questi residuati della storia ha già chiuso politicamente i conti il 25 Aprile 1945. Non staremo perciò quia confutare o analizzare i moventi che spingono molti giovani disadattati a nascondersi dietro una svastica o un fascio littorio per dare una parvenza di “idealità” a quelle che sono solo pulsioni criminali che come tali, quindi, devono essere trattate e perseguite. Purtroppo è sotto gli occhi di tutti che la nostra società si stia sfaldando e sempre più deboli tra i giovani sono i legami ideali che hanno dato al nostro paese una Costituzione condivisa. Questo rende alcuni di loro sensibili al richiamo di certi “pifferai magici” che sventolano in alto il vessillo di falsi valori, ma che nella sostanza, li istigano alla violenza solleticando un delirante senso di invulnerabilità e impunità.
Per evitare che questi fatti si moltiplichino ulteriormente, la Segreteria Provinciale del PRC chiede con fermezza alle forze dell’ ordine, alla magistratura, alla prefettura e a tutte le istituzioni preposte a tutelare la sicurezza dei cittadini, di affrontare questo fenomeno. Questo infatti è un problema di ordine pubblico, di delinquenza che si maschera da scontro politico, di sicurezza del territorio. Il nostro partito si farà carico di affrontare il disagio sociale che lascia una piccola parte dei nostri giovani vulnerabili al richiamo di idee anti civili e insieme a tutti i partiti, movimenti, associazioni che si riconoscono nell’antifascismo (prima fra tutte l’ANPI) ci prendiamo l’impegno a organizzare iniziative per rafforzare lo spirito democratico del nostro paese. L’incolumità dei cittadini e la sicurezza delle strade è onere delle Autorità preposte, a cui chiediamo un forte segnale di attenzione al fine di prevenire e reprimere certi tristi rigurgiti di violenza.
Segreteria provinciale PRC-SE
Ancona
Mezza Canaja: “Siamo stati aggrediti con i coltelli”
Nel parapiglia di sabato un ferito
Spuntano i coltelli al centro sociale autogestito «Mezza Canaja». Sabato sera poco prima delle 11 nella sede dei no global sul lungomare Da Vinci hanno fatto irruzione tre sconosciuti – due dei quali armati di coltello ed uno di tirapugni – mentre altri due sarebbero rimasti a fare da palo sul lungomare. Nella foga dell’irruzione, gli aggressori hanno prima colpito con un pugno al volto un giovane della provincia di Vicenza, che con altri due amici stava attendendo l’apertura del «Mezza Canaja» dove era in programma una serata con musica reggae. Quando il fratello del vicentino – un ragazzo di 18 anni – che era rimasto sul muretto del lungomare ha notato il parapiglia, è intervenuto in sua difesa ma nella colluttazione è stato ferito con il coltello al gluteo sinistro per fortuna in maniera lieve. Il ragazzo è stato trasportato al pronto soccorso e qui i medici gli hanno suturato la ferita con tre punti, emettendo una prognosi di sette giorni. Gli aggressori comunque sono stati respinti dai no global del «Mezza Canaja» che hanno reagito all’intrusione. A parte il vicentino, nessun altro contendente ha dovuto ricorrere allecure mediche. E mentre sull’episodio stanno svolgendo indagini carabinieri, il centro sociale stigmatizza quanto avvenuto.
«Si è trattato di una aggressione premeditata con l’obiettivo di fare male – affermano i no global che non intendono fornire i propri nomi, né loro fotografie per paura di ritorsioni -. Se a livello nazionale assistiamo ad una escalation di episodi di violenza da parte di frange di estrema destra o di bande neo fasciste, a Senigallia il fenomeno è preoccupante. Piazza del Duca nei week end è diventata punto di ritrovo per naziskin che arrivano da fuori. E soprattutto nei giorni del `Summer Jamboree’ la presenza di queste
persone ha coinciso con numerosi episodi di provocazione o con risse, anche con gli stessi partecipanti al festival. La nostra non è una iniziativa contro il `Summer’, ma una azione che tuteli sia il Comune che gli stessi organizzatori (obiettivo è di isolare queste frange` che possono agire indisturbate nei giorni del festival. Perchè sono autorizzate queste scorribande? E’ possibile che non ci sia chi controlli? Invece di criticare il nostro campeggio “Plage sauvage” sarebbe bene che venisse impedito a queste persone – peraltro facilmente riconoscibili dalle svastiche o tatuaggi – di partecipare all’evento per non rovinare la festa a quanti vengano per ascoltare la musica. Purtroppo dobbîamo prendere atto che il `Summer Jamboree’ ha dato troppo spazio negli ultimi anni al moto raduno. Tra questi biker si annidano i naziskin. Di certo non è possibile andare avanti così. Chiediamo dal sindaco, dalle forze politiche ed anche dagli organizzatori – sui quali non possono esserci dubbi di malafede – delle risposte precise. Altrimenti il prossimo anno organizzeremo il Plage sauvage’ in concomitanza con il `Summer Jamboree’».
da Il Resto del Carlino
Pubblicato il 28-08-2007