Aggressione con le lame a Roma nel giorno per Renato
A margine della iniziativa in ricordo per Renato Biagetti
L'infamità veste di nero, del nero dei fascisti, questo ormai è lapalissiano.
La serata di ieri al Parco Schuster è stata bella, emozionante e partecipata, con centinaia di persone passate a ricordare Renato Biagetti e la sua storia.
La serata poi è proseguita lì vicino a Pirateria, a qualche centinaio di metri sulla via ostiense.
Stanotte verso le 4.30/5 4 compagni che tornavano all'altezza del parco per recuperare l'auto, sono stati aggrediti coltelli alla mano da un gruppetto di una decina di fascisti.
Un ragazzo ha ricevuto 3 coltellate su una coscia e ha dovuto ricorrere ad alcuni punti di sutura. "I giovani leoni" sono successivamente fuggiti, mostrando così tutta la loro squallida infamia.
Ancora coltelli, ancora fascisti, la storia di Renato non ha insegnato niente a nessuno.
Solidarietà ai ragazzi.
Antifascismo attivo.
AGGREDITI 4 COMPAGNI, ACCOLTELLATO COMPAGNO DEL L38 SQUAT
Alle 4,30 della notte del 30 Agosto di ritorno dall'iniziativa al parco di San Paolo, che dal pomeriggio aveva visto partecipare migliaia di persone e che ha ricordato la vile aggressione che porto' alla morte di Renato Biagietti all'uscita della festa reggae sulla spiaggia di Focene, con coltelli e bastoni circa 10 topi di fogna hanno atteso nascosti nel buio che tutti fossero andati via per colpire alle spalle quattro compagni isolati che tornavano alle macchine.
Il primo atto dell'aggressione è stata una serie di coltellate alla gamba da dietro senza provocazione e senza dire una parola alla pronta reazione dei compagni gli infami sono scappati.
Questo gesto evidentemente vuole rivendicare “politicamente” la matrice infame e fascista e la vile pratica della lama dell'omicidio di Renato.
Il nostro affetto e la nostra rabbia ai nostri compagni aggrediti, con Renato nel cuore, NIENTE RESTERA' IMPUNITO!
L38 SQUAT
CRONACA
I tre giovani avevano assistito al concerto in ricordo di Renato Biagetti ucciso due anni fa a Focene. Assaliti al grido di "Zecche, andatevene"
Roma, tre militanti di sinistra
aggrediti da estremisti di destra
"Ferma condanna" espressa dal sindaco della capitale Gianni Alemanno
In mancanza di denuncia, i carabinieri hanno deciso di procedere d'ufficio
ROMA - Tre giovani, militanti di sinistra, sono stati aggrediti e picchiati da dieci giovani estremisti di destra, ieri notte a Roma, al ritorno dal concerto al parco Schuster in ricordo di Renato Biagetti, il giovane ucciso a coltellate due anni fa a Focene da due estremisti di destra. Aggrediti al grido di "Zecche, andatevene, abbiamo i coltelli", i tre giovani sono stati poi colpiti con armi da taglio e catene: uno di loro è ricoverato al Cto con ferite profonde alla coscia.
Il racconto. "Avevano le teste rasate, erano armati di coltelli e catene: si è trattato di un vero e proprio agguato premeditato. - ha raccontato Emiliano, 27 anni, una delle vittime dell'aggressione - Intorno all'una di notte, ci siamo spostati al centro sociale Pirateria che dista poche centinaia di metri dal parco dove si è svolto il concerto. Alle quattro abbiamo deciso di tornare a casa, la strada era deserta: dopo alcuni metri abbiamo sentito delle grida, dieci ragazzi vestiti con magliette nere e teste rasate hanno cominciato ad insultarci, quindi, si sono avvicinati e ci hanno aggredito. Ad uno di noi, sono state inferte almeno tre coltellate ed una lo ha ferito alla coscia. Una volta a terra è stato preso a calci in faccia. Anche io sono stato picchiato e scaraventato con violenza a terra".
