IRAN/ FIORE: CON AHMADINEJAD CONTRO LOBBY EBREO-AMERICANE (CORR.)
"Perché non c'è lo stesso rigore con la Cina comunista?"
postato 1 giorno fa da APCOM
Roma, 5 giu. (Apcom) - Unico uomo politico italiano ad aver stretto la mano al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, il leader di Forza Nuova Roberto Fiore spiega al Corriere della Sera di essere "orgoglioso di avergliela stretta".
"Gli ho detto - racconta Fiore - che noi di Forza nuova siamo contrari a ogni ipotesi di guerra auspicata dalle lobby ebreo-americane contro il popolo iraniano". Fiore contesta quella che definisce la "visione manichea del Medio Oriente" nella quale "i buoni sono quelli che stanno con Israele, i cattivi sono invece tutti gli altri", accusa Israele di non praticare l'uguaglianza tra le confessioni religiose, perché "c'è una prevalenza quasi razziale degli ebrei su una larga parte della popolazione palestinese".
Il leader di Forza nuova infine punta il dito sui politici italiani: "Perché, mi dica, tutto questo rigore diplomatico non lo sfoggiano anche con la Cina comunista dove i diritti umani sono letteralmente calpestati?". La risposta? "Glielo spiego io, il perché: perché con la Cina tutti fanno un sacco di affari economici", conclude Fiore.
Alice
Vertice Fao, Forza Nuova: Israele dovrebbe essere come la Svizzera.
Giugno 5, 2008
Roberto Fiore, europarlamentare e capo dell’organizzazione italiana di estrema destra Forza Nuova, ieri al Vertice Fao di Roma ha incontrato il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, gli ha stretto la mano e gli ha espresso la propria solidarietà.
In un’intervista sul Corriere della Sera, Fiore afferma di non curarsi delle critiche mosse contro di lui per questo gesto e di essere orgoglioso di aver stretto la mano di Ahmadinejad, un capo di Stato che a Roma è ignorato dalla maggior parte dei politici.
Al presidente iraniano Fiore ha detto che Forza Nuova è “contraria ad ogni ipotesi di guerra auspicata dalla lobby ebreo-americana contro l’Iran”. E prosegue: “I buoni sono quelli che stanno con Israele, i cattivi invece sono tutti gli altri. *Un certo antisemitismo è giustificabile*.”
L’ideale, secondo lui, sarebbe che Israele fosse come la Svizzera, una nazione dove esiste uguaglianza fra le varie etnie e le varie confessioni religiose, mentre in Israele c’è una prevalenza quasi razziale degli ebrei su una larga parte del popolo palestinese.”
Nel frattempo, al Vertice Fao i delegati, vice ministri e ministri dell’agricoltura di 183 paesi sono sempre al lavoro per mettere a punto il documento finale sulle proposte e sulla metodologia per far fronte alla crisi alimentare. E’ verosimile pensare che alla comunità internazionale non verranno chiesti aiuti finanziari ma solamente la messa in pratica di alcune misure, in collaborazione con le agenzie delle Nazioni Unite e sotto l’egida del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon.
Dal ministro degli Esteri italiano Franco Frattini arriva la proposta di una “banca europea del grano” che crei scorte strategiche a cui poter far capo in caso di emergenza. Questo meccanismo permetterebbe di stabilizzare i prezzi agricoli, riducendo la speculazioni sulle derrate alimentari.
Il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, ha annunciato l’impegno della Banca islamica per lo sviluppo a donare 1.5 miliardi di dollari a sostegno dell’agricoltura nei paesi in via di sviluppo e ha parlato di un piano contro il rialzo dei prezzi. Misure per 1.7 miliardi di dollari intese a fornire aiuti di prima necessità, ad incrementare la produzione agricola e a ricostruire le scorte mondiali di cibo, scorte che oggi sono pressochè inesistenti. Priorità verrà data al continente africano.
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