Isernia: Aggressione fascista. Ferito il presidente del locale circolo Arci
La notte scorsa, intorno alle 2.00 all’ingresso del Circolo Arci di Isernia, sito in vico Ciarlante,9 si è verificato un episodio molto grave e, per la città, assolutamente mai registrato prima.
Un giovane, noto per la sua militanza nell’estrema destra e sempre vistosamente coperto di simboli nazisti, stava per introdursi nei locali dell’Associazione, riservati ai soli iscritti, quando è stato fermato dal presidente Celeste Caranci, in primo luogo perché era ovviamente sprovvisto di tessera ARCI, associazione culturale nata sui principi dell’antifascismo e della democrazia;
in secondo luogo perché il suo ingresso provocatorio avrebbe potuto rappresentare un pericolo per lui stesso e per i frequentatori.
La reazione del ragazzo è stata incredibile: ha estratto un coltello e ha colpito il nostro socio due volte. Ricoverato subito al pronto soccorso, Celeste, che ha rischiato la perforazione di un polmone e la rescissione dell’arteria femorale, dopo accurate analisi, è stato dimesso in mattinata con una prognosi di 15 giorni.
In noi volontari dell’Arci, che lavoriamo per l’aggregazione intorno alle tematiche sociali, la cittadinanza attiva e l’accoglienza, questa vile aggressione ha causato profonda indignazione e dolore.
Già da vari mesi, sia la nostra sia altre organizzazioni segnalavano alle autorità competenti la presenza ad Isernia di un gruppo di naziskin che ostentavano nell’abbigliamento svastiche e affiggevano manifesti inneggianti al fascismo.
Sono state fatte regolari denunce per scritte minatorie anche sul portone della bottega dello stesso nostro presidente.
Se il problema non fosse stato sottovalutato da parte delle istituzioni preposte e dell’opinione pubblica si sarebbe potuto evitare questo gravissimo episodio.
Arci Isernia
_______________________
L’aggressione fascista a Isernia, che ha portato al ferimento di un amico e compagno fraterno Celeste Caranci, ha acceso i riflettori su un preoccupante fenomeno che merita attenzione da parte di tutte le forze democratiche.
In questi anni sono aumentati a dismisura, fino ad assumere un carattere di orribile regolarità, le aggressioni operate da gruppi neo-fascisti e neo-nazisti ai danni di centri sociali, luoghi di aggregazione culturale, sedi politiche e persone di sinistra, migranti, gay, lesbiche, transessuali.
Anche in Molise, è facile vedere frasi antisemite e naziste che da anni appaiono in alcuni muri dei comuni della nostra regione.
Credo che in questi anni in troppi, nelle istituzioni, nelle forze politiche e anche in tanta parte della società civile si è guardato con distrazione a questo fenomeno.
Poco si è fatto per evitare la lenta ma inesorabile legittimazione di ideologie e culture che sono al bando per legge nel nostro paese e che tali devono rimanere, anzi a talune forze si è data la possibilità di presentazione alle elezioni amministrative nella provincia di Isernia.
Si è prodotta una logica sbagliata, che rischia di porre l’aggregazione fascista, nazista e razzista sullo stesso piano della radicalità espressa da esperienze di autorganizzazione sociale e partecipazione democratica.
La vile aggressione a Celeste deve offrire una occasione di incontro e di discussione a tutti coloro che, anche a causa dei fatti accaduti all’Arci di Isernia, hanno colto la gravità del problema.
C’è bisogno di dare una risposta politica forte e chiara al rigurgito fascista.
Mobilitiamoci allora! Per difendere luoghi come l’Arci di Isernia, uno dei pochi spazi di aggregazione sociale nella nostra regione.
Diciamo basta all'indifferenza di chi ritiene che movimenti che, si ispirano chiaramente al ventennio più buio della nostra storia, possano avere legittima cittadinanza politica nel nostro paese e nella nostra regione.
Svegliamoci! Per difendere tutti insieme le nostre idee, i nostri diritti, i nostri spazi.
Italo Di Sabato – responsabile Osservatorio Repressione del Prc/Se
*Accoltellato da un giovane fascista il presidente dell'Arci*
*di Paolo De Chiara*
Non doveva succedere nel capoluogo pentro. L'accoltellamento vile e barbaro, ai danni del presidente della sezione Arci di Isernia, Celeste Caranci, non può passare sotto silenzio. Gli atti di stupida violenza ideologica non possono essere, come nei mesi scorsi, sottovalutati.
Il primo contatto, infatti, tra il dirigente dell'Arci e il giovane naziskin già si ebbe nel settembre scorso, quando alla Festa de l'Unità, gli agenti della Digos e della Polizia del capoluogo pentro dovettero intervenire per chiudere lo spiacevole episodio. A volte, far finta di non vedere e non sentire, porta a determinati atteggiamenti, spalleggiati dai giudizi bonari di chi, immerso nei valori dell'antifascismo e della resistenza, crede che sia normale che un giovane possa indossare simboli del fascismo e del
nazismo, ideologie responsabili di morte, sciagura e di estrema violenza.
Forse, a volte, sarebbe opportuno anche indignarsi quando in una città vengono affissi manifesti con gli stessi simboli.
Ma sino ad ora a Isernia nessuno si è minimamente preoccupato di questa situazione.
Ora bisognerà assolutamente partire dal fatto violento e criminale, commesso dal 25enne isernino, ora agli arresti con l'accusa di "tentato omicidio", forse, con l'aggravante di aver tramato in questi ultimi quattro mesi. Molti sostengono che lo stesso soggetto non è nuovo a determinati atteggiamenti e
ancora altri sono convinti di averlo visto, qualche settimana fa, nei pressi del Circolo Arci del centro storico, luogo frequentato da persone tranquille e impegnate nei problemi reali della vita.
