pubblicato il 25.02.10
Corruzione. Inchiesta telefonia: il ruolo di Andrini, l'ex estremista manager con Alemanno ·
Inchiesta telefonia: il ruolo di Andrini, l'ex estremista manager con Alemanno
L'accusa: aiutò il senatore Di Girolamo. Ha lasciato il suo incarico all'Ama. Il sindaco: «Sensibilità istituzionale»
ROMA - Non è un nome che passa inosservato quello del dirigente capitolino finito nelle carte dell'inchiesta sul riciclaggio: non qui, non a Roma. Fece discutere per settimane anche la sua nomina ad amministratore delegato di una delle municipalizzate del Campidoglio, a ottobre: sia il centrosinistra sia la comunità ebraica si opposero perché il dirigente in questione, Stefano Andrini, è lo stesso che nel 1989, insieme ad un gruppo di estrema destra, aggredì e lasciò in terra due ragazzi, uno dei quali in coma. Ieri, dopo una telefonata con il sindaco Gianni Alemanno, Andrini si dimette da Ama servizi ambientali - una delle società che si occupano della pulizia di Roma. Secondo la procura che indaga sul riciclaggio, è lui «il motore della candidatura» di Di Girolamo e grazie al fatto che «conosce bene l??ambasciatore italiano in Belgio, viene individuata Bruxelles come città nella quale organizzare la finta residenza all??estero del Di Girolamo». Perché l??allora aspirante senatore, accusato di aver comprato i voti della ??ndrangheta in Germania, per essere eletto all??estero doveva non essere residente in Italia. E a questo, secondo la procura, hanno pensato l??imprenditore ora in carcere Gennaro Mokbel, l??ex segretario di Mirko Tremaglia, Gianluigi Ferretti, e, appunto, Stefano Andrini.
Non appena la notizia si diffonde, ieri, esplode la polemica politica. Il centrosinistra accusa il sindaco: «? una pagina inquietante del metodo Alemanno, chieda scusa ai cittadini romani», dice, nel coro delle proteste, il parlamentare pd Jean Leonard Touadì. Alemanno, invece, dice grazie ad Andrini «per la sensibilità istituzionale dimostrata con le dimissioni e per l??ottimo lavoro svolto fin qui. Mi auguro che la magistratura faccia rapidamente chiarezza su questa vicenda attestando la sua estraneità ai fatti in cui si è trovato coinvolto». Lo difese anche in estate, quando fu nominato ad di Ama: «Ha pagato il suo debito con la giustizia (4 anni e mezzo, due dei quali condonati, ndr), il vostro è un comportamento discriminatorio verso un lavoratore». Stavolta, il Pd chiede ad Alemanno di «riferire in aula».
Stefano Andrini ai tempi dell'arresto nel 1989 per aver picchiato due giovani: uno finì in coma (Ansa)
Stefano Andrini ai tempi dell'arresto nel 1989 per aver picchiato due giovani: uno finì in coma (Ansa)
Andrini spiega la scelta di dimettersi con poche parole: «L??ho fatto per senso di responsabilità istituzionale e per evitare che la mia vicenda venga strumentalizzata a fini politici». Si definisce «estraneo alla vicenda Di Girolamo, tanto che non sono neanche indagato». In ogni caso, nell??ordinanza d??arresto il giudice scrive che Andrini «quale istigatore e Nicola Di Girolamo quale esecutore materiale, hanno determinato un numero rilevante di elettori a esprimere la propria preferenza per un candidato che, non avendone i requisiti, non poteva essere validamente proclamato eletto e conseguentemente non può esercitare il mandato elettorale conferitogli con il voto». Nella richiesta di autorizzazione a procedere inviata al Senato dal gip Aldo Margini, viene svelato nel dettaglio il ruolo di Andrini: «Attraverso i contatti di Mokbel con Andrini e Ferretti, viene individuata Bruxelles come città dove organizzare la finta residenza all??estero del Di Girolamo. L??attività materiale veniva quindi demandata allo stesso Di Girolamo assistito da Andrini. Tale attività si rivelerà comunque di un impressionante dilettantismo, come rimproverato in alcune conversazioni dallo stesso Mokbel a Di Girolamo». Secondo il gip Morgigni, «Andrini e Di Girolamo indicano quale residenza di Di Girolamo l??abitazione in uso a un giovane borsista pugliese presso il Parlamento europeo, amico di Andrini».