Alemanno. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha espresso "ferma condanna" per l'accaduto: "Esprimo ferma condanna per questo grave episodio di violenza che, secondo le testimonianze delle vittime, sembra essere di natura politica. Mi auguro che gli inquirenti siano in grado di assicurare subito alla giustizia i responsabili di questo gesto criminale, verificando con assoluta certezza se dietro di esso esista una forma organizzata di estremismo di destra. Alle vittime dell'aggressione va la mia piena solidarietà e invito tutte le forze politiche cittadine a vigilare affinché non si inneschi una nuova spirale di violenza politica in città".
Il Partito Democratico. Una decisa condanna arriva anche da parte del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo: "Se gli inquirenti confermeranno che si tratta di un pestaggio per motivi politici sarà ancora più grave, perchè ci riporterebbe ad anni che pensavamo di esserci lasciati alle spalle".
Il coordinatore del Pd romano, Riccardo Milana, ha manifestato la sua preoccupazione per "il clima di intolleranza che da qualche mese si percepisce a Roma, un'intolleranza che il Pd condanna con assoluta fermezza. Si tratta dell'ennesimo episodio di matrice neofascista - ha aggiunto Milana - un susseguirsi di violenze che testimoniano come questi delinquenti si sentano a casa loro, ospiti graditi di una città dove le bande di estrema destra si sentono difese e legittimate a compiere azioni di questa gravità".
Le indagini. I carabinieri della compagnia Eur stanno procedendo d'ufficio sull'aggressione, dal momento che i tre giovani aggrediti non hanno ancora presentato denuncia. Gli uomini dell'Arma stanno cercando di ricostruire la dinamica di quanto avvenuto e di individuare i responsabili dell'aggressione, che potrebbero non essere del quartiere.
(30 agosto 2008)
Da
Repubblica
Roma, aggrediti dopo il concerto:
«Un agguato degli skin-heades»
di Elena Panarella
ROMA (31 agosto) - «Gridavano: zecche, andatevene e poi ci hanno colpiti con i coltelli. Uno di noi ora è ricoverato al Cto con ferite profonde alla coscia». Così Emiliano, 27 anni, descrive l’aggressione che la scorsa notte, ha subito insieme a due suoi amici, da un gruppo di dieci ragazzi. «Avevano le teste rasate, armati di spranghe e catene, si è trattato di un vero e proprio agguato premeditato». Con i suoi compagni Emiliano stava percorrendo a piedi via Ostiense, da poco era terminato il concerto dedicato a Renato Biagetti, il giovane ingegnere, «ucciso da estremisti di destra», sottolineano gli amici, due anni fa, alla fine di una festa in spiaggia, a pochi chilometri da Fiumicino.
«Intorno all’una di notte - aggiunge Emiliano - ci siamo spostati al centro sociale Pirateria che dista poche centinaia di metri dal parco dove si è svolto il concerto. Verso le quattro abbiamo deciso di tornare a casa, la strada era deserta: dopo alcuni metri abbiamo sentito delle grida, una decina di ragazzi vestiti con magliette nere hanno cominciato ad insultarci, quindi, si sono avvicinati e ci hanno aggredito. A uno di noi, a Fabio, sono state inferte almeno tre coltellate. Ma la cosa più grave è che una volta a terra, lo hanno preso a calci in faccia». L’aggressione è durata pochi attimi. «Dopo averci colpito - spiega un altro dei ragazzi aggrediti - sono fuggiti a piedi. Si è trattata di una vera e propria provocazione di stampo neofascista in una serata in cui ricordavamo un nostro compagno ammazzato proprio da estremisti di destra». Secondo alcune testimonianze, gli aggressori erano nascosti nei pressi della facoltà di Economia della Terza Università. «Ancora coltelli, la morte di Renato non ha insegnato niente...», si lascia scappare una ragazza all’uscita dell’ospedale dove è ricoverato uno dei ragazzi aggrediti.
