pubblicato il 5.03.09
Video bergamo - Operazione Verità ·
Scritto da vincenzo
La verità sta finalmente venendo a galla. Dopo le deliranti ricostruzioni mediatiche della prima ora, il quadro della giornata di sabato 28 febbraio si sta schiarendo in una serie di riscontri inequivocabili. Verrebbe a questo punto da chiedersi perché tanto rumore per nulla: nessuna scritta, nessuna vetrina infranta, nessun danneggiamento, nessun contatto con le forze dell’ordine.
Circa il materiale che sarebbe stato sequestrato, poi, abbiamo già risposto come l’esperienza di Genova abbia insegnato che quando le prove scarseggiano possono anche essere inventate. Una domanda però sorge spontanea: perché il materiale sequestrato presentato alla stampa domenica è differente da quello mostrato lunedì (che, manco a dirlo, è molto più copioso e variegato)?
Questa è solo una delle domande che rimangono ad oggi senza risposta. Attendiamo ancora di conoscere i motivi della carica a freddo di viale Papa Giovanni XXIII e quelli che hanno permesso a un manipolo di fascisti armati di sfilare in corteo non autorizzato nelle strade della nostra città, mentre la manifestazione antifascista veniva schiacciata dalla celere in un budello senza uscita.
Pestaggi e fermi casuali, uomini travisati che caricano con la polizia, un numero spropositato e inspiegabile di fermi. A testimoniarlo i video e le fotografie, le testimonianze dirette, i messaggi giunti a noi e ai quotidiani locali. La nostra verità che emerge attraverso il contributo di una cittadinanza solidale e vigile, che sabato ha deciso di non rimanere guardare.
E’ questa la sorpresa anche della conferenza stampa di ieri pomeriggio. Insieme ai giornalisti un numero inatteso di semplici cittadini e cittadine sono accorsi per ascoltare e supportare la nostra verità ed esprimere l’indignazione di una città umiliata. In quella sede, la scollatura tra il sentire delle “persone comuni” e i distinguo di coloro che vorrebbero rappresentarle è apparsa abissale.
Sabato un corteo determinato ha attraversato il centro creando un blocco intorno al quartiere di via Bonomelli, per isolare un corpo estraneo che la nostra città non vuole e non può tollerare e per segnalare che in quello stesso quartiere, cuore multietnico della città, stava avvenendo qualcosa di inconciliabile con la città che vorremmo fosse Bergamo.
Le forze politiche e la società civile devono decidere quale posizione assumere in una battaglia politica che non può essere liquidata con la logica degli opposti estremismi. A Bergamo non può esserci spazio per chi coltiva odio e intolleranza, contraddicendo i principi di emancipazione, rispetto e convivenza che devono fare di questa città un luogo più vivibile per tutti e tutte.
Di fronte all’insistenza dei giornalisti intorno a non precisate immagini che documenterebbero la presenza di alcuni bastoni nel corteo antifascista, abbiamo ricordato come ogni singolo componente del servizio d’ordine fosse disarmato e a volto scoperto e come le modalità della piazza siano state diametralmente contrarie a quelle della parata militare di Forza Nuova.
Mai e poi mai abbiamo invece, come riportato da alcuni quotidiani, condannato o preso le distanze da qualcuno o qualcosa. In questo senso, sovrapporre le prese di posizione espresse, a titolo personale, dal consigliere Maurizio Morgano precedentemente alla nostra conferenza stampa (e solo in qualità di richiedente dello spazio pubblico ospitante) ci pare quantomeno forviante.
Ad ogni modo, come nostra consuetudine, abbiamo registrato integralmente la conferenza stampa, al fine di confortare con inequivocabili prove quanto da noi realmente affermato. Inoltre, annunciamo la pubblicazione di un dossier dedicato alla ricostruzione dei fatti intercorsi la giornata di sabato 28 marzo e, con esso, la prosecuzione della nostra “Operazione Verità”.
Il percorso che ha portato al corteo di sabato è legittimo, unitario e rivendicato come tale. Respingiamo quindi ogni tentativo di operare distinguo e discriminanti di sorta, tesi unicamente a giustificare una condotta repressiva premeditata, da ricondurre, piuttosto che a inesistenti scontri ingaggiati da inesistenti minoranze facinorose, a un clima complessivo creato ad arte in previsione delle imminenti elezioni comunali. Chi ha orecchie per intendere intenda.
Antifascisti e antifasciste di Bergamo
Cogliamo inoltre l’occasione per ringraziare e abbracciare quant* ci hanno aiutato e supportato durante la mobilitazione e nei giorni immediatamente successivi. Uniti si può vincere!
http://www.pacipaciana.org/2009/03/04/operazione-verita/#more-239
repressione
r_lombardia
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