pubblicato il 8.01.10
Napoli: Due aggrediti dalla destra in poche ore ·
NAPOLI
Due aggrediti dalla destra in poche ore
Per la prima volta da oltre quindici anni in città tira aria di destra e il sottobosco neofascista non perde tempo, rispolverando le gloriose pratiche del ventennio. Due agguati in un giorno a Napoli, martedì scorso, a testimoniare che i bravi ragazzi dalle teste rasate vivono solo nell'immaginario di chi è in mala fede.
V.T., studente universitario di 26 anni, era a Palazzo San Giacomo, sede del Comune, per la cerimonia della consegna dei diplomi per il servizio civile svolto, in strada tre naziskin - come racconteranno poi alcuni dipendenti comunali - in attesa davanti ai portoni dell'edificio. A manifestazione finita, V.T., attivista della Rete antifascista, si allontana con delle colleghe, salgono sull'autobus R4, seguiti dai tre ragazzi, uno indossava un giubbotto con la scritta skinheads e un altro aveva un cappellino con un'ascia bipenne stilizzata. Si sono avvicinati e, dopo una breve provocazione verbale, lo hanno aggredito. Sono bastati pochi minuti per assestare due colpi alla testa, probabilmente con un tirapugni come dimostrano i segni lasciati, prima che l'autista fermasse il mezzo e aprisse le porte in via Monteoliveto, permettendo agli aggressori di scappare. Ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale Pellegrini, all'aggredito è stato riscontrato un trauma contusivo con prognosi di sette giorni.
In serata, a via Diocleziano nel quartiere di Fuorigrotta, il secondo agguato a F.T., un altro studente di sinistra. Quattro persone si sono accostate dalla macchina, prima il saluto romano poi slogan inneggianti al duce e quindi una bottigliata addosso. La scena sarebbe proseguita con un'aggressione se non fossero intervenuti i passanti. Negli ultimi mesi sequenze come queste si susseguono con cadenza regolare, le modalità identiche, attivisti di sinistra per strada da soli affrontati da gruppi più o meno armati, nessun intervento delle forze dell'ordine, nessuna perquisizione in un ambiente che certo non fa nulla per nascondersi, nessuna convocazione in questura. Se protesti contro la discarica e l'amianto finisci nei fascicoli dell'antiterrorismo tra lo sdegno delle istituzioni, se pianifichi e realizzi agguati nessuno muove un muscolo, neppure in modo involontario. Solerzia a due velocità. Vincenzo Leone conosceva le dinamiche della destra e i silenzi delle istituzioni, per questo era presente alle manifestazioni a Materdei contro l'apertura di Casa Pound nell'ex convento di San Raffaele.
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