Alle vittime dell’aggressione il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha rivolto la sua «piena solidarietà » ed ha invitato «tutte le forze politiche cittadine a vigilare affinchè non si inneschi una nuova spirale di violenza politica in città». «Mi auguro che gli inquirenti siano in grado di assicurare subito alla giustizia i responsabili di questo gesto criminale - ha sottolineato il sindaco - verificando con assoluta certezza se dietro di esso esista una forma organizzata di estremismo di destra». Parole di condanna anche da parte del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo: «Se gli inquirenti confermeranno che si tratta di un pestaggio per motivi politici - ha detto - sarà ancora più grave, perché ci riporterebbe ad anni che pensavamo di esserci lasciati alle spalle».
«A Roma esiste da tempo un’estrema destra fuori controllo - sottolinea l’assessore provinciale alle politiche del lavoro, Massimiliano Smeriglio - che ha cercato nuovamente l’omicidio, così come avvenuto in altre occasioni come l’assalto del Forte Prenestino e quello di Villa Ada». E proprio a Villa Ada, lo scorso anno, rimasero feriti due ragazzi, al termine di un concerto rock. Anche in quel caso arrivarono all’improvviso una ventina di ragazzi con il volto coperto da caschi, armati di bastoni che cominciarono ad aggredire il pubblico lanciando anche alcuni petardi tra la folla.
Ad esprimere una grossa preoccupazione per questi fatti è il consigliere regionale del Pd, Enzo Foschi: «C’è un clima che permette a bande di delinquenti organizzati di estrema destra di sentirsi legittimati e protetti nelle loro scorribande nelle scuole, nelle università e nei quartieri». Intanto i carabinieri della compagnia Eur stanno cercando di ricostruire la dinamica di quanto avvenuto per individuare i responsabili dell’aggressione, che potrebbero non essere del quartiere. Ieri sera dal parco Schuster, a pochi metri dalla Basilica di San Paolo, da dove è avvenuta l’aggressione, un corteo «di comunicazione alla città» ha percorso le vie del quartiere. «Cercheremo di rendere pubblica l’ennesima aggressione dei fascisti - dicono gli organizzatori - perché di fascisti si tratta visto quello che hanno gridato ai nostri compagni, proprio nel giorno dell’anniversario della morte di Renato».
Da
Il Messaggero
Roma, aggressione neofascista contro tre giovani
Erano andati al concerto al parco Schuster a Roma, per ricordare Renato Biagetti, il giovane ucciso a coltellate due anni fa a Focene da due estremisti di destra, ma sono stati aggrediti al grido di «Zecche, andatevene, abbiamo i coltelli». Così tre giovani, militanti di sinistra, venerdì notte sono stati colpiti con armi da taglio e catene: uno di loro è ricoverato al Cto con ferite profonde alla coscia.
Il sindaco, Gianni Alemanno, ha espresso «ferma condanna» per l'accaduto e ha aggiunto: «Mi auguro che gli inquirenti siano in grado di assicurare subito alla giustizia i responsabili di questo gesto criminale, verificando con assoluta certezza se dietro di esso esista una forma organizzata di estremismo di destra. Alle vittime dell'aggressione va la mia piena solidarietà e invito tutte le forze politiche cittadine a vigilare affinché non si inneschi una nuova spirale di violenza politica in città».
Mentre forte preoccupazione ha espresso il consigliere comunale del Pd Enzo Foschi: «Sono sinceramente preoccupato per la violenza squadrista che è tornata a manifestarsi a Roma. Se la dinamica è quella descritta, l'aggressione ai quattro ragazzi che tornavano dalla celebrazione in memoria di Biagetti appare un vero e proprio agguato premeditato e ragionato». Foschi ha poi denunciato un clima pesante: «Di certo c'è anche un clima che permette a bande di delinquenti organizzati di estrema destra - ha concluso - di sentirsi legittimati e protetti nelle loro scorribande nelle scuole, nelle università e nei quartieri. Compito delle forze democratiche è isolare questo brodo culturale nel quale sedicenti organizzazioni politiche continuano a immaginare la violenza come strumento di affermazione
I carabinieri della compagnia Eur stanno procedendo d'ufficio sull'aggressione, dal momento che i tre giovani militanti di sinistra non hanno ancora presentato denuncia. Gli uomini dell'Arma stanno cercando di ricostruire la dinamica di quanto avvenuto e di individuare i responsabili dell'aggressione, che potrebbero non essere del quartiere.