Alessandro Capponi
«Corriere della sera», pagina 3
25 febbraio 2010
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_febbraio_25/ama-dimisioni-andrini-capponi-1602536523246.shtml
COINVOLTO NELL'INCHIESTA SU SCAGLIA, TERREMOTO IN CAMPIDOGLIO
Riciclaggio: Andrini indagato per aver favorito Di Girolamo
L'esponente di destra già contestato per la nomina
ad Ad della municipalizzata Ama si autosospende
ROMA - Stefano Andrini ha presentato le dimissioni dalla carica di amministratore delegato di Ama Servizi Ambientali. L'azienda municipalizzata di Roma comunica che il Cda, immediatamente convocato per giovedì 25, «provvederà a nominare il nuovo amministratore delegato nella persona di Giovanni Fiscon, attuale direttore delle operazioni di Ama Spa».
DECISIONE SOFFERTA - Quella di Andrini, travolto dalle polemiche perchè coinvolto nell'inchiesta sul riciclaggio che ha portato all'emissione di un ordine di cattura per l'ex presidente dio Fastweb Silvio Scaglia, è stata una decisione sofferta: nel pomeriggio aveva «deciso di autosospendermi dal ruolo di Amministratore delegato di Ama-Servizi Ambientali per senso di responsabilità istituzionale nei confronti dell'azienda e del Comune di Roma». Poi «per evitare che la mia vicenda venga strumentalizzata per motivi politici» ha rassegnato le dimissioni.
Stefano Andrini era già stato al centro di duri attacchi del centro-sinistra quando nel settembre 2009 si era decisa la sua nomina: già esponente dell'estrema destra romana, la sua ascesa al vertice della municipalizzata del Comune di Roma aveva suscitato vivaci contestazioni per i trascorsi da picchiatore.
BUFERA POLITICA - L'annuncio è giunto a metà di una giornata caratterizzata da dure polemiche dell'opposizione contro lo stesso Andrini e il sindaco Alemanno, che ne aveva difeso la scelta come Ad di Ama. Gli attacchi sono cominciati appena si è diffusa la notizia che il nome di Andrini è tra le carte dell'inchiesta sull'attività di riciclaggio e frode fiscale che martedì 23 ha portato all'emissione di 56 ordinanze di custodia cautelare.
Andrini, in particolare, è citato nel capo d'imputazione nella parte relativa all'elezione a senatore di Nicola Di Girolamo, che secondo l'accusa sarebbe stata caldeggiata dall'imprenditore Gennaro Mokbel, finito in carcere nell'ambito della stessa inchiesta. L'Ad di Ama servizi figura anche nella richiesta di autorizzazione a procedere inviata alla giunta competente del Senato dal gip Aldo Morgigni.
Il dirigente della controllata capitolina ha voluto «ribadire la totale estraneità alla vicenda Di Girolamo tanto che, a quanto ho appreso, non risulto neppure iscritto nel registro degli indagati».
VIA DAL COMUNE - «? urgente rimuovere Stefano Andrini dal ruolo di dirigente Ama, conferitogli dal sindaco Alemanno nonostante i suoi trascorsi di estremista di destra. Il suo coinvolgimento nei nuovi e gravissimi episodi di corruzione rende infatti inopportuna la sua presenza all'interno dell'azienda municipalizzata romana, e su questa vicenda mi aspetto che il sindaco Alemanno chiarisca presto», afferma Alessio D'Amato, consigliere regionale Pd.