Proprio in questo luogo si è registrato il gravissimo episodio. Due
coltellate, che fortunatamente non hanno colpito punti vitali, ma che hanno reso pubblico un problema serio da affrontare e risolvere.
Questi due fendenti devono assolutamente essere interpretati come un segnale negativo per l'intera comunità isernina. La città, da un giorno all'altro, scopre l'intolleranza, il razzismo e la violenza, nascoste dietro simboli che ancora fanno piangere e riflettere.
E' la prima volta che nel capoluogo pentro si registra un fatto di così estrema violenza.
Sarà assolutamente necessario capire con chi era il 25enne quella sera e se ci sono dei fiancheggiatori pronti a prendere il suo posto.
Le due coltellate non possono essere semplicemente accostate ad uno sfogo, ma devono essere interpretate come un preciso segnale.
E' mai come questa volta si potrà far finta di nulla.
Soprattutto per evitare che nei prossimi mesi si possano registrare altri episodi spiacevoli e violenti.
Molti gli attestati di solidarietà nei confronti di Celeste Caranci, molto conosciuto nel capoluogo pentro per la sua attività artigianale.
Ma sembra ancora non pervenuta la solidarietà del centro-destra isernino, provinciale e regionale. Anche in queste piccole cose si capisce molto.
Da
PrimaPaginaMolise.it
Aggressione a Caranci, Crudele resta in carcere
La sede dell'Arci di Isernia Convalidati gli arresti del 25enne Giovanni Crudele, accusato di aver accoltellato nella notte tra sabato e domenica il presidente dell'Arci di Isernia Celeste Caranci. A stabilire la convalida, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Isernia Luigi Cuomo.
Il giovane, ascoltato in presenza del suo legale, avrebbe sostenuto di aver agito per legittima difesa, dopo essere stato affrontato da Caranci e altre persone, mentre usciva da un locale nelle vicinanze dell'associazione Arci.
Diversa la versione del presidente del circolo, secondo il quale il giovane di estrema destra, dopo che gli era stato impedito l'ingresso, a seguito di un diverbio scoppiato per vecchi rancori politici, avrebbe tirato fuori il coltello, colpito Caranci per ben due volte allo stomaco e sarebbe poi fuggito, per essere quasi subito riacciuffato dai carabinieri di Isernia e arrestato con l'accusa di tentato omicidio.
Caranci è finito in ospedale per le ferite riportate. Curato e dimesso, ne avrà per una ventina di giorni.
Intanto l'eco della vicenda dell'accoltellamento di sabato notte approda a Palzzo Chigi.
L'aggressione, subito condannata unanimemente dalla sinistra molisana ed etichettata come vile e di stampo fascista, giunge ora in Parlamento, attraverso un'interrogazione con risposta scritta presentata dall'onorevole Francesco Caruso, esponente di Rifondazione comunista.
Di seguito il testo integrale dell'interrogazione indirizzata al Ministro degli Interni Giuliano Amato.
"La notte tra il 12 ed il 13 gennaio, all'ingresso del circolo Arci di Isernia, in vico Ciarlante n. 9, un giovane noto per la sua appartenenza a formazione politica di estrema destra e con l'abbigliamento vistosamente coperto da simboli neofascisti, Giovanni Crudele di 25 anni ha cercato di introdursi con forza all'interno dei locali del circolo riservato ai soli soci, quando è stato fermato dal presidente del circolo Celeste Caranci, in primo luogo perché era ovviamente sprovvisto di tessera ARCI, associazione culturale nata sui principi dell'antifascismo e della democrazia;
La reazione del Crudele è stata violenta ed incontrollata: ha estratto un coltello e ha colpito Celeste Caranci due volte all'addome. Ricoverato subito al pronto soccorso, Caranci, che ha rischiato la perforazione di un polmone e la rescissione dell'arteria femorale, dopo accurate analisi, è stato dimesso nella giornata di domenica 13 gennaio con una prognosi di 15 giorni;
Secondo fonti giornalistiche (quotidiano "Primo Piano Molise" del 14 gennaio2008) Giovanni Crudeli apparterebbe al movimento politico "Fascismo e Libertà" che da anni opera ad Isernia;
Considerato che
le aggressioni di stampo nazi-fascista negli ultimi anni sono aumentate pericolosamente;
più volte nel corso di questi anni rappresentanti istituzionali del Partito della Rifondazione Comunista del Molise ed il coordinamento regionale dell'Anpi hanno inviato missive al Prefetto ed al Questore di Isernia per esprimere la preoccupazione dell'espandersi di formazioni neofasciste e neonaziste sul territorio isernino;
nonostante il grave episodio che è costato il ferimento di Celeste Caranci, la questura di Isernia con nota stampa, pubblicato sul quotidiano "Primo Piano Molise" il 15 gennaio 2008, ritiene che non ci sia motivo di preoccupazione;
sul quotidiano " Nuovo Molise Oggi" del 15 gennaio 2008 il segretario regionale del movimento "Fascismo e Libertà" Marco De Simone stigmatizza l'accaduto e dichiara che"... Il nostro partito è una formazione politica che si ispira alla dottrina fascista..."
Per sapere
in che modo intenda agire per arginare il pericoloso diffondersi di episodi di squadrismo da parte di appartenenti a formazioni di estrema destra, neofasciste e neonaziste;
se non ritiene che la formazione politica "Fascismo e Libertà" che ha come simbolo un fascio littorio anche in merito alle dichiarazione rese alla stampa del segretario regionale del Molise, vada sciolto e perseguito legalmente in quanto palesemente in contrasto con la Costituzione Repubblicana;
Roma, 16/01/08
On. Francesco Caruso
azioni_fasciste
r_molise