pubblicato il 19.10.07
Varese, arrestati due neonazisti: per una lotta di potere incendiavano locali ·
Avrebbero appiccato due incendi ad altrettanti locali pubblici nel Varesotto e nel Vercellese, in un tentativo di estorsione legato a una lotta di potere interna a un gruppo di estrema destra: è questa, in sintesi, l'accusa nei confronti di due milanesi arrestati dalla Digos di Varese. Si tratta di due commercianti, uno dei quali è fratello di Stefania Ariosto, la "teste Omega" dei processi a Cesare Previti.
Gli arrestati, come riferito stamani in Questura a Varese, sono Carlo Ariosto, di 51 anni, e Alessandro Campesi di 57, che saranno ascoltati nei prossimi giorni dal gip.
L'ordinanza di custodia cautelare nei loro confronti, in cui si contestano i reati di incendio doloso e tentata estorsione in concorso, si collega di fatto all'inchiesta della Procura di Varese sulla costituzione di un movimento di ispirazione neonazista, nell'ambito della quale un mese fa sono state indagate circa cinquanta persone.
A Carlo Ariosto e ad Alessandro Campesi la Procura contesta due incendi a scopo di intimidazione appiccati a due locali di Buguggiate (Varese) e di Rima San Giuseppe (Vercelli), ma anche l'invio di lettere di minaccia agli investigatori varesini dietro la sigla "Vigilanza democratica territoriale", che ha rivendicato i roghi.
Mentre i due attendono di chiarire la loro posizione davanti all'autorità giudiziaria, continuano le indagini della Digos nel filone principale dell'inchiesta. A un indagato nel gruppo di presunti neonazisti (che finora hanno respinto le accuse) la Polizia avrebbe trovato anche 17 adesivi che, a quanto si sa, inneggiano al movimento di Hezbollah. Al momento non ci sono prove di legami con l'estremismo islamico, ma il procuratore di Varese Maurizio Grigo ha dichiarato che anche su questo fronte si stanno facendo approfondimenti.
"unita on line":http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=69834
(AGI) - Varese, 9 ott. - *Pesanti minacce al pool di investigatori varesini* che qualche settimana fa ha portato a termine un blitz contro un gruppo di presunti neonazisti. Sono contenute in tre lettere firmate 'Vigilanza democratica territoriale' e recapitate in busta chiusa il 28 settembre scorso al Procuratore Capo di Varese, Maurizio Grigo, al suo sostituto Luca Petrucci e al Questore Matteo Turillo. Le missive sono state redatte con una macchina per scrivere e si compongono di una cartella ciascuna. Della loro esistenza ne ha dato conferma oggi lo stesso Grigo spiegando che in ogni caso "non bisogna creare alcun allarmismo anche se non le sottovalutiamo certamente". Grigo aveva gia' ricevuto minacce, in particolare dalle Brigate Rosse durante gli 'anni di piombo'. La stessa 'Vigilanza democratica territoriale' ha rivendicato un incendio doloso ai danni di una baita-rifugio a Rima San Giuseppe (Vercelli), la cui gestione risulta affidata alla Rivendell, cooperativa riconducibile al Consigliere comunale di Busto Arsizio Francesco Lattuada (An) autosospesosi a seguito dell'avviso di garanzia a lui recapitato. La stessa sigla era comparsa pure sui muri della baita. In luglio si attribui', inoltre, un episodio simile ai danni del 'Biergaterten' di Buguggiate (Varese) gestito sempre dalla Rivendell. Un mese fa l'inchiesta varesina aveva portato a 39 perquisizioni a persone riconducibili al Movimento Nazional Socialista dei Lavoratori', partito che viene indicato di 'stampo nazista' e che si era anche presentato in alcuni comuni per le Amministrative dello scorso anno. Gli investigatori si chiedono se fra gli incendi dolosi ai danni di Lattuada e le lettere minatorie possano esservi collegamenti. (AGI)
"agi":http://www.agi.it/milano/notizie/200710091701-cro-rmi1039-art.html
Varese - Il 23 aprile al Centro del lago si tenne la festa per il Fuhrer. Indagini anche su un misterioso incendio doloso
*Quel compleanno di Hitler celebrato a Buguggiate*
«Heil Hitler». «Brucia l’ebreo». «Cantavano così: era inequivocabilmente una festa nazista», sussuranno gli inquirenti. Di più: era la festa per il compleanno di Hitler ed è stata organizzata, secondo quanto risulta agli inquirenti, il 23 aprile al Biergarten Centro del Lago di Buguggiate, una struttura dove solo una settimana fa si beveva birra e si mangiava salsiccia alla festa della Lega. In Aprile, invece, nel locale erano arrivati esponenti del movimento che, secondo le indagini, si richiama al nazismo: hanno cantato e bevuto in nome del Furher, mentre la polizia ascoltava tutto. Sembra impossibile, eppure è successo, in una serata in cui le telecamere della polizia hanno filmato e captato frasi e canzoni che costituiscono materiale probatorio agli atti dell’inchiesta.