Intanto sabato sera è in programma un corteo «di comunicazione alla città» che percorrerà le vie del quartiere. «Cercheremo di rendere pubblica l'ennesima aggressione dei fascisti - dicono gli organizzatori - perché di fascisti si tratta visto quello che hanno gridato ai nostri compagni, proprio nel giorno dell'anniversario della morte di Renato (Biagetti, accoltellato due anni fa a Focene da due estremisti di destra. Una provocazione ancora più grave se si pensa che ieri, al concerto, non c'erano soltanto i centri sociali anche perché Renato non era un frequentatore di centri sociali. C'erano anche cittadini comuni e questa aggressione perciò è ancora più pericolosa». Il corteo non avrà un percorso definito ma girerà perla zona del quartiere Ostiense.
Da
L'Unità
«Avevano coltelli e urlavano
zecche di merda vi uccidiamo»
Davide Varì
«Ma non ti rendi conto che cosa stai facendo?». Sono le ultime parole che F., 28 anni, ha rivolto al suo aggressore prima di crollare a terra ferito da una coltellata, uno squarcio di quindici centimetri alla gamba destra. No, evidentemente l’aggressore non si rendeva conto di quel che faceva. O forse se ne rendeva conto fin troppo bene visto che prima di fuggire - inghiottito dalla notte e dal buio dal quale era spuntato d’improvviso – ha rifilato anche un calcione a F. che era lì a terra, ferito e inerme. Quando si dice il coraggio. E poi, prima di fuggire, gli insulti: «Zecche di merda vi accoltelliamo tutte».
Insomma, venerdì notte, a Roma, c’è stata l’ennesima aggressione fascista. Un’aggressione studiata, pianificata e organizzata fin nei minimi dettagli. A cominciare dal giorno scelto per eseguirla: il giorno dell’anniversario della morte di Renato Biagetti, il ragazzo ucciso il 27 agosto di due anni fa a Focene per mano di due giovani.
«Saranno state le tre di notte ed eravamo di ritorno da una festa a Pirateria, una festa per ricordare Renato Biagetti», racconta uno degli aggrediti. «Eravamo in quattro e camminavamo a coppie di due a qualche decina di metri di distanza l’una dall’altra. D’improvviso abbiamo sentito le urla. Ci siamo immediatamente resi conto che eravamo vittime di una aggressione. Non ci hanno dato il tempo di far nulla. Avevano catene e coltelli».
Nulla di casuale, nessuna “fatalità”. Quella dell’altra notte è stata una aggressione fascista, un agguato a tutti gli effetti. «Erano lì che ci aspettavano chissà da quante ore – racconta ancora uno dei ragazzi aggrediti -. Hanno tirato fuori le “lame” e alcuni, i più giovani, erano meno esperti, ma altri le padroneggiavano perfettamente. Era gente addestrata».
Già, gente abituata ad aggredire di nascosto in tipico stile fascista. «Avevano le teste rasate, erano armati di coltelli e catene: si è trattato di un vero e proprio agguato premeditato », racconta un altro testimone di quanto accaduto ieri l’altro. «Dopo il concerto, intorno all’una di notte - racconta - ci siamo spostati al centro sociale Pirateria che dista poche centinaia di metri dal parco dove si era svolto il concerto. Alle quattro abbiamo deciso di tornare a casa, la strada era deserta: dopo alcuni metri abbiamo sentito delle grida: dieci ragazzi vestiti con magliette nere e teste rasate hanno cominciato ad insultarci, quindi, si sono avvicinati e ci hanno aggredito» «A uno di noi, F., sono state inferte almeno tre coltellate ed una lo ha ferito alla coscia e, una volta a terra, preso a calci in faccia. Anche io sono stato picchiato e scaraventato con violenza a terra». L’aggressione è durata pochi attimi. «Dopo averci colpito - spiega ancora il ragazzo- sono fuggiti a piedi. E’ stata una vera e propria provocazione di stampo neofascista in una serata in cui ricordavamo un nostro compagno ammazzato proprio da estremisti di destra».