Chiedono le dimissioni di Andrini anche i consiglieri comunali del Pd Athos De Luca, Massimiliano Valeriani, Mario Mei, Paolo Masini. «Alemanno si dimostri per una volta uomo delle istituzioni, prendendo le distanze da Andrini e sollevandolo senza se e senza ma dal suo lautamente pagato e inspiegabile incarico», suggerisce il consigliere regionale Pd Giovanni Carapella. «L'autosospensione è un'ipocrisia. Andrini si deve dimettere immediatamente» rincara il capogruppo dei democratici Umberto Marroni. E Maria Gemma Azuni di Sinistra e Libertà, precisa: «Non è una questione di strumentalizzazione politica, ma di avere un codice etico rigoroso nelle nomine aziendali e di trasparenza sull'uso pubblico dei nostri soldi».
Redazione online
24 febbraio 2010
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10_febbraio_24/riciclaggio-bufera-andrini-ama-1602533446941.shtml
Riciclaggio, Andrini lascia Ama
Fiscon nominato nuovo Ad
L'annuncio in una nota diffusa dall'amministratore delegato dell'azienda municipalizzata Ama-Servizi ambientali. "Mi dimetto per senso di responsabilità e per evitare strumentalizzazioni politiche. Non sono neanche nel registro degli indagati". In serata la sua sostituzione lampo con Giovanni Fiscon, attuale direttore delle operazioni di Ama Spa che giovedì verrà nominato ad da un conisglio d'amministrazione straordinario. Secondo l'accusa, Andrini avrebbe aiutato il senatore Pdl Di Girolamo nell'acquisizione di una falsa residenza all'estero. Nel settembre scorso l'opposizione aveva già chiesto la rimozione dell'ex "squadrista" Andrini, difeso strenuamente da Alemanno. (nella foto Stefano Andrini e Gianni Alemanno)
Stefano Andrini
Stefano Andrini
"Ho deciso di autosospendermi dal ruolo di Amministratore delegato di Ama-Servizi Ambientali per senso di responsabilità istituzionale nei confronti dell'azienda e del Comune di Roma, e per evitare che la mia vicenda venga strumentalizzata per motivi politici. Intendo ribadire, tuttavia, la mia totale estraneità alla vicenda Di Girolamo tanto che, a quanto ho appreso, non risulto neppure iscritto nel registro degli indagati".
Dettando questa nota, Stefano Andrini lascia il vertice dell'azienda municipalizzata, dopo che il suo nome è spuntato tra le carte dell'inchiesta sul riciclaggio di denaro sporco ad altissimi livelli. E dopo che l??opposizione era tornata a chiedere a gran voce la sua rimozione dal vertice dell??Ama.
In serata arriva anche l'annuncio della sostituzione lampo. Per giovedì - si legge in una nota dell'Ama - è stato convocato il cda di Ama Servizi Ambientali, che provvederà a nominare "il nuovo amministratore delegato nella persona di Giovanni Fiscon, attuale direttore delle operazioni di Ama Spa".
Nel settembre scorso, il sindaco Alemanno aveva difeso strenuamente Andrini, mantenendolo nel suo ruolo di amministratore delegato dell??� azienda municipalizzata, contro quanti gli sbattevano in faccia il suo passato di attivista di estrema destra. Per la cronaca, vent´anni fa, davanti al cinema Capranica, Stefano Andrini partecipò a un assalto squadrista contro un gruppo di giovani di sinistra, due dei quali finirono in ospedale con le ossa del cranio fracassate a sprangate. Andrini fu condannato in primo grado per tentato omicidio, e in appello per lesioni aggravate. ??Ha pagato il suo debito?, era stata la difesa del sindaco.