Il gestore del locale è Franco Lattuada, il capogruppo di An a Busto Arsizio indagato. L'interessato non conferma e non smentisce la circostanza della festa, ma precisa che lui, in ogni caso, non è mai stato l'organizzatore di alcun evento politico: "Non abbiamo mai organizzato una festa del genere - dichiara a Varesenews - noi concediamo il locale per qualunque tipo di celebrazioni, siano quelle di compleanno che quelle di paritti e associazioni, anche di sinistra, l'orientamento ideologico di chi affitta il locale non mi riguarda».
La festa hitleriana viene considerata dai pm come una conferma del carattere nazista delle attività degli indagati, insieme al materiale di propaganda, rintracciabile anche su internet. A Buguggiate, tuttavia, quella sera, non sono state consumate azioni violente – mai contestate nell’inchiesta – ma solo frasi e inni. Tuttavia, la polizia sta indagando anche su un altro episodio che riguarda il locale, questa volta come oggetto di intimidazione: un incendio doloso verificatosi lo scorso 28 luglio. In quell’occasione bruciò un sottotetto, con danni per diversi milioni. “Un episodio che stiamo valutando” spiegano i pm.
Dalla festa di Buguggiate alle perquisizioni il passo è breve, e allargando lo specchio di indagine si scopre un profilo ideologico del movimento, legato a doppio filo con la tradizione ideologica del terrorismo nero neonazista – quello stragista per intenderci - e che ha come abitudine quella di organizzare proprio raccolte di fondi a sostegno dei detenuti in carcere per azioni eversive, ad esempio il terrorista nero Pierluigi Concutelli. Personale spesso proveniente dai centri sociali “neri”, una rete di circoli della destra ideologica estrema, non sempre coincidente con il mondo skinheads (considerato rozzo e soprattutto capace di attirare troppo l’attenzione della polizia); tra questi gli inquirenti hanno citato “Casa Pound” di Roma. Non risultano altre sigle coinvolte; perquisita anche la casa del capogruppo di An in consiglio comunale a Busto Arsizio Francesco Lattuada.
"vareselaghi":http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=80378
Neonazisti: dopo le perquisizioni della Digos in casa di un consigliere la risposta del sindaco
*«Querelerò i nipoti di Stalin»*
di MARCO FUGGETTA Il sindaco Emili si scaglia contro i partiti della sinistra radicale: «Querelerò i nipotini di Stalin».
Prc, Verdi, Pdci e Sd avevano infatti accusato la giunta comunale di «aver coperto politicamente e finanziato gruppi esplicementi inneggianti al fascismo e al nazismo». A rispondere alle accuse è stato anche il consigliere comunale di An, Alessandro Stazi, finito nell'inchiesta partita dalla Procura di Varese legata al «Movimento dei lavoratori nazionalista e socialista». Stazi ha replicato: «L'esito delle indagini è negativo, non è stato trovato niente». La perquisizione della Digos di Rieti nell'abitazione di Stazi «è iniziata alle 6:30» ed è proseguita per cinque ore. «Mi hanno controllato tutto: computer, libri, sfogliandoli pagina per pagina, cellulari», ha raccontato il giovane consigliere nella conferenza stampa convocata da An alla quale erano presenti Guglielmo Rositani, il presidente provinciale Felice Costini ed il capogruppo al Comune Attilio Carucci. «Sono completamento estraneo al partito oggetto d'indagine - ha proseguito Stazi - non conosco il loro statuto, le finalità e non mi interessano. Mi ritengo estraneo da qualsiasi forma di odio razziale, è estranea alla mia cultura e anche alla cultura della destra. Non ho mai avuto tessere di partito all'infuori di quella di An dal 1997. Sono sempre stato candidato nel '98 e nel 2002 in circoscrizione, anno nel quale ho collaborato con la Giunta Cicchetti alla realizzazione del cimitero per le altre confessioni religiose. E quest'anno sono stato eletto al consiglio comunale, quindi ho sempre fatto una vita democratica. Ho piena fiducia nella magistratura e rimango