pubblicato il 10.10.08
Bologna: Presenza fascista sul web la mappa finisce in procura ·
Presenza fascista sul web la mappa finisce in procura
Segnalati alcuni ritrovi abituali in città e dintorni, bar e pub di teste rasate e skin neonazisti
Giusi Marcante
bologna
ilbologna.com
La mappatura realizzata dall’Assemblea antifascista permanente e pubblicata sul web sulla “presenza fascista” a Bologna è arrivata in procura.
La Digos ha segnalato il blog e il procuratore reggente Silverio Piro ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di istigazione a delinquere, «un’ipotesi ampia ma l’unica possibile» come l’ha definita lui stesso. Per la procura non ci sarebbero pericoli attuali di contrapposizione tra realtà antifasciste e gruppi di estrema destra, non risultano alla polizia episodi di questo tipo negli ultimi mesi. Questa del blog per il pm è un’iniziativa «disdicevole» anche se è lo stesso magistrato che invita a non alimentare tensioni.
QUALCHE GIORNO FA il responsabile provinciale di Casa Pound Bologna, l’associazione di destra fuoriuscita da Fiamma Tricolore, Alessandro Vigliani aveva detto che questa mappa era «una chiara istigazione alla violenza». Tra i punti segnalati da questa mappatura un bar in zona Certosa è descritto come «ritrovo di teste rasate gestito da un barman con entrambi gli avambracci tatuati con simboli fascisti».
Un pub poco lontano è classificato «abituale ritrovo di fascisti » e a porta San Felice è segnalato un altro locale «frequentato dagli skin neonazisti, noti e finiti sotto indagine per violenti pestaggi di migranti».
Sempre da quelle parti c'è la «sede dei Felsinei Patria Nostra », gruppo ultras di ispirazione nazifascista, perquisita nell'ambito di indagini svolte dalla Digos. Nella mappa ci sono anche dei luoghi che non sarebbero riconducibili a frequentazioni di appartenenti all’estrema destra come una libreria segnalata in via Toscana.
PER LA REDAZIONE del blog questa è una cartina che rappresenta la «parte integrante di un lavoro di monitoraggio del neofascismo costitutivo dell'Assemblea stessa» e «non rappresenta in nessun modo un’istigazione alla violenza».
Vigliani è a processo con una ventina di neofascisti per una serie di aggressioni a immigrati e ragazzi di sinistra che sono avvenute tra Bologna e la provincia negli anni scorsi. Nell’inchiesta del pm Morena Plazzi la figura di igliani non è tra quelle di spicco, a lui viene contestata un’aggressione ad un cittadino marocchino a freddo poco lontano da un pub in via Saffi.
repressione
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