pubblicato il 25.03.09
Roma: ancora fascisti a Torvergata ·
Comunicato
Stamattina, martedì 24 marzo, c'è stata una nuova “calata” all'università di Tor Vergata di decine di neofascisti di Blocco Studentesco e di Casapound, guidati da Andrea Antonini, consigliere del gruppo “La Destra” al XX Municipio.
In occasione delle elezioni studentesche al CdA di ateneo e al Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia, volti noti dello squadrismo romano stanno sostenendo la candidatura di Azione Universitaria, propaggine accademica di Alleanza Nazionale.
Insieme ad AU, ormai a pieno titolo nel PdL, i finti ribelli e “fascisti del terzo millennio”, stringono accordi per accaparrarsi spazi e fondi all'interno dell'università.
Dopo essersi alleati con Azione Universitaria, sostenitrice della riforma Gelmini (mentre Blocco Studentesco si era strumentalmente dichiarato contro), le prime linee squadriste di piazza Navona stanno venendo da tutta Roma da oltre un mese una o due volte a settimana con lo scopo di intimidire, provocare, minacciare e far paura a tutti quegli studenti e studentesse che rigettano il fascismo e la funzionalità che queste organizzazioni hanno nel contesto repressivo attuato dal governo nei confronti di lavoratori, studenti, immigrati, donne e omosessuali.
Purtroppo simili episodi si sono verificati anche a Roma3 e alla Federico II di Napoli, dove dalle parole sono passati ai fatti ferendo diversi studenti.
La cronaca della giornata: alle 9 circa di questa mattina staccano uno striscione dall'atrio di Lettere che denuncia il loro accordo con Azione Universitaria. Il capo federazione di Blocco Studentesco, con i suoi “pretoriani” intorno minaccia ripetutamente due studenti antifascisti in due distinti episodi. Due camerati seguono un altro studente fino ai bagni minacciando l'uso dei loro caschi nei suoi confronti. Ad un altro studente viene strappata una spilletta di un gruppo musicale che non andava a genio ai neofascisti. Le minacce erano apertamente riferite ad alcuni studenti dei Collettivi de La Sapienza e di altre realtà antifasciste romane.
La presenza della polizia, in borghese all'interno della facoltà e coi
reparti celere all'esterno, nell'ipotesi migliore garantisce l'agibilità politica ai fascisti dato che ne conoscono scopi e modalità d'azione.
Stessa cosa dicasi per le istituzioni universitarie: mentre la facoltà di Lettere subiva la presenza di squadristi provenienti da tutta Roma, Frascati e da altri Castelli Romani, il Preside era intento ad innaffiare ed inaugurare alcune piante nei giardini della facoltà. Il Rettore, Renato Lauro, non si è mai visto né sentito.
Solo sabato scorso si sono anche resi protagonisti di una protesta alla “Festa della Primavera” alla Farnesina, con uno striscione che recitava così: “Travestiti da disabili ma con le pance piene siete sempre e solo iene”, proprio nel municipio dove Antonini è consigliere. E' evidente che dove c'è un loro intervento politico nei quartieri, nei contesti scolastici, universitari e sociali in generale non ci si può aspettare nulla di positivo.
Il 24 marzo è anche la data in cui si commemora il massacro delle Fosse Ardeatine operato dai nazisti che occupavano Roma, con il sostegno dei fascisti loro alleati:335 persone uccise e poi sepolte l'una sopra all'altra, come rappresaglia all'azione partigiana di via Rasella.
Vuoti e retorici suonano i discorsi delle autorità in questa giornata. Se Roma è medaglia d'oro alla Resistenza, non è certo per merito di Alemanno, Fini, Schifani o chi per loro.
Il fascismo è più in salute che mai: con le leggi che imprigionano chi non ha con sé i documenti, che denunciano chi si fa medicare al pronto soccorso privo di permesso di soggiorno, che impediscono gli scioperi, che vietano strade, quartieri e palazzi alle manifestazioni, con il sostegno al padronato, finanziario e legislativo, con i manganelli di Torino, Bergamo, La Sapienza e Pomigliano.
I sottoprodotti più infami di questo fascismo istituzionale ce li ritroviamo per i corridoi e le aule dell'università.
Questo è il nostro ennesimo comunicato che pubblichiamo e che, sicuramente, i mediastream nazionali ignoreranno: del resto da “Repubblica” al “Corriere della Sera”, per non parlare di “Libero”, queste organizzazioni fasciste vengono sostenute e giustificate, quando non ridotte a macchiette goliardiche o, come nel caso della contestazione al centro disabili, condannate per il fatto in sé e non per quello che in realtà sono.
I fascisti sono nuovamente tornati a Tor Vergata e sono alimentati dai bisogni della politica istituzionale, come sempre.
E come sempre se ne sono andati dopo una mattinata di provocazioni.
Non abbasseremo la testa, non abbiamo paura perché sappiamo chi sono, conosciamo le loro “idee”, le loro “pratiche” e i loro padroni.
Volantinano messaggi tipo “Giovinezza al Potere” ma puzzano di vecchio, di quando “i treni arrivavano in orario” e la loro meta era Auschwitz.
Antifascisti/e di Tor Vergata, 24 marzo 2009
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