totalmente a disposizione». Fin qui la difesa del ragazzo finito nel ciclone ma oltre a lui hanno parlato, eccome, anche gli altri esponenti di An. Costini ha spiegato «che An non chiederà assolutamente la sospensione di Stazi né dal partito né dal consiglio comunale». Poi il presidente di An ha ricordato che «in 25 anni di politica a Rieti non si è mai registrato alcun episodio di intolleranza razziale» e, ancora, che An «rifiuta di essere trascinata in questa situazione. Non abbiamo nulla da nascondere». La solidarietà è arrivata anche da Rositani che non entra «nel merito dell'indagine» ma ha spiegato che «da quanto emerso finora dalle perquisizioni mi sembra una bolla di sapone». Il passo dalla cronaca giudiziaria allo scontro politico è breve, favorito dal comunicato emesso dalla sinistra radicale nel pomeriggio di martedì in cui si accusava l'amministrazione comunale. Nota definita unanimemente dai presenti un «atto di sciacallaggio», con Carucci che ha definito «vergognoso» il fatto che «alcune persone si nascondano dietro alle sigle di partito per esprimere giudizi su questa vicenda. È scorretto anche tirare in ballo la giunta Emili. È una condotta veramente vergognosa».
"il tempo":http://www.iltempo.it/lazio_nord/2007/09/20/42726-neonazisti_dopo_perquisizioni_della_digos_casa_consigliere_risposta_sindaco.shtml
varese
*Neonazisti, l’indagine continua Ci sono connivenze politiche?*
Sempre più inquietanti i retroscena che emergono dall’inchiesta sulle cellule neonaziste partita dalla Procura varesina, con indagini, oltre che a Varese, anche a Milano, Lecco, Como. Un’attività investigativa, quella portata avanti dalla Digos da un anno a questa parte, che ha finito per scoperchiare un mondo di personaggi, gruppi, simboli, parole d’ordine, armi, che sembra molto radicato e diffuso nella nostra provincia. Un territorio da sempre caratterizzato da un lungo filo nero che, in stagioni diverse e con diversi protagonisti, è spesso riemerso in superficie come un agghiacciante fiume carsico che si richiama al passato. Ben 47 gli indagati (dei quali non è stata rivelata l’identità) in un’inchiesta partita dalla presenza, alle ultime elezioni amministrative, delle liste del farneticante Partito Nazionale Socialista dei Lavoratori (riuscito a fare eleggere un suo esponente a Nosate, nel Milanese, e nessuno nel Varesotto). Ma non ci si ferma soltanto a questa sigla delirante: l’inchiesta, che promette ulteriori e clamorosi sviluppi, ha riguardato anche il capogruppo di An al Consiglio comunale di Busto, Checco Lattuada, e l’associazione bustocca “Comunità Giovanile”. Tra i centri frequentati da coloro che sono finiti nelle maglie dell’inchiesta sui gruppi contrassegnati dalla svastica, il locale “Centro del Lago” di Buguggiate (ex “Crazy Bull”), dove era stato celebrato l’anniversario della nascita di Adolf Hitler e dove si ritrovavano gli aderenti al Mlns. Altro circolo che avrebbe interessato gli inquirenti, la “Corte dei brut” a Groppello di Gavirate, altro circolo di ritrovo abituale di elementi legati alla destra radicale. Quali possano essere gli sviluppi dell’inchiesta della Procura varesina è difficile immaginare. Non si può tuttavia escludere che le indagini vogliano approfondire anche contiguità dell’area ideologica e politica sotto inchiesta con esponenti di forze politiche. In un volantino di rivendicazione diffuso dopo il rogo all’ex “Crazy Bull di Buguggiate”, firmato da un sedicente gruppo di “Vigilanza Territoriale Democratica”, si fa esplicito riferimento a elementi fascisti che «operano sotto copertura di simpatizzanti della Lega Nord». Alla magistratura ora il compito di sviscerare questi intrecci e di indagare su queste e altre connivenze inquietanti per tutto il tessuto democratico della provincia di Varese. Andrea Giacometti
"luceonline":http://www.luceonline.org/LuceArticoli/2007/20070923_91.htm
news
r_lombardia
articolo precedente
articolo successivo