Alemanno, avvicinato Ostia a margine di una visita all'Idroscalo, aveva così commentato la decisione di Andrini: "Lo ringrazio per la sensibilità istituzionale che ha dimostrato decidendo di autosospendersi, e per il lavoro svolto. Aspettiamo gli esiti del lavoro della magistratura, sicuro dell'estraneità ai fatti in cui sarebbe stato coinvolto". Alla domanda se ritenesse sufficiente l'autosospensione oppure se siano necessarie le dimissioni, il sindaco aveva risposto: "Di fatto è come se Andrini si fosse dimesso, perché le mansioni che svolge passeranno a un'altra persona". In serata l'epilogo con le dimissioni e un'indiretta smentita a Alemanno.
Ma torniamo all'oggi. Andrini, secondo quanto scritto dai magistrati della procura di Roma, ha fatto parte della truffa che ha portato alla richiesta di arresto del senatore Nicola Paolo Di Girolamo, accusato di aver comprato voti della 'ndrangheta in Germania. Per essere eletto all'estero di Girolamo non doveva essere residente in Italia. Secondo l'accusa, Di Girolamo avrebbe acquisito una falsa residenza all'estero grazie all'aiuto di Stefano Andrini. Nell'ordinanza che ha portato ieri all'arresto di Gennaro Mokbel ed altre 55 persone, il giudice scrive che Andrini "quale istigatore" e Di Girolamo quale "esecutore materiale", hanno fatto sì un numero rilevante di elettori esprimessero la loro preferenza per un candidato che, non avendone i requisiti, non poteva essere eletto e di conseguenza esercitare il mandato elettorale.
Dopo gli arresti e le prime rivelazioni sull'inchiesta, interrogativi li solleva Luisa Laurelli, presidente della commissione Sicurezza della Regione Lazio. "E' davvero allarmante sapere che il senatore Di Girolamo, accusato di essere entrato in Parlamento con i voti della 'ndrangheta, abbia avuto contatti e aiuti anche da esponenti dell'estrema destra romana, fra cui quello Stefano Andrini che il sindaco Alemanno ha nominato amministratore delegato di Ama Servizi. Sapere che questi personaggi, anziché scomparsi dalla politica e dalle istituzioni, hanno ancora così tanta rilevanza e influenza nella gestione della cosa pubblica è preoccupante e deve spingerci a fare qualcosa di concreto. Mi rivolgo agli esponenti di quella destra onesta e non corrotta poiché è prima di tutto un loro interesse escludere queste persone da un qualsivoglia incarico all'interno delle istituzioni. Se il sindaco Alemanno, che tanto parla di rispetto delle regole quando commenta la situazione dei nomadi e degli immigrati, ha davvero a cuore la legalità cominci con il sospendere Andrini. E lo stesso faccia la candidata a presidente della Regione Renata Polverini, evitando che nelle sue liste compaiano personaggi discutibili e invischiati in vicende giudiziarie".
Ben più dirette e dure le parole di due esponenti del Pd. "Chiedo che il sindaco Alemanno sospenda immediatamente Stefano Andrini dal ruolo dirigenziale offertogli all'ama ?? dichiara il consigliere regionale Enzo Foschi -. La nomina di un ex-naziskin, per cui ci siamo già indignati all'epoca e che Alemanno ritenne di difendere strenuamente, assume a questo punto caratteri davvero inquietanti: Andrini sarebbe coinvolto nel colossale giro d'affari che ha portato alla richiesta d'arresto per il senatore Pdl Di Girolamo, già difensore del portavoce di Storace, Niccolò Accame. Questo è il tetro panorama che ci offre la destra del Lazio: il sindaco cominci a fare chiarezza".
A ribadire il concetto, ecco la nota di un altro consigliere regionale del centrosinistra, Alessio D??Amato del Pd. "? urgente rimuovere Stefano Andrini dal ruolo di dirigente Ama, conferitogli dal sindaco Alemanno nonostante i suoi trascorsi di estremista di destra. Il suo coinvolgimento nei nuovi e gravissimi episodi di corruzione rende inopportuna la sua presenza all'interno dell'azienda municipalizzata romana, e su questa vicenda mi aspetto che il sindaco Alemanno chiarisca presto".
(24 febbraio 2010)
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