pubblicato il 10.02.09
Padova: scontri nella giornata per le foibe ·
da indymedia
PADOVA, 10 FEB - In occasione della giornata del ricordo delle vittime delle foibe, a Padova sono scoppiati scontri tra la polizia e una quarantina di studenti universitari "Pedro". Gli incidenti sono avvenuti nei pressi del Palazzo del Bo, sede del rettorato, quando i manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone delle forze dell'ordine per impedire il presidio autorizzato di Forza Nuova, che il movimento di estrema destra ha organizzato davanti all'università in ricordo delle vittime delle foibe. La polizia è intervenuta con alcune cariche di 'alleggerimento« e gli studenti del Collettivo di Scienze politiche hanno risposto prima lanciando grossi petardi contro gli agenti, poi rovesciando cassonetti e scooter con i quali hanno alzato due barricate. I manifestanti sono quindi stati dispersi dalle forze dell'ordine e secondo le prime informazioni ci sarebbe almeno un fermo.
adigetv
Un presidio organizzato a Padova da Forza Nuova in ricordo delle vittime delle foibe, ha innescato la reazione di una cinquantina di studenti che hanno tentato di rompere il cordone di forze dell’ordine predisposto per evitare incidenti. È successo questa mattina in centro città, davanti al Bo, la sede storica dell’università di Padova.
La manifestazione di Forza Nuova era appena iniziata quando un folto gruppo di studenti che sembrano vicini ai centri sociali, ha tentato lo sfondamento del cordone di forze dell’ordine.C’è stato qualche minuto di caos con lancio di petardi da parte degli studenti, che hanno rovesciato anche dei cassonetti e uno scooter. La rivolta è stata subito sedata, un giovane è stato fermato.
espresso on line:
Guerriglia urbana Scontri polizia-no global Tre feriti e un arrestato
Paolo Baron
I CORTEI. Forza Nuova depone una corona al Bo per ricordare una vittima delle foibe e gli autonomi si scatenano
Quattro ore di tensione. E tre minuti di violenza. Ieri Padova ha vissuto l’ennesimo capitolo da dimenticare proprio nella giornata della memoria. Una memoria non ancora condivisa, come dimostrano i fatti, e che continua a produrre muri fra le parti più estreme della politica.
Un capitolo che si è concluso con tre cariche da parte della polizia, tre poliziotti feriti, un manifestante arrestato e una trentina di no global che potrebbero essere denunciati in concorso per lo stesso reato che ha portato il carcere il loro compagno: resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Il numero esatto delle denunce si conoscerà al termine degli accertamenti della Digos che in queste ore sta visionando i filmati degli scontri.
UN ARRESTO. In cella, arrestato in flagranza di reato per resistenza e violenza è finito Davide Fontolan, 31 anni, bloccato dagli agenti vicino all’edicola all’angolo fra via Cesare Battisti e riviera Ponti Romani. Fontolan, dopo aver superato le transenne che delimitavano la zona off limits, vicino al Bo, è venuto a contatto con un dirigente dell’Anticrimne Adriano Lauro. Il funzionario è stato colpito con un pugno, e Fontolan è scappato insieme agli altri no global in direzione della riviera per evitare la carica. Il giovane, però è stato bloccato all’altezza dell’edicola, immobilizzato e portato in questura. Questa mattina ci sarà la direttissima al tribunale. Le accuse a suo carico sono state formalizzate dal pm di turno Federica Baccaglini.
LA GIORNATA. Tutto è cominciato la mattina alle nove. Nella data in cui, dal 2004, si ricordano ufficialmente le migliaia di cittadini italiani massacrati dall’esercito jugoslavo dopo la fine della seconda guerra mondiale (ma con episodi successivi all’armistizio dell’8 settembre) erano state previste due manifestazioni parallele. A mezzogiorno, il presidio davanti al Bo, organizzato da Forza Nuova, Destra Universitaria e Lotta Studentesca.
Serve a ricordare le vittime degli eccidi, fra cui Norma Cossetto, un’istriana infoibata nel 1943, studentessa dell’Università di Padova, laureata ad honorem dall’allora rettore Concetto Marchesi.
Alle 11, nello stesso luogo, in contrapposizione l’Onda studentesca (collettivo Scienze politiche, centro Pedro e altre frange no global) aveva organizzato un sit-in, con il risultato che il questore Luigi Savina ha praticamente «congelato» il quadrilatero di listòn davanti al Bo con transenne, personale del reparto Mobile e carabinieri. Un dispositivo che, tuttavia, non si è dimostrato insufficiente, tant’è che con un diversivo i no global sono riusciti ad aggirare il blocco, sfondando la parte «più debole».
GLI SCONTRI. La situazione precipita poco dopo le 11,30. Una cinquantina di no global si sono radunati davanti alle transenne vicino al Bo, angolo Canton del Gallo. Hanno striscioni e urlano slogan contro Forza Nuova. All’improvviso una trentina di persone «si stacca» e dà l’impressione di andarsene. In realtà è un diversivo. I giovani no global percorrono il lato posteriore dell’edificio universitario e poi si infilano in via Cesare Battisti, risalendo la via per arrivare sul listòn. I primi che arrivano spostano le transenne, la polizia arriva con i rinforzi si creano due schieramenti contrapposti.