E poi quel sinistro riferimento alla morte di Renato Biagetti. Un aggressione, dunque, che ha tutta l’aria di una rivendicazione di quanto accaduto la notte del 27 agosto di due anni fa.
Quel giorno Renato usciva da una dance hall reggae sulla spiaggia di Focene e fu aggredito da due giovani scesi dalla loro auto coltelli alla mano. Gli urlarono di tornare a casa, che quello non era il loro territorio. Colpirono Renato che, a 26 anni, morì poche ore dopo in ospedale. Si parlò, e gran parte della stampa parla ancora, di rissa. Ecco, se qualcuno ha ancora qualche dubbio circa la matrice dell’aggressione che ha portato alla morte di Biagetti, quella dell’altra sera sembra fugare ogni dubbio. L’aggressione di ieri e quella di due anni fa è stata una tipica aggressione fascista. Stesse modalità e stesse dinamiche. Ma almeno, e solo per puro caso, stavolta il morto non c’è stato. Questa volta neanche il sindaco Gianni Alemanno può nascondersi dietro al rissa tra ragazzi: «Esprimo ferma condanna per questo grave episodio di violenza che, secondo le testimonianze delle vittime, sembra essere di natura politica», ha dovuto ammettere il sindaco. «Mi auguro - ha poi sottolineato Alemanno - che gli inquirenti siano in grado di assicurare subito alla giustizia i responsabili di questo gesto criminale, verificando con assoluta certezza se dietro di esso esista una forma organizzata di estremismo di destra».
Liberazione
Da
Il Manifesto
POLITICA & SOCIETÀ
il manifesto del 31 Agosto 2008
ROMA
Accoltellati tre ragazzi «Siete solo delle zecche»
La matrice è fascista, i giovani erano al concerto in ricordo di Biagetti
GIACOMO RUSSO SPENA
ROMA
Tre coltellate alla coscia destra. Da dietro. All'improvviso. Il tempo di dire «Ma sei impazzito?». Dopo, la lama affonda altre tre volte. Uno squarcio di dieci centimetri, chiuso da quindici punti qualche ora dopo, nell'ospedale romano del Cto. Fabio Sciacca, ventottenne attivista dei centri sociali, è l'ultima vittima di una lunga lista d'aggressioni fasciste. Venerdì sera, insieme ai suoi compagni dello squat Laurentino 38, era andato al concerto in ricordo del suo amico Renato Biagetti, assassinato il 27 agosto di due anni fa fuori da un locale di Focene, sul litorale romano. Alla serata commemorativa, al parco Schuster, in zona Ostiense, hanno partecipato migliaia di persone: c'era musica, comici (fra gli altri Andrea Rivera), persino un po' di allegria. «Come sarebbe piaciuto a Renato», dicono i giovani del centro sociale Acrobax, quello Renato. Fabio era lì. Era anche salito sul palco, verso l'una, aveva raccontato un suo ricordo dell'amico ucciso. Finita la festa verso le due, smontati gli stand e pulito il parco, si era trasferito con un'altra cinquantina di persone nel vicino centro sociale Pirateria, per continuare a sentire un po' di musica. In compagnia. Fino alle tre e mezza.
A quell'ora Fabio decide di tornare a casa. Si incammina con due amici, Emiliano M. (27 anni) e Milvio M. (30), a prendere la macchina che è rimasta parcheggiata vicino il parco Schuster. All'improvviso, all'altezza della facoltà di Economia di Roma Tre, appare un gruppo di persone. Sono una decina.Da dietro, da un angolo di strada non illuminato. Urlano «pezzi di merda, zecche infami». Pochi secondi dopo, l'attacco con catene, oggetti contundenti e un coltello. Quello cha andrà a ficcarsi nella coscia destra di Fabio che, dopo sei colpi, cade a terra. A quel punto gli sferrano un calcio in faccia.
