pubblicato il 20.04.09
Foggia: iniziative ·
25 aprile 2009, Programma di una giornata particolare...
Ore 10:30 - Dallo Jacob alla Villa Comunale, Erma dei Fratelli Biondi, per constatare lo stato di abbandono ad un anno di distanza dal "restauro dal basso". Un fiore ai partigiani.
Ore 12:00 - Aperitivo Resistente
Ore 17:30 - Appuntamento in piazza De Sanctis per il Presidio. Rimarremo in piazza fino alle 21:00.
Ore 21:30 - Ci si vede allo Jacob, per il giro di pista defaticante.
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per info: Laboratorio Politico Jacob, via Mario Pagano 38, Foggia (aperto ogni giorno dalle 19).
Per sempre Banditi
Giornalisti trasformati in storici, opinionisti autoproclamatisi impareggiabili accademici. Mentre la nostra parte si svuota, di senso e di individui. E sparare sulla Resistenza diventa, anno dopo anno, logica conseguenza dell’oblio. Sport nazionale della dimenticanza.
I nostalgici parlano di foibe, di eccidi, di ritorsioni e crimini “rossi”. Mischiano il prima e il dopo. Confondono ad arte, come guastatori che fanno fumo, per impedire di delineare le posizioni, di guardare lontano. Tutto dev’essere rimesso in gioco. La ragione e il torto, la democrazia e la dittatura. Dopo anni di retorica fatta di buoni e cattivi, ora tutto si rovescia nel suo contrario.
Il discredito viene spacciato per nuova obiettività. Per Storia, finanche.
Si mira ad annullare le differenze, a rendere ininfluenti le scelte, a concedere una pensione degna agli eredi della Repubblica di Salò, a mettere una pietra su un passato scomodo.
Scomodo.
Noi vogliamo, pretendiamo, rivendichiamo quella scomodità.
Achtung Banditen, scrivevano i tedeschi al limitare delle zone “infestate” dai partigiani. I banditi, i combattenti per la libertà. La cattiva coscienza di questo Paese, occasionalmente fondatori della Repubblica. Omaggiati stancamente in una giornata di puro dovere dalle istituzioni repubblicane.
Eppure: Vincenzo e Luigi Biondi, caduti in azione a Colle San Marco, o Nicola Ugo Stame, partigiano di Bandiera Rossa ucciso alle Ardeatine, non saranno mai uguali e speculari, alla triste genia dei Caradonna, mazziere degli agrari, o dei Postiglione, capo manipolo, ras della dittatura. Si rassegnino i megafonatori di una pretestuosa equidistanza.
S’illude chi crede che cederemo alla nuova religione dei Valori Condivisi.
I giovani universitari del Pdl si lamentano che il Teatro del Fuoco possa essere intitolato a Stame, tenore e comunista. Chiedono un assurdo bipartisan. Parlano di tramonto delle ideologie, eppure scattano come gatti alla prima avvisaglia. Mentre la città torna a popolarsi d’aquile e fasci littori, pronti a prendere parte alla contesa elettorale. Come agnellini qualsiasi. E in Italia si moltiplicano le sacche di tolleranza per questa gente e la loro propaganda.
Noi, che rigettiamo l’ufficialità dei santini laici, dei partigiani celebriamo il coraggio, l’irriducibilità, le idee. La scomodità, in un Paese che tutto vorrebbe ridotto a indistinta melassa.
Per noi il 25 aprile è identità.
Per sempre banditi!
Laboratorio Politico Jacob * Kollettivo di Lettere
25aprile2009
r_puglia
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