BOTTI E CARICHE. Dal lato no global qualcuno lancia un grosso petardo che scoppia fra le gambe dei poliziotti. Subito dopo ne esplode un altro. Parte la prima carica di «alleggerimento». I manifestanti indietreggiano alcuni vengono a contatto. C’è l’arresto di Fontolan. Nel frattempo i no global continuano a tirare petardi verso la polizia che si ferma all’altezza di riviera Ponti Romani. E parte la seconda carica: i no global che proseguono la ritirata per via Cesare Battisti rovesciano alcuni cassonetti bloccando la strada e si vede un giovane che lancia un oggetto da dietro la barricata improvvisata. La polizia avanza e disperde anche gli ultimi resistenti. Nel frattempo la manifestazione di Forza Nuova al Bo termina senza incidenti.
IL BIS NOTTURNO. Ieri sera tensione bis vicino a Palazzo Moroni. I no global sono ritornati in piazza per sistemare uno striscione e poi si sono spostati verso il Liviano seguiti come un’ombra da un gruppo di carabinieri in tenuta antisommossa. Una «marcatura» decisa dal responsabile dell’ordine pubblico per evitare che ieri sera i no global entrassero a contatto con skinheads e Fiamma Tricolore che avevano organizzato una fiaccolata in occasione della giornata della memoria in via Oberdan. Una fiaccolata corredata ancora da tensione e polemiche.
(11 febbraio 2009)
Di seguito il video dei disobbedienti su youreporter
http://www.youreporter.it/video_Scontri_tra_disobbedienti_e_polizia
Una strana citta' - Una strana storia!
Un appello alla citta' sui recenti avvenimenti che riguardano la tensione politica creata in citta' dalle commemorazioni da parte di Forza Nuova ed altri gruppi neofascisti dei Caduti delle Foibe.
Per adesioni: verdipadova@libero.it
Appello
UNA STRANA CITTA' - UNA STRANA STORIA!
Rispetto ai recenti avvenimenti che riguardano la tensione politica creata in citta' dalle commemorazioni da parte di Forza Nuova ed altri gruppi neofascisti dei Caduti delle Foibe, le forze politiche di ambedue gli schieramenti, da Naccarato ad Ascierto, non perdono occasione per attaccare e criminalizzare i movimenti di lotta e gli studenti antifascisti. 'Colpevoli', costoro, di essersi opposti all'infamia della 'paratina' fascistoide al Bo' ed in centro citta', di aver rivendicato pari diritto a manifestare per la difesa della democrazia e della libera universita' antifascista contro i dichiarati eredi della Repubblica di Salo'!
Strana citta': la verit e i valori sono completamente rovesciati.
E' stata concessa una manifestazione nazifascista nel cuore dell'Universita', memoria della Resistenza; sono stati tollerati slogan inneggianti al ventennio; i 'boia chi molla' di triste memoria; truculente simbologie ed armamentari tipici di chi rivendica apertamente la propria matrice fascista; i soliti, squallidi personaggi 'nazirock' (per chi ha visto il film) che negano l'Olocausto, che parlano con disprezzo della Resistenza, che denigrano i Partigiani e li bollano come traditori, che si richiamano ai valori della Repubblica di Salo'...
Ma scusate, la nostra Costituzione non prevede forse l'impedimento e la repressione rispetto ad ogni forma di ricostituzione del disciolto partito fascista? Perche' costoro hanno spazi ed autorizzazioni di ogni tipo (non e' la prima volta che succede a Padova con un'amministrazione di centrosinistra!) mentre la repressione si abbatte su chi nella pratica, e non solo a parole, difende la democrazia?
Infine, non meno importante, anche noi siamo per la condanna delle foibe: esse non hanno nulla a che fare con la lotta di liberazione partigiana dal nazifascismo. Furono un atroce esempio di pulizia etnica: ma non sono proprio le attuali forze dell'estrema destra populistica (tra cui i neofascisti di Forza Nuova, ma non solo) a soffiare oggi sul fuoco del razzismo, della xenofobia, dello scontro etnico? Non ci dicono nulla gli ultimi, barbari episodi successi in giro per l'Italia? Bloccare questi personaggi, portatori di odio, di violenza e di morte ed impedire loro di usare gli spazi pubblici, in primo luogo l'Universita', e' non solo un diritto, ma un dovere di tutti i sinceri democratici.
Proprio perche' siamo contro le foibe di ieri, siamo anche contro i nazifascisti di oggi!
Invitiamo tutti i sinceri democratici a sottoscrivere questo appello.
Per adesioni: verdipadova@libero.it
Primi firmatari:
Aurora d'Agostino
Danilo Del Bello
Roberto Marinello
Luca Maria Nicolussi
Laura Zanchin
Susanna Scotti
Marzio Sturaro
Matteo Giacometti
http://www.padovanews.it/content/view/44587/115/
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r_veneto
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