Intanto anche Emiliano viene spintonato a terra da tre assalitori: riceve una serie di pestoni. Se la caverà con molti lividi sul fianco destro. Va meglio, per fortuna, a Milvio che riesce a divincolarsi. Poi all'improvviso gli assalitori svaniscono nel nulla. «Qualcuno era rasato, altri avevano un cappelletto», racconta Emiliano, comunque «erano tutti fascisti, vestiti da pariolini», è la sua descrizione. Polo nere, magliette Fred Perry e pantaloni di marca a tre quarti. Tutti tra i venti e i trenta anni. E a volto scoperto. Come fossero sicuri che questo gesto non avrebbe avuto alcuna conseguenza. «Quello che mi ha dato le coltellate - dice Fabio dal letto d'ospedale in cui è ricoverato (e lo sarà ancora un po', almeno fino a quando non ci sarà più il rischio di un'infezione interna) - aveva più o meno l'età mia». Dieci minuti dopo l'aggressione arriva prima l'ambulanza e poi una volante dei carabinieri che ora stanno indagando sull'episodio. «E pensare che un anno e mezzo fa mio figlio è andato a vivere il Chiapas, nel Messico», dice Teresa, la mamma di Fabio. «Ero preoccupata, credevo fosse pericoloso». Il pericolo era qua, nella sua città, dove Fabio è tornato per le vacanze. «È stato un agguato fascista premeditato - denunciano i centri sociali -. Hanno rivendicato a coltellate l'assassinio di Renato».
Ma ora la polemica è anche sulle forze dell'ordine, presenti in gran numero durante l'iniziativa al parco: otto blindati e alcune volanti fra polizia e carabinieri. E tanta Digos 'visibile' tra gli stand. Eppure non hanno evitato l'aggressione. L'ennesima. La questura si difende sostenendo che «l'episodio è avvenuto dopo il servizio di sicurezza pubblica per il parco. La festa era finita alle due di notte». Quindi non era più loro competenza difendere l'incolumità dei giovani. Ora i carabinieri stanno visionando i nastri delle telecamere a circuito chiuso dell'università, che potrebbero aver ripreso qualche particolare dell'aggressione.
«Non sono stati in grado di fermare la mano assassina» attacca il comitato Madri per Roma Città Aperta, di cui fa parte Stefania Zuccari (la mamma di Biagetti), che poi si rivolge al sindaco Alemanno: «Vogliamo una risposta sui provvedimenti che il sindaco intende prendere verso questi individui che praticano l'uso della lama e della violenza». Dal canto suo il Campidoglio esprime «ferma condanna» per l'accaduto e dà «piena solidarietà alle vittime dell'aggressione». Parole giudicate ipocrite e respinte al mittente dai ragazzi dei centri sociali: «E' lui - dicono - il mandante politico di queste azioni».
In serata da parco Schuster verso Santa Maria in Trastevere è partito un corteo contro «la violenza nera». «Agosto 2006-agosto 2008, stesse lame, stesse trame» è lo striscione di apertura. Ma i manifestanti attaccano l'inutile militarizzazione della città, ricordando anche il recente pestaggio e strupro dei due turisti olandesi: «Pacchetto sicurezza - sicuri da morire», è un altro dei loro striscione.
POLITICA & SOCIETÀ
il manifesto del 31 Agosto 2008
IL SINDACO ALEMANNO
Condanna i 'neri', arruola gli ex Fiamma
ROMA
Piena solidarietà al ragazzo ferito e richiamo alla Roma democratica e antifascista «a prendere posizione contro azioni che sembrano premeditate». Per la consigliera regionale Anna Pizzo, indipendente nel Prc, serve fare luce «su questo come su altri episodi, senza ridurre la gravità dei fatti a un mero regolamento di conti». Dalla sinistra radicale le fanno eco ilmolti. Ma è tutto il centrosinistra della capitale a esprimere allarme per l'aggressione di matrice politica ai tre ragazzi che si allontanavano dal concerto in memoria di Renato Biagetti, ucciso due anni fa per un fatto della stessa natura. Per l'ex presidente della provincia Enrico Gasbarra si tratta di «un episodio incredibile», per il coordinatore del Pd romano Riccardo Milana è «una vile aggressione» che testimonia «il clima di intolleranza che da qualche mese si percepisce a Roma». Si associa il presidente della regione Piero Marrazzo. Per i 'democratici' «questi delinquenti si sentono a casa loro, ospiti graditi di una città dove le bande di estrema destra si sentono difese e legittimate a compiere azioni di questa gravità». L'allusione alla Roma di Gianni Alemanno è scoperto.
La reazione del sindaco alla fine arriva, ed è di «ferma condamma» - diversamente non potrebbe - per un «grave episodio di violenza che, secondo le testimonianze delle vittime, sembra essere di natura politica». Alemanno è garantista quindi si augura che gli inquirenti verifichino «con assoluta certezza se dietro di esso esista una forma organizzata di estremismo di destra». Nega la matrice politica di questa aggressione come di quella di Biagetti il consigliere di An Alessandro Cochi, traghettatore di anime nere. Cochi ieri ha segnato un gol iscrivendo ai supporter di Alemanno quelli di Casa d'Italia Prati, la struttura romana occupata da militanti di destra, che ieri ha annunciato di uscire dalla Fiamma Tricolore e aderire al Pdl «per il buon lavoro svolto dal sindaco Alemanno».
POLITICA & SOCIETÀ
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scheda
I PRECEDENTI
Roma capitale dello squadrismo. Renato è morto decine i feriti
Negli ultimi anni a Roma e non solo non si contano scritte e danneggiamenti neofascisti a sezioni, circoli e targhe commemorative della Resistenza. E le aggressioni contro attivisti dei centri sociali, studenti di sinistra, migranti o persone omosessuali. Per un elenco aggiornato a livello nazionale vedi http://isole.ecn.org/antifa.
3 giugno 2005
All'1.45 di notte venti persone armate di bastoni entrano al centro sociale Forte Prenestino urlando «duce» e aggredendo chiunque. Ne fa le spese un giovane redattore di Radio Onda Rossa, ferito gravemente con una coltellata alla gola.
27 agosto 2006
A Focene, vicino Ostia, alle 5 del mattino viene ucciso Renato Biagetti, compagno romano frequentatore del centro sociale Acrobax. I due assassini lo accoltellano all'uscita di una festa reggae sul litorale romano.
25 novembre 2006
All'uscita dallo «Strike» dopo un'iniziativa in ricordo di Renato Biagetti, due ragazzi vengono aggrediti da cinque individui che li colgono di sorpresa e feriscono un ragazzo alla testa.
10 maggio 2007
Cinque ragazzi della Sinistra giovanile che stanno attaccando manifesti all'università La Sapienza vengono aggrediti alle 2 di notte da una decina di giovani fascisti armati di catene, bastoni e bottiglie riportando varie contusioni e ferite al volto.
28 giugno 2007
Circa cinquanta persone col volto coperto irrompono al Festival Arci di Villa Ada durante un concerto della Banda Bassotti seminando il panico tra la folla e inneggiando al duce. Armati di spranghe e coltelli, gli aggressori lanciano tre bombe carta e accoltellano due persone. Nel febbraio 2008 vengono arrestati 20 neofascisti appartenenti a gruppi «ultras» della Lazio: 4 di loro sono accusati anche dei fatti di Villa Ada.
11 luglio 2007
Militanti di Fiamma Tricolore, guidati dal loro dirigente Gianluca Iannone, assaltano l'occupazione abitativa di Via De Dominicis a Casal Bertone. Armati di mazze, catene e coltelli feriscono 6 persone, di cui una accoltellata all'inguine.
2 novembre 2007
Tre ragazzi gay vengono aggrediti alla stazione Termini: uno di loro viene medicato al pronto soccorso con 7 giorni di prognosi.
17 febbraio 2008
Nella notte viene incendiato il locale «Coming Out?», storico punto di ritrovo della comunità gay di Roma.
17 aprile 2008
Aggressione al Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.
azioni_fasciste
